Rifiuti, la battaglia del Comune

Quindici giorni di tempo per imparare le regole, poi scatteranno le sanzioniQuindici giorni per ripulire le strade di Como. Abitanti e commercianti avranno due settimane di tempo per “ripassare” le regole necessarie a mantenere linda e in ordine la città, rispettando rigorosamente, ad esempio, il calendario previsto per il ritiro dei rifiuti di varia natura.Per vigilare interverrà una task force – formata da polizia locale, guardie ecologiche volontarie ed Econord, responsabile della raccolta rifiuti fino al prossimo ottobre – che in questa prima fase informerà i “disattenti”, per poi passarea metodi più convincenti.Scaduto l’ultimatum, infatti, si passerà alle sanzioni che potranno variare da 25 a 500 euro. «È necessario. Soprattutto ora, con la città affollata dai turisti, bisogna mettere ordine – spiega l’assessore all’Ambiente e al verde, Bruno Magatti – Abbiamo deciso di richiamare l’attenzione dei comaschi. La città deve riacquistare dignità. E se non verranno rispettate le regole useremo mezzi più efficaci. Sappiamo già dove andare a colpire».Dunque “uomo avvisato”. E per dimostrare la serietà dell’operazione va detto come lo stesso assessore abbia fatto multare il condominio in cui vive, proprio per il mancato rispetto delle regole sull’esposizione dei sacchi viola.E dal lavoro di Econord emerge una mappa, seppur parziale, della città. Quartieri virtuosi sono Albate, Lora, Civiglio e Camnago Volta. Bocciata invece Sagnino. Problemi anche in zone quali via Palma, via Di Vittorio, via Milano alta e piazzale San Rocco. Così come viale Geno. In città murata intanto si sono triplicati i rifiuti. «Solitamente dentro le mura si raccolgono 60 quintali di rifiuti al giorno – spiega l’assessore Magatti – Di recente siamo arrivati anche a 180 quintali. Si sono triplicati».Un altro dato riguarda il fine settimana. «Il lunedì mattina raccogliamo 5,2 tonnellate di rifiuti. Si tratta di quanto prodotto nelle giornate di sabato e domenica» spiega sempre Magatti. «Il mancato rispetto delle regole costringe gli operatori a compiere più giri per raccogliere la spazzatura, perdendo così tempo utile per intervenire su altre strade. Inoltre rimuovere quanto abbandonato nelle piccole discariche abusive rappresenta un costo – dice Magatti – E di risorse non ne abbiamo. Tutto ciò andrà a carico dell’intera collettività».La mancanza di rispetto viene evidenziata anche da altri episodi. È capitato spesso di vedere arrivare alla piattaforma – come testimoniato dagli addetti – cittadini intenti a scaricare materiali ingombranti.Respinti perché i rifiuti non rispondevano ai requisiti necessari, non si sono persi d’animo gettando tutto a pochi metri dall’ingresso della piattaforma. L’intento finale è «ridurre i rifiuti, aumentare la percentuale della differenziata, oggi ferma al 40%, e abituare la gente a un comportamento corretto – conclude l’assessore – Anche perché con il nuovo regolamento che entrerà in vigore prossimamente le regole si faranno ancor più stringenti».
Fabrizio Barabesi