Marketing territoriale
Rendere il lago più fruibile, potenziando gli attracchi e migliorando la promozione e la capacità di attrazione delle sponde lariane. Como e Lecco hanno rilanciato ieri il “Patto per lo sviluppo della nautica”, siglato nel 2011 e ora rinnovato con l’ingresso di nuovi partner.Una trentina gli enti coinvolti, a partire da Regione Lombardia e dalle Camere di Commercio di Como e Lecco.«Il Patto è un esempio di lavoro in rete – ha sottolineato l’assessore regionale alle Attività
produttive, Mario Melazzini – Tutte le parti coinvolte si impegnano a essere presenti e attive. La nautica è un settore di eccellenza che ha ricadute sull’intera filiera del turismo».Nel 2011, quando è stato siglato per la prima volta il Patto, la filiera nautica contava sul Lario un migliaio di addetti.«Oggi la situazione è cambiata, la crisi non ha risparmiato il settore – ha detto Attilio Briccola, nella giunta della Camera di Commercio di Como e coordinatore della segreteria tecnica del Patto – Alcuni cantieri hanno chiuso e gli addetti sono diminuiti, anche se non è facile quantificarli. Siamo comunque decisi a proseguire il lavoro puntando al rilancio del settore».L’Autorità di Bacino del Lario e dei Laghi minori ha aderito al Patto. «Dobbiamo permettere a tutti di usufruire delle bellezze del lago – ha sottolineato il presidente, Luigi Lusardi – Tra i primi interventi ci sarà la riqualificazione degli attracchi e l’allestimento di 4-5 nuovi pontili in zone che al momento sono scoperte».Dopo la firma del Patto, l’assessore regionale ha rilanciato anche l’impegno per la realizzazione della zona a burocrazia zero. «Como e Lecco – ha sottolineato Melazzini – sono territori ideali per diventare palestra di interventi innovativi come la sperimentazione di zone a burocrazia zero e gli accordi di competitività. Si tratta di azioni che potremo attuare con l’approvazione della nuova legge su libertà d’impresa e competitività, prevista nel prossimo mese di febbraio, che contiene molti elementi di semplificazione per le imprese e le istituzioni. Vorremmo che i nostri imprenditori rimanessero sul nostro territorio. Con la nuova legge potremmo avere gli strumenti per invogliarli a restare e a non andare oltre confine».
A. Cam.
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