Interrogazione di Butti al ministro Passera: «Più risorse per il trasporto ferroviario locale»

Interrogazione di Butti al ministro Passera: «Più risorse per il trasporto ferroviario locale»

Presentata ieri a Palazzo MadamaPiù risorse finanziarie per il trasporto ferroviario locale. È quanto chiede il senatore lariano Alessio Butti (Pdl) in un’interrogazione depositata ieri a Palazzo Madama e indirizzata al ministro per le Infrastrutture e i Trasporti, Corrado Passera, anch’egli comasco.Prendendo spunto dall’ultimo rapporto “Pendolaria”, redatto ogni anno da Legambiente per fare il punto sui finanziamenti di governo e Regioni al trasporto su ferro e sugli standard qualitativi di treni e metropolitane, il senatore scrive che la situazione «è a dir poco sconfortante». E aggiunge che è destinata a peggiorare perché «si va profilando una stagione di ulteriori tagli e inevitabili incertezze che bloccheranno gli investimenti nei nuovi treni, facendo aumentare i disagi per i pendolari».Nell’interrogazione urgente, a risposta scritta, inviata al ministro Passera, Butti sottolinea che, a fronte dei tagli avvenuti in quasi tutte le regioni, «già da quest’anno si è progressivamente verificato un aumento delle tariffe», pari al +23,4% per quanto riguarda la Lombardia.«La situazione si presenta molto seria anche per il 2012 – precisa il senatore lariano – perché sono in programma ulteriori tagli, visto che mancano 400 milioni di euro per chiudere i bilanci 2011 e oltre 200 milioni per il 2012 per poter garantire almeno i treni ancora in circolazione».«Ben altra attenzione – scrive Butti – sembra invece essere riservata, del resto come sempre, agli autotrasportatori e ai cantieri delle grandi opere. Analizzando i dati dei finanziamenti concessi a strade, ferrovie e metropolitane dal 2002 al 2011, emergono importanti risorse a favore della mobilità su gomma a scapito di quella ferroviaria».Per questi motivi, il senatore comasco chiede al ministro Passera se «è a conoscenza dei consistenti rincari registrati per le tariffe ferroviarie locali in quasi tutte le regioni italiane a fronte di un servizio caratterizzato da standard qualitativi molto bassi» e se «non ritiene necessario intervenire per riequilibrare l’assegnazione delle risorse, nel settore delle infrastrutture, a favore soprattutto delle ferrovie locali».