“L’IA fa vincere al Superenalotto?”: dalle vincite degli studenti al flop del giornalista, cosa può (e non può) fare

“L’IA fa vincere al Superenalotto?”: dalle vincite degli studenti al flop del giornalista, cosa può (e non può) fare

Superenalotto (Pexels) - Corrieredicomo

Tra entusiasmi e smentite: l’intelligenza artificiale elabora trend, ma non batte l’imprevedibilità di Lotto, Superenalotto e lotterie.

Nel Salento tre studenti hanno usato un algoritmo di machine learning e centrato 4.500 e poi 43.000 euro. Pochi giorni dopo un cronista ha provato quattro IA per l’EuroMillions, con un ritorno irrisorio.

Il messaggio che ne esce è prudente: l’IA organizza lo storico e segnala frequenze, ma non prevede l’estrazione successiva. Perché il meccanismo è casuale per definizione.

Algoritmi e “numeri caldi”: come è andata davvero

Il modello degli studenti ha lavorato su due anni di estrazioni; in ricevitoria è arrivato il consiglio di puntare sui numeri più ricorrenti, non su quelli “ritardatari”. Una serie fortunata non fa una legge.

Che sia successo due volte non implica un metodo replicabile. Le sequenze fortunate esistono in ogni processo aleatorio e non si trasformano in regole.

Statistiche sì, previsioni no: il limite invalicabile

Il giornalista di 20 Minutes ha ottenuto da ChatGPT, Grok, Perplexity e DeepSeek 12 griglie diverse e le ha giocate: su 30 euro, il ritorno è stato 5,5 euro. Le stesse IA avevano premesso il carattere aleatorio del gioco.

Un esperto di statistica ricorda che non esiste “la formula” dei numeri: l’IA non inventa nuova matematica, elabora dati. E la probabilità del “6” resta circa una su 600 milioni.