Quattro anni di condanna con il rito Abbreviato. Più di quanto aveva chiesto la pubblica accusa, 3 anni e 10 mesi. Sei le parti civili costituite, il Comune di Cernobbio e cinque famiglie (rappresentate dai legali Simone Dotti e Vittorio Tusa), anche se la loro posizione è stata rinviata di fronte a un Tribunale Civile, con la sola eccezione di una prima parte di provvisionali (fra i 3 e i 5mila euro) già stabilite per quattro nuclei familiari. Si è conclusa così ieri mattina, dopo una camera di consiglio durata circa mezz’ora, la vicenda che aveva riguardato una maestra dell’asilo comunale di Cernobbio, Maria Grazia Viganò, 58 anni. La donna, difesa dall’avvocato Livia Zanetti, aveva anche collaborato in fase di indagine ammettendo le proprie responsabilità.La vicenda era esplosa un anno fa. Si trattava di episodi che erano stati ripresi dalle telecamere installate dai carabinieri, che registrarono una sequenza di gesti – almeno una decina in 20 giorni – ai danni dei bambini, «lanciati violentemente nelle culle», «spintonati ripetutamente per farli sdraiare», costretti con la forza a mangiare e, più in generale, vittime di sofferenze fisiche e morali che «spesso sfociavano in pianti inconsolabili».
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