di Adria Bartolich
In un video reperibile in Rete, le Iene intervistano i terrapiattisti, cioè individui con un livello d’istruzione limitato che dissertano, senza averne la competenza, di scienze, fisica, astronomia.
Sfatiamo qualche mito. Non siamo tutti uguali. O meglio, lo siamo per i diritti umani, ma non sul resto. C’è chi capisce e chi non capisce. C’è chi ha studiato , ha cercato di comprendere con applicazione fatti ed eventi, di approfondire gli argomenti, e chi no. Ed è un dovere sociale dirlo; non bisogna farsi prendere dalla pietà o dalla buona educazione. Nel “Questo lo dice lei” dell’uomo qualunque , senza merito né conoscenze adeguate, che pretende di azzerare anni di studio e applicazione e decenni di storia dell’umanità, con una battuta, c’è tutto il delirio di onnipotenza che l’accesso generalizzato al web stimola. A costoro bisogna dire “Taci, non sei in grado”.
Se una persona spara scemenze è un dovere civico sottolinearlo e smontare le sue tesi folli. Sostenere che a volte la scienza e le sue applicazioni abbiano delle storture da correggere è di buon senso, prendere la scienza a mazzate significa predicare il ritorno all’oscurantismo.
E certamente non si correggono le esagerazioni con il ritorno alla cabala. Non si può assistere indifferenti al massacro di migliaia di anni di storia del pensiero scientifico, azzerati in un secondo da una congrega di ignoranti i quali, alle prese con qualcosa che non capiscono (la formula complicata) concludono che sia sbagliata la formula . O come i bambini, filtrano tutto con la loro risibile esperienza personale: vanno sulla collina norvegese e vedono l’Australia. Perciò la terra è piatta.
Prendi un semianalfabeta, lascialo libero di scopiazzare qua e là su Internet, aprigli una pagina sui Social e costui elargirà perle di saggezza all’umanità. Dirgli che è ignorante non è maleducazione. È riportarlo alla realtà. Dobbiamo farlo. E poi c’è l’onnipresente e paranoico complotto massonico. Tutto trama contro di noi, tranne il web: sacralizzato, luogo della purezza e della libertà. Sì , sempre quello, dove una bufala diventa una verità assoluta solo perchè ripetuta continuamente. Proprio perchè è così dobbiamo essere vigili, altro che rispetto delle sensibilità. Deve esserlo soprattutto la scuola, in quanto comunità educante. “Questo lo dice lei”. Come se tutti fossero sullo stesso piano solo perchè parlano a un pubblico qualsiasi. Non è così. Se vi siete fatti un mazzo tanto nel tentativo di capire la geometria o la matematica o semplicemente avete dato per buono che la formula E=mc² fosse corretta solo perchè enunciata da un genio, ribellatevi. Perchè passare dall’epoca dei lumi a quella dei lumini è un attimo.
di Adria Bartolich
In un video reperibile in Rete, le Iene intervistano i terrapiattisti, cioè individui con un livello d’istruzione limitato che dissertano, senza averne la competenza, di scienze, fisica, astronomia.
Sfatiamo qualche mito. Non siamo tutti uguali. O meglio, lo siamo per i diritti umani, ma non sul resto. C’è chi capisce e chi non capisce. C’è chi ha studiato , ha cercato di comprendere con applicazione fatti ed eventi, di approfondire gli argomenti, e chi no. Ed è un dovere sociale dirlo; non bisogna farsi prendere dalla pietà o dalla buona educazione. Nel “Questo lo dice lei” dell’uomo qualunque , senza merito né conoscenze adeguate, che pretende di azzerare anni di studio e applicazione e decenni di storia dell’umanità, con una battuta, c’è tutto il delirio di onnipotenza che l’accesso generalizzato al web stimola. A costoro bisogna dire “Taci, non sei in grado”.
Se una persona spara scemenze è un dovere civico sottolinearlo e smontare le sue tesi folli. Sostenere che a volte la scienza e le sue applicazioni abbiano delle storture da correggere è di buon senso, prendere la scienza a mazzate significa predicare il ritorno all’oscurantismo.
E certamente non si correggono le esagerazioni con il ritorno alla cabala. Non si può assistere indifferenti al massacro di migliaia di anni di storia del pensiero scientifico, azzerati in un secondo da una congrega di ignoranti i quali, alle prese con qualcosa che non capiscono (la formula complicata) concludono che sia sbagliata la formula . O come i bambini, filtrano tutto con la loro risibile esperienza personale: vanno sulla collina norvegese e vedono l’Australia. Perciò la terra è piatta.
Prendi un semianalfabeta, lascialo libero di scopiazzare qua e là su Internet, aprigli una pagina sui Social e costui elargirà perle di saggezza all’umanità. Dirgli che è ignorante non è maleducazione. È riportarlo alla realtà. Dobbiamo farlo. E poi c’è l’onnipresente e paranoico complotto massonico. Tutto trama contro di noi, tranne il web: sacralizzato, luogo della purezza e della libertà. Sì , sempre quello, dove una bufala diventa una verità assoluta solo perchè ripetuta continuamente. Proprio perchè è così dobbiamo essere vigili, altro che rispetto delle sensibilità. Deve esserlo soprattutto la scuola, in quanto comunità educante. “Questo lo dice lei”. Come se tutti fossero sullo stesso piano solo perchè parlano a un pubblico qualsiasi. Non è così. Se vi siete fatti un mazzo tanto nel tentativo di capire la geometria o la matematica o semplicemente avete dato per buono che la formula E=mc² fosse corretta solo perchè enunciata da un genio, ribellatevi. Perchè passare dall’epoca dei lumi a quella dei lumini è un attimo.
Puoi condividere questo articolo!
Obblighi e vantaggi del Natale in città
Confartigianato imprese Como: Galli nuovo presidente
Articoli correlati
Un anno di sacrifici, non abbassiamo la guardia
Le frustrazioni dei dirigenti scolastici
Tempi violenti figli di Narciso