di Mario Guidotti
Nella vicenda vaccini stupisce come manchi totalmente una visione planetaria. Ogni Stato ragiona come ai tempi del Medioevo. Tutti immunizzati dentro le mura, su il ponte levatoio e chi s’è visto s’è visto. Significa non aver capito la lezione: questo virus si è diffuso proprio per il dinamismo sociale, per un mondo globalizzato e se il germe si è sparso con tanta facilità, i vaccini dovrebbero essere prodotti, diffusi e distribuiti con gli stessi modi, cioè a tutti e dappertutto.
Il discorso non è solo legato alla solidarietà tra popoli, che non farebbe poi malissimo.
Ma è una questione anche di opportunismo, e lo diciamo per quegli Stati che, a torto o a ragione, si sono accaparrati i vaccini per sé, per motivi diversi: perché li producevano le proprie industrie, perché avevano i soldi per strapagarli. Insomma, cari potenti del pianeta, non vi hanno detto che se il virus si replica nel resto del mondo ritornerà da voi mutato, e i vostri vaccini ve li siete iniettati (e strapagati) per niente?
Ormai lo sanno tutti: più contagi ci sono, più il virus si replica e più si replica più rischia di sbagliare il rinnovo del proprio codice genetico. Basta una micromolecola diversa nel nuovo RNA ed ecco la “variante inglese”, la “brasiliana”, la “sudafricana”, l’”indiana” e altre che sostituiscono il ceppo originale di Wuhan.
E la vicenda drammatica e attualissima del colosso indiano è lì davanti agli occhi a ricordarcelo.
Quindi ci vorrebbe una visione un po’ più allargata al proprio orticello.
A questo proposito l’unico discorso veramente politico e dotato di uno sguardo mondiale è stato quello fatto da Papa Francesco a Pasqua: “internazionalizzare” i vaccini.
Sì, beh, avranno detto tutti: il solito buonismo del Santo Padre, ma la vita vera è un’altra. Stavolta invece no, è stato un discorso non solo solidaristico, ma tecnico, scientifico, politico, epidemiologico, economico, metteteci tutto quello che volete. Se vogliamo liberarci da questo maledetto Coronavirus, o almeno domarlo e renderlo inoffensivo, dobbiamo occuparcene globalmente.
Ma scusate, non c’era un Organismo di nome Nazioni Unite? Qualcuno ha più sentito parlare di ONU? E dove è? A che cosa serve se non a governare una pandemia? Cos’è questo silenzio assordante?
Leggo che si tratta di “un’organizzazione intergovernativa a carattere mondiale e che tra i suoi obiettivi principali ci sono il mantenimento della pace e della sicurezza mondiale, lo sviluppo di relazioni amichevoli tra nazioni, il perseguimento di una cooperazione internazionale e il favorire l’armonizzazione delle varie azioni compiute a questi scopi dai suoi membri”. Sta facendo qualcosa o è un carrozzone molto simile alla NATO (dicono che siamo in guerra: ci sta difendendo?) ed all’OMS?
Visto che ormai la tendenza è quella di monetizzare tutto: quanto ci costano le partecipazioni a queste Istituzioni e quanto ne riceviamo in cambio?
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