(ANSA) – ROMA, 12 FEB – Per Confindustria, L’Irpef, cioè l’imposta principale del nostro ordinamento, “sembra uscita dal bisturi del Dr. Frankenstein: tenuta solo dal filo ideale di tassare il reddito personale.” Così Emanuele Orsini, direttore per il Credito, la Finanza e il Fisco di Confindustria durante l’audizione in Parlamento sulla riforma del Fisco. L’organizzazione degli Industriali chiede al Parlamento “un progetto di riforma a tutto tondo che riguardi non solo l’Irpef ma l’intero sistema fiscale”. Impresa ardua tanto più che – rileva anche Confindustria – “le risorse stanziate (circa 2 miliardi l’anno) sono esigue, recuperare risorse dall’evasione va bene, ma non offre garanzie. Quindi servirà rimodulare il prelievo nelle imposte e tra le imposte del sistema fiscale”. Nel quadro di una revisione complessiva di tutto il sistema Confindustria chiede di “alleggerire la pressione sui redditi medi, eliminando i disincentivi ad aumentare il reddito, in particolare sopra i 28 mila euro”. Eliminare l’Irap, “migliorando la tassazione suelle imprese”. Rivedere sostanzialmente la “giungla delle agevolazioni”, meglio poche e dalla portata più importante, come il suberbonus da 110% che Confindustria vorrebbe “estsa anche alle Imprese”. Quanto alla Patrimoniale, Confindustria dice: “Il tema non è “se” introdurne una, ma come riorganizzare le 17 che abbiamo già”. Infine “basta antagonismi con il Fisco” anzi le imprese chiedono di “investire di più sull’efficienza dell’amministrazione finanziaria”. (ANSA).
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