(ANSA) – ROMA, 15 GEN – “Ora servono risultati concreti, risposte alle nostre richieste”. I magistrati romani che indagano sull’omicidio di Giulio Regeni, torturato e fatto trovare privo di vita il 3 febbraio del 2016 su una strada tra il Cairo e Alessandria d’Egitto, rompono gli indugi e al termine dell’incontro tra investigatori svolto nella capitale nordafricana chiedono “atti concreti” agli omologhi egiziani. Dal canto suo il nuovo procuratore egiziano, Hamada Al Sawi “si è impegnato a fare tutto il possibile per arrivare a stabilire la verità” e ha “ribadito la volontà a proseguire i rapporti bilaterali”. In questo ambito è stata messa a punto una “nuova squadra investigativa” che dovrà “studiare e mettere in ordine le carte del caso”. Le prossime settimane saranno, dunque, cruciali per il proseguo dell’indagine sulla morte del ricercatore italiano.
Dal 1° gennaio 2026 il bollo auto cambia davvero: nuove regole e meno esenzioni, per…
Se la connessione fa i capricci non è sfortuna: per i disservizi prolungati può scattare…
Sosta consentita o no? C’è un punto in cui fermarsi con l’auto è un azzardo:…
È la meta preferita dagli influencer italiani in inverno: qui si concentrano divertimento e relax…
Auto elettriche senza colonnine e senza spina: l’idea è ricaricare direttamente mentre si guida. Ecco…
Fughe del pavimento nere? C'è un prodotto che le sbianca al volo: pochi spruzzi e…