Il governo “boccia” la zona a burocrazia zero della Lombardia
poi sono difficilmente praticabili. Discutiamo serenamente insieme di tutto, purché si tratti di azioni di breve periodo. Nel medio-lungo termine la competizione è talmente rapida che prima di arrivare all’obiettivo vedremmo le nostre aziende andare via. E questo non possiamo permettercelo».Martina, che nel governo Letta ha la delega all’Expo, ha partecipato ieri alla prima parte dei lavori del “Tavolo per la competitività e lo sviluppo della provincia di Como”, riunito a Villa del Grumello. L’esponente del governo ha fatto il punto della situazione con le istituzioni e le imprese lariane e ha lanciato un allarme sulla competizione serrata proveniente d’oltreconfine.Molte aziende sono attratte dalla Svizzera che offre condizioni vantaggiose sul piano fiscale e burocratico.«La prima cosa da fare – ha detto il sottosegretario – è riconoscere l’esistenza del problema e quindi non derubricarlo ma affrontarlo seriamente nelle sedi preposte: sicuramente il governo, ma anche la Regione. Bisogna aiutare i sistemi produttivi limitrofi alla frontiera e fare in modo che le singole imprese del territorio non scappino via, non vadano al di là del confine. Questo vuol dire praticare scelte precise dal lato fiscale, dal lato della semplificazione amministrativa e dal lato dell’accompagnamento dei progetti imprenditoriali».Di Expo e del lavoro del sistema lariano delle aziende ha parlato anche Attilio Briccola, imprenditore che segue in Camera di Commercio a Como l’approccio alla manifestazione del 2015. «La somma di investimenti prevista è 400-500 milioni di euro. I nostri contatti sono avanzati, con tre o quattro Paesi possiamo concludere contratti vantaggiosi. Non dirò tuttavia di quali nazioni si tratta, è un patrimonio che ci siamo creati e che non possiamo per ora svelare».
