Lo Stato ha deciso: “bandiamo le scatolette di tonno dalle nostre tavole” | Addio per sempre in tutti i supermercati

Tonno in scatola

Tonno in scatola (Canva) Corrieredicomo.it

La decisione è stata presa per il bene della comunità: niente tonno in scatola in tavola e al supermercato, te lo puoi scordare.

Quante volte abbiamo portato in tavola il contenuto di una o più scatolette di tonno. Una pietanza già pronta che consente di preparare molte ricette diverse ogni giorno.

Un’insalata di pomodori, tonno e mozzarella con aggiunta di lattuga e altre delizie di stagione. Una pietanza molto amata in estate.

Oppure un piatto di pasta condita con pesce e prezzemolo, ottima in ogni stagione. Anche durante un picnic è ottimo il tonno, apri la scatoletta ed è pronto da mangiare con la forchetta o nel panino.

Ma ora cambia tutto, niente più scatolette di tonno per nessuno. Ecco cosa sta succedendo e perché riguarda i bambini.

Quando il pesce più amato diventa motivo di allarme

Il tonno è da sempre protagonista delle mense: pratico da servire, apprezzato dai ragazzi e ricco di nutrienti. Tuttavia, il rovescio della medaglia riguarda la sua natura di grande predatore. Questo tipo di pesce, infatti, accumula nel corso della vita quantità di mercurio superiori rispetto ad altre specie.

L’Unione Europea stabilisce limiti diversi: 0,5 mg/kg come valore generale, 0,3 mg/kg per i pesci di piccola taglia e ben 1 mg/kg per il tonno e altri predatori marini. Una soglia che appare sempre più difficile da accettare, soprattutto quando si parla di bambini e adolescenti. Così, diverse amministrazioni hanno scelto la strada più drastica: eliminare il tonno dai menu scolastici in attesa di regole più stringenti.

Tonno con il prezzemolo
Tonno con il prezzemolo (Canva) Corrieredicomo.it

I dati che preoccupano: bandito il tonno in scatola

Un’indagine condotta dalla ONG francese Bloom ha rafforzato le perplessità: analizzando 148 scatolette di tonno, i ricercatori hanno riscontrato in alcuni campioni concentrazioni di mercurio superiori persino al limite massimo di legge, pari a 1 mg/kg. In cinque prodotti acquistati in Italia, i valori hanno superato la soglia consentita, facendo emergere un quadro allarmante. Per questo motivo, otto città hanno scelto di anticipare le istituzioni europee e di agire subito. Bègles, Grenoble, Lille, Lione, Montpellier, Mouans-Sartoux, Parigi e Rennes hanno bandito il pesce in scatoletta dalle mense scolastiche, chiedendo che il limite venga abbassato a 0,3 mg/kg, come già previsto per altre specie ittiche.

Una decisione che, pur riguardando la Francia, apre inevitabilmente un dibattito anche nel nostro Paese, dove il tonno resta ancora uno degli alimenti più consumati da grandi e piccoli. Per tutelare maggiormente i più piccoli, meglio variare il consumo di pesce puntando su specie di piccola taglia, come sardine o alici, che accumulano meno mercurio. Alternare le fonti proteiche resta la strategia più sicura ed equilibrata.