Ingorghi in via Isonzo, appello dei residenti al Comune

Ingorghi all’ordine del giorno, sicurezza dei pedoni a rischio in presenza tra l’altro di due istituti scolastici. Sono le criticità emerse in una segnalazione degli abitanti della viaIsonzoe delle vie limitrofe nel quartiere comasco di Breccia. Il documento è stato protocollato all’attenzione dell’assessorato alla Mobilità un anno fa, il 14 ottobre 2018, ma ora i residenti tornano alla carica. La
maggiore criticità è storicamente rappresentata dal budello che
porta da viaIsonzoa via Attilio Buschi e via Claudio Marcello, dove spesso si creano
ingorghi e dove non basta la presenza di due specchi a impedire che
molti automobilisti usino ripetutamente il clacson per segnalare la
propria posizione, creando inquinamento acustico.
I
residenti chiedono che venga istituito il senso unico di marcia per
ovviare radicalmente a questo problema, o che siano quantomeno
imposti con segnaletica o dissuasori limiti a 30 chilometri orari con
divieto di clacson. In condizioni normali già gravosa, la situazione
si complica quando, al termine delle lezioni nelle scuole di via
Picchi e viaIsonzo,
il traffico si fa più sostenuto. Problemi ancor più urgenti, come
rilevato nella segnalazione di un anno fa e anche in tempi recenti,
quando nell’ingorgo è coinvolto un mezzo di soccorso. Lo scorso
anno capitò a un mezzo dei vigili del fuoco, con sirena di emergenza
in azione, di rimanere intrappolato cercando di transitare nel
budello a “esse” con curva e controcurva che unisce viaIsonzoe via Buschi.
Non
secondario è il problema del traffico lungo viaIsonzoin prossimità della scuola primaria Bianchi, dove, data la presenza
di minori e genitori, da più parti si segnala l’esigenza di
dissuasori per limitare la velocità, spesso oltre i limiti, di auto
e moto.
«ViaIsonzoè una strada molto lunga – hanno fatto sapere ieri da Palazzo
Cernezzi – stiamo valutando varie soluzioni tra cui l’istituzione
di un senso unico almeno parziale. Si deciderà entro l’anno,
considerando anche le risultanze delle analisi svolte in funzione del
nuovo “piano del traffico” di Como che è in dirittura d’arrivo».