L’INPS ha ancora dei soldi da regalare: approvato il BONUS 25% | Se appartieni a questa categoria devi richiederlo subito

Bonus - pexels - corrieredicomo

Bonus - pexels - corrieredicomo

Negli ultimi anni, il mondo del lavoro autonomo ha dovuto affrontare sfide sempre più complesse: crisi economiche, cali di commesse, spese sempre più alte e una burocrazia che non perdona.

Per molti professionisti con partita IVA, anche un piccolo calo di reddito può mettere a rischio la stabilità economica. È proprio per tutelare queste categorie che è nata l’ISCRO, l’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa, una sorta di “cassa integrazione” per gli autonomi.

Con un comunicato ufficiale, l’INPS ha ricordato che le domande per l’ISCRO 2025 devono essere presentate entro il 31 ottobre. Si tratta di un termine importante, perché oltre quella data non sarà più possibile accedere al beneficio. L’indennità è pensata per i lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata dell’INPS che esercitano attività professionali in modo abituale, ma che negli ultimi tempi hanno visto i loro guadagni ridursi drasticamente.

In parole semplici, l’ISCRO è un aiuto economico temporaneo per chi, pur continuando a lavorare, ha subito una perdita di reddito significativa. Per poterla richiedere, bisogna rispettare alcuni requisiti precisi: il reddito dell’anno precedente deve essere inferiore al 70% della media dei redditi dei due anni precedenti e, in ogni caso, non deve superare i 12.000 euro. Inoltre, la partita IVA deve essere attiva da almeno tre anni e il lavoratore deve essere in regola con i contributi previdenziali.

Chi percepisce una pensione, è iscritto ad altre forme di previdenza obbligatoria o ha già beneficiato dell’ISCRO nel 2024 non potrà richiederla di nuovo. L’INPS ha infatti stabilito che l’indennità non può essere erogata due anni di seguito, proprio per garantire un equilibrio nel sistema e offrire l’opportunità a un numero maggiore di professionisti.

L’importo varia in base al reddito

L’importo del sussidio varia in base al reddito: viene calcolato come il 25% della media dei redditi degli ultimi due anni, e viene pagato per sei mesi consecutivi. L’indennità non può comunque essere inferiore a 250 euro né superiore a 800 euro al mese. Si tratta di un aiuto modesto ma che, per molti, può fare la differenza nel coprire le spese quotidiane in momenti di difficoltà.

Per richiedere l’ISCRO è necessario accedere al portale dell’INPS con le proprie credenziali digitali (SPID, CIE o CNS) e compilare la domanda online. Chi non ha dimestichezza con i servizi digitali può farsi assistere da un patronato o da un consulente del lavoro. L’importante è non aspettare l’ultimo momento: le procedure richiedono tempo e la scadenza del 31 ottobre è tassativa.

INPS - pexels - corrieredicomo
INPS – pexels – corrieredicomo

Una rete di sicurezza

L’obiettivo dell’ISCRO è chiaro: offrire una rete di sicurezza a chi lavora in proprio e non può contare sulle stesse tutele dei dipendenti. È un modo per riconoscere che anche i professionisti autonomi, spesso descritti come “liberi”, possono attraversare periodi di crisi e meritano un sostegno pubblico.

In un periodo storico in cui l’economia dei freelance e delle piccole partite IVA è sempre più fragile, l’ISCRO rappresenta una boccata d’ossigeno. Ma, come spesso accade, per beneficiarne bisogna essere informati e tempestivi. Chi rispetta i requisiti farebbe bene ad attivarsi subito: la scadenza del 31 ottobre si avvicina, e perdere questa opportunità sarebbe davvero un peccato.