Parcheggio selvaggio fuori dalle scuole. L’assessore: «Le regole e i divieti di sosta vanno rispettati»
«Ci sono delle regole e vanno rispettate. Se c’è un divieto di sosta, non si può lasciare l’auto, anche per tutelare la sicurezza dei propri figli». Il commento è dell’assessore comunale alla Polizia locale Elena Negretti, in merito ai disagi quotidiani causati dai veicoli in sosta selvaggia negli orari di entrata e uscita degli studenti alla scuola media Parini di via Gramsci a Como.«Invadere la corsia di marcia – dice sempre l’assessore – mi sembra poco rispettoso anche nei confronti di chi possa aver bisogno in quei minuti di un soccorso sanitario, visto che lì si trova la sede della Croce rossa e vi è quindi la possibilità che le ambulanze si trovino imbottigliate nel traffico». Il tema è molto sentito in relazione anche ad altre scuole della città. «All’Istituto “Magistri Cumacini”, ad esempio, le auto vengono parcheggiate persino sulle fermate degli autobus. Basterebbe un po’ di buon senso – conclude Negretti – Verificherò al più presto il caso di via Gramsci, insieme con gli uffici della Mobilità e con la Polizia locale, e cercheremo una possibile soluzione. Potremmo anche chiedere la collaborazione della scuola per sensibilizzare i genitori ad acquisire maggiore senso civico». Un tema dunque delicato e potenzialmente anche molto rischioso.«La situazione non si differenzia da quella di molti altri istituti – commenta il comandante della polizia locale di Como, Donatello Ghezzo – Tante segnalazioni ci sono arrivate ad esempio dalla scuola di piazza IV Novembre ad Albate. Lì abbiamo sanzionato più volte i genitori in divieto di sosta, senza però ottenere risultati sul lungo periodo».Si tratta dunque di situazioni che devono «essere gestite con buon senso e andrebbe anche ripensata la mobilità davanti agli edifici scolastici per impedire condotte di questo tipo e rendere più sicura l’uscita dei ragazzi. Non è facile coniugare le esigenze di tutti, ma cercheremo di valutare una possibile soluzione al problema», conclude il comandante Ghezzo.