di Giorgio Civati
Stefano Cassinelli è il sindaco di Dervio, paesino della sponda lecchese del lago di Como, diventato relativamente celebre – più nel mondo che da queste nostre parti probabilmente – per avere lanciato l’idea di far pagare un biglietto d’ingresso a una delle aree del territorio che amministra. Già apprezzata dai turisti di tutto il mondo, Corenno Plinio, che di Dervio è una delle frazioni, nelle intenzioni del sindaco diventerà infatti un’attrazione a pagamento: cinque euro la cifra, per ora ipotizzata, per ogni accesso. Soldi che dovranno servire a riqualificare un borgo medioevale di origine romana ma con traccia di insediamenti anche precedenti, tanto caratteristico ma altrettanto bisognoso di cure e valorizzazione. Le visite già non mancano, al ritmo di un paio di bus turistici al giorno, anche e soprattutto dall’estero, ma sono del tipo “mordi e fuggi”, cioè di poche ore e con scarse ricadute economiche. Da qui l’idea. Visitabile, ma a pagamento, l’intera frazione, un po’ come già accade per altre bellezze del Lario, per esempio Villa Monastero o l’Orrido di Bellano.
Ora, l’iniziativa appare singolare. Non si tratta di un singolo parco o di una villa o di un maniero. È l’intera frazione. Non sono mancate perplessità, anche tra i residenti e i proprietari di seconde case che pure sarebbero esentati dal ticket, ovviamente. Ci sono però un paio di aspetti che meritano di essere sottolineati. Il primo è il collegamento netto tra la richiesta di soldi e il loro futuro utilizzo. Con queste entrate, afferma in sostanza il sindaco, miglioreremo Corenno Plinio. Non una promessa generica e fumosa ma chiara, che potrà essere verificata da tutti. E già questa è un’ottima cosa, in un mondo – quello delle amministrazioni pubbliche – che spesso chiede senza garantire come si useranno gli introiti. L’altro aspetto che ci pare importante è che questo primo cittadino sta osando una iniziativa che può anche risultare controversa, mettendosi in gioco con decisione. Per quello che riportano le cronache, ci crede e vuole farlo. Semplicemente, e non è cosa da poco. Ci mette la faccia, con il rischio di fallire se le visite diminuiranno per il ticket. Fa il suo lavoro: amministra.
E lo fa senza cercare consensi facili, visto che qualche critica tra i suoi concittadini è già arrivata. Porta avanti un’idea perché la ritiene positiva. Non è cosa da poco: altri, moltissimi altri, scrutano i sondaggi per capire cosa vuole la gente e assecondarla, lisciarla, ingraziarsela; decidono cercando di accontentare tutti, o comunque di non scontentare pienamente nessuno, e così vivacchiano, avanzano e poi arretrano. Ci sono fin troppi di strateghi della domenica che si fingono statisti: onore al merito del sindaco decisionista.
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