«È necessario dotare anche la Polizia Penitenziaria di ulteriori strumenti di difesa e di un’adeguata formazione alla difesa personale. Dopo l’esordio positivo della sperimentazione del Taser messo in dotazione alla Polizia di Stato, è legittimo prevederne l’utilizzo sperimentale, in casi di necessità, anche per la Polizia Penitenziaria» lo hanno dichiarato, dopo la visita al carcere del Bassone, i sottosegretari leghisti del governo Conte, il canturino Nicola Molteni, all’Interno e il romagnolo Jacopo Morrone, alla Giustizia.
«Si tratta di un mezzo che può avere effetto preventivo ed è efficace anche per ridurre i rischi per l’incolumità degli agenti nell’affrontare aggressioni, impedendo la colluttazione fisica – aggiungono in una nota Molteni e Morrone – Il carcere comasco, è ben inserito nella comunità e ben organizzato, ma 435 detenuti è un numero eccedente rispetto ai posti regolamentari».
«Il problema comune ad altri istituti, è che oltre la metà dei detenuti è di origine straniera, con le conseguenti difficoltà. Si dovrà aprire una riflessione a livello governativo». Molteni e Morrone si impegnano infine a «trovare una soluzione per l’impiego dell’aula bunker, inutilizzata da anni, per attività connesse a quelle carcerarie».
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