La Regione scrive ancora. E non garantisce i 2,8 milioni

L’altro fronteL’altro fronte caldissimo relativo al cantiere delle paratie riguarda il contenzioso aperto tra l’azienda che vinse l’appalto e il Comune di Como. L’antefatto è piuttosto noto: l’impresa, nei mesi scorsi, presentò a Palazzo Cernezzi una lunga serie di riserve economiche e progettuali. Il conto complessivo recapitato all’amministrazione arrivava a una cifra astronomica: 6,7 milioni di euro. Somma calcolata in base agli stop ai lavori, agli imprevisti sul cantiere e a tutto ciò che, secondo Sacaim, era imputabileal Comune per l’enorme ritardo accumulato nell’avanzamento del cantiere.Alla luce della cifra del “risarcimento” richiesto, venne trovato il punto di mediazione in un arbitrato in cui entrambe le parti erano rappresentate e alle quali si affiancava una figura terza e condivisa. Il risultato finale fu un accordo per il versamento da parte del Comune all’azienda di una cifra notevolmente ridotta – 2,8 milioni – ma pur sempre alta. Tanto che, sin dai giorni successivi all’elezione – il sindaco Mario Lucini bussò con forza alle porte della Regione Lombardia per ottenere il versamento della somma. Ebbene, con la lettera arrivata in Comune mercoledì scorso, la Regione avrebbe nuovamente respinto l’idea di concedere i 2,8 milioni a Palazzo Cernezzi, e avrebbe giudicato tecnicamente difficili altre strade per raggiungere l’obiettivo.La trattativa, però, non sarebbe finita del tutto. Anche perché, altrimenti, la ripartenza dei lavori tornerebbe a essere una chimera.
Emanuele Caso