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Insegnanti di sostegno. Siamo di nuovo nel caos

Di Adria Bartolich

Carenza  cronica di insegnanti di sostegno abilitati e anche senza abilitazione. Alunni in gravi difficoltà che nel corso dell’anno vedono un turn over di insegnanti, con tutto quello che ne consegue: incertezza e interruzione dell’attività didattica, problemi di adattamento alla  nuova figura. Lavorare con i ragazzi diversamente abili è tutt’altro che semplice,  perché occorre avere una professionalità ancora più alta di quanto serve per insegnare a un bambino “normale”, sia perché occorre conoscere la disabilità o il disturbo, quindi avere competenze specifiche, sia perché  spesso le disabilità sono legate a problemi di ordine relazionale. In altre parole l’insegnante  oltre a conoscere le discipline deve possedere una serie di competenze psicologico-relazionali che gli consentano  di entrare in contatto con l’alunno rispettando i suoi tempi e le sue difficoltà. Tutto ciò se il  personale non è specializzato e  si verificasse, sarebbe semplicemente frutto di una casualità e non certo di una preparazione specifica. L’inizio  dell’anno scolastico, per gli alunni e le famiglie dei ragazzi diversamente abili, si  è presentato caotico  esattamente come sempre. A fronte di queste difficoltà i genitori, in qualche caso, si sono sentiti addirittura suggerire, com’è successo in provincia di Brescia, di tenere il figlio autistico a casa. Le mamme si sono perciò organizzate utilizzando Facebook e formando un gruppo d’opinione.  Le mamme guerriere  con il compito specifico di ribattere le loro ragioni, che sono  quelle dei figli ma  anche  delle madri, alcune delle quali sono  state addirittura costrette a lasciare il lavoro per seguire  i bambini. Le certificazioni di disabilità aumentano e gli insegnanti diminuiscono, con una sproporzione enorme tra aree del Paese, in alcune delle quali la copertura dei posti con insegnanti abilitati arriva ad oltre il 90%, (al Sud) mentre in altre i posti vacanti sono oltre il 90% (al Nord). Ci sarà un problema  di mancanza di docenti  abilitati? Certamente sì, ma c’è anche un problema connesso  alla collocazione territoriale dei docenti che va affrontato in attesa che si formino  appositamente altri insegnanti di sostegno . Occorre che gli ex Provveditorati attivino corsi di formazione che consentano ai docenti supplenti di affrontare l’insegnamento con un minino di  preparazione specifica.  Altrimenti si corre il rischio di far perdurare la carenza per anni. Molte famiglie faranno certamente ricorso,  giustamente,  perché si vedono negare il diritto  allo studio previsto dalla Costituzione  e l’assistenza al loro figlio. Ed è gravissimo perché le interruzioni di presenza e  assistenza, in un bambino con problemi, portano a repentine regressioni, sia sul piano cognitivo che relazionale.

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