Si è avvalso della facoltà di non rispondere, di fronte al giudice che lo interrogava, il 47enne medico del Porlezzese accusato dalla Procura di Como (pubblico ministero Valentina Mondovì) di sette presunti episodi di violenza sessuale su pazienti di studi in cui operava in sostituzione di tre suoi colleghi.
L’indagato – accompagnato dal suo avvocato Roberto Rallo – si è presentato in Tribunale a Como giusto il tempo di riferire della propria intenzione. Poche parole anche dal legale: «Non abbiamo nulla da dire in questo momento – ha commentato – Attendiamo lo sviluppo delle indagini difensive che faremo a breve».
Intanto il presidente dell’ordine dei medici, Gianluigi Spata, ha comunicato ieri che «come previsto dal nostro ordinamento, non appena c’è stata la conferma degli arresti domiciliari, il medico è stato temporaneamente sospeso e non può dunque esercitare la professione».
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