Rivoluzionato l’Assegno Unico, il Governo ha rifatto tutti i calcoli: vi dovete scordare la cifra che vi hanno sempre dato
assegno unico - corrieredicomo
Dal 2026 arriverà una buona notizia per tante famiglie italiane: l’assegno unico e universale per i figli a carico verrà aumentato.
Si tratta di un ritocco legato principalmente all’adeguamento all’inflazione, ma anche di un aggiornamento delle soglie ISEE che serviranno a stabilire l’importo spettante a ciascun nucleo familiare. In pratica, chi oggi riceve l’assegno potrà contare su qualche euro in più ogni mese.
Secondo le stime contenute nel documento programmatico di finanza pubblica, l’inflazione prevista per il 2025 sarà dell’1,6%. Questa percentuale servirà come base per aggiornare tutti i valori dell’assegno unico. Potrebbe sembrare un aumento piccolo, ma per chi ha più figli o rientra nelle fasce ISEE più basse può rappresentare un piccolo ma concreto aiuto economico.
Entrando nel dettaglio, per le famiglie con ISEE fino a circa 17.500 euro, l’importo mensile per ciascun figlio passerà dagli attuali 201 euro a circa 204,40 euro. Per le fasce intermedie, come chi ha un ISEE intorno ai 21.700 euro, l’assegno salirà da 179,70 euro a 182,80 euro. Anche le famiglie con redditi più alti, sopra i 46.700 euro, riceveranno un piccolo aumento: da 57,50 a 58,50 euro al mese per figlio.
Non si tratta, dunque, di una rivoluzione, ma di un adeguamento graduale che punta a mantenere il potere d’acquisto delle famiglie, soprattutto in un contesto economico dove i costi della vita restano alti.
Occhio di riguardo alle situazioni particolari
Accanto agli importi base, aumenteranno anche alcune maggiorazioni dedicate a situazioni particolari. Ad esempio, per i figli non autosufficienti l’incremento sarà di circa due euro al mese, arrivando a 122,70 euro. Per i figli con disabilità grave o media, gli importi diventeranno rispettivamente di 111 e 99,40 euro. Anche le madri con meno di 21 anni vedranno una leggera crescita della maggiorazione, che salirà a 23,40 euro al mese.
Buone notizie anche sul fronte delle pratiche: chi ha già presentato domanda non dovrà farne una nuova. Sarà però necessario aggiornare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per ottenere il calcolo corretto sulla base dell’ISEE 2026. Il termine da ricordare è quello del 30 giugno, data entro la quale bisogna inviare la nuova DSU per ricevere l’importo aggiornato.

Si parte da febbraio 2026
L’aumento entrerà ufficialmente in vigore da febbraio 2026, anche se gli importi di gennaio verranno pagati come di consueto con la mensilità di marzo. Ma cosa significa tutto questo per le famiglie? Significa che chi ha figli a carico potrà contare su un piccolo “extra” mensile, utile per affrontare spese quotidiane, bollette o attività scolastiche. Non è un incremento rivoluzionario, ma rappresenta un segnale positivo di attenzione verso la natalità e il sostegno economico alle famiglie italiane, temi che negli ultimi anni sono tornati centrali nel dibattito politico.
È bene ricordare, infine, che l’assegno unico è una misura “universale”, cioè riconosciuta a tutte le famiglie con figli, anche a chi supera la soglia ISEE massima, seppure con importi ridotti. Viene erogato per ogni figlio minorenne e, in alcuni casi, anche fino ai 21 anni se il giovane studia, lavora o svolge un tirocinio. Per i figli disabili, invece, non ci sono limiti di età. Il 2026 porterà un piccolo ma significativo aumento dell’assegno unico, un gesto che, pur non risolvendo i problemi economici delle famiglie, rappresenta un passo nella giusta direzione: quello di sostenere chi cresce figli in un periodo di rincari e incertezze, offrendo un po’ più di stabilità e di respiro nel bilancio familiare.
