La febbre del sabato sera, in riva al lago, non sale. L’ordinanza che da venerdì ha “spento” alle 23 i locali di piazza De Gasperi sta invece già provocando molto rumore tra gli esercenti.Le polemiche sono già inarrestabili e i commercianti lanciano l’allarme occupazionale. Il tutto mentre i vigili di Como, nella prima sera di vigenza dell’ordinanza, si sono presentati in piazza ben prima delle 23. Si sono “appostati” in piazza per iniziare a verificare la situazione poco dopo le 20.30. Un atteggiamento forse paradossale che ha spinto anche l’assessore al Commercio del Comune di Como, Marco Butti a intervenire, affidandosi a Facebook. «Le ordinanze e le sentenze si rispettano. Su questo non c’è dubbio. Per vigilare sul rispetto delle stesse occorre buon senso, attenzione e non militarizzazione – dice l’assessore Butti – Il rischio è quello di produrre una serie di effetti controproducenti. Nel caso specifico di piazza De Gasperi, qualcuno dovrebbe ricordarsi che l’orario notturno entra in vigore dalle 22 e non alle 20.30. A tale riguardo anche la stessa ordinanza del giudice parla chiaro quando dice “il Comune di Como sia onerato di incrementare il controllo e la vigilanza su piazza De Gasperi in orario notturno”. Lo ribadisco, le 20.30 non sono classificabili come orario notturno. La speranza è che già da stasera (ieri), nel pieno rispetto dell’ordinanza del giudice, prevalga il buon senso». Anche il gestore di uno dei locali presenti in piazza De Gasperi – Carmine Giuliani – ha affidato a facebook uno sfogo, postando una foto dei vigili urbani sullo sfondo con in primo piano le sedie del locale e gli ombrelloni tutti rigorosamente chiusi. Come noto, infatti, nei giorni scorsi, il giudice ha sciolto la riserva e ha preso una decisione nella battaglia legale tra un residente della zona, esercenti e Comune per i tavolini nella zona a ridosso della funicolare, disponendo la chiusura dei locali di piazza De Gasperi alle 23, tutti i giorni, fine settimana compreso. «Il giudice a mio avviso ha applicato la legge adottando una soluzione moderata per tutte le parti in causa – spiega Giovanni Boyl proprietario di diversi appartamenti in piazza De Gasperi – Certo è che forse, vista la situazione, lo stesso andrebbe fatto anche in altre zone del centro dove c’è altrettanto rumore causato dai locali».
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