di Lorenzo Morandotti
«La stagione dell’assessore viene e va». Si potrebbe parafrasare il testo di una bella canzone dell’album Orizzonti perduti del 1983 di Franco Battiato, che pure è stato responsabile meteora della giunta Crocetta per il turismo e gli spettacoli nella Regione Sicilia, per commentare il valzer di nomi che ha interessato in questi ultimi tempi il dicastero alla Cultura a Palazzo Cernezzi. Continuiamo a percorrere il brano dell’artista catanese, che ha appena compiuto 74 anni e pare tornato a lavorare dopo una malattia che ha allarmato i tanti fedelissimi: «I desideri non invecchiano quasi mai con l’età / Se penso a come ho speso male il mio tempo / Che non tornerà, non ritornerà più». Eh sì: assessore nuovo vita vecchia, ossia tanti problemi da risolvere sul tappeto, a Como. Troppo facile cavarsela con una battuta e dire che la nuova arrivata Carola Gentilini, che proviene dall’ambito del ciclismo, dovrà pedalare e parecchio: c’è Villa Olmo e i musei da far ripartire, c’è l’ex cineteatro Politeama da vendere, ci sono tante occasioni di promozione turistica, sbandierato “petrolio” del territorio. «La stagione dell’amore viene e va» canta Franco Battiato, e noi salutiamo l’arrivo di un nuovo assessore con speranza di entusiasmo sulle corde della canzone: «All’improvviso senza accorgerti, la vivrai, ti sorprenderà».
Certo, guardando al passato le macerie non sono proprio trascurabili: «Ne abbiamo avute di occasioni» canta Battiato. Quali? L’elenco sarebbe lungo, ma evidenziamo alcuni punti caldi. Dalle grandi mostre sperimentate a Villa Olmo e poi sfumate, anzi decollate da Como ed esportate su scala internazionale dall’ex assessore Sergio Gaddi, al Razionalismo come giacimento culturale d’alto lignaggio mai effettivamente sfruttato né a livello di archivi né a livello museale, senza dimenticare i tesori dell’archeologia da mettere in rete, coordinare, e le tante attività del volontariato che non si è mai voluto ascoltare seriamente (perché a far proclami e lanciare idee di tavoli e stati generali sono buoni tutti ma ne abbiamo francamente piene le tasche se poi non ci sono azioni conseguenti). Un orizzonte di occasioni perdute, ma voltiamo pagina e scordiamoci il passato: «Perdendole, non rimpiangerle, non rimpiangerle mai», canta Battiato, perché «ancora un altro entusiasmo ti farà pulsare il cuore, nuove possibilità per conoscersi». Orizzonti tutti da costruire allora quelli della cultura a Como, e tanti fili da riannodare, in una città ricca ma incapace di lavorare in squadra, con coesione, abile spesso solo a pestarsi i piedi l’un l’altro, invidiando le eccellenze altrui invece che farne tesoro per il bene collettivo. Sarà pedalata, come no. Ma su una ripida salita.
Ogni volta che piove copiosamente, il copione è sempre lo stesso: strade allagate, cantine sott'acqua…
Finalmente il risparmio ha un nuovo marchio e un nuovo nome: arriva anche in Italia…
La denuncia che nessuno si aspettava, gli Avvocati comaschi scendono in piazza: "Diritti Umani Calpestati,…
Dal 2026 Netflix entrerà nel Canone RAI: abbonamento obbligatorio come la tv di Stato. Scopri…
Anche un piccolo paese può avere le sue leggende che accompagnano la cultura popolare. Scoprite…
Il Tribunale lo ha messo nero su bianco: la società è in fallimento, ora si…