“Salve, pago in contanti” “Ma sei matto? Non si può più fare” | UFFICIALE: da quest’importo è abolito per sempre

Pagamento in contanti (Canva) Corrieredicomo.it
L’uso dei contanti ha nuove regole precise: scopri qual è l’importo massimo consentito e cosa rischia chi non rispetta la legge.
Pagare in contanti sembra la cosa più semplice del mondo, eppure oggi non lo è più. La legge ha messo paletti chiari.
Cifre, soglie e sanzioni si intrecciano, trasformando un gesto quotidiano in un terreno minato di regole da conoscere.
Chi pensa che il contante sia libertà assoluta scopre che non sempre è così, perché i limiti sono severi.
La domanda sorge spontanea: fino a quanto si può pagare senza problemi e cosa succede se si supera il tetto?
Un confine che cambia nel tempo
Il limite all’uso del denaro contante in Italia non è mai stato fisso. Negli ultimi vent’anni è stato abbassato, alzato e rimodulato più volte, seguendo le oscillazioni della politica e le pressioni internazionali. Questo perché il contante porta con sé due facce della stessa medaglia: da un lato la comodità e la rapidità, dall’altro i rischi legati a evasione fiscale, riciclaggio e attività illecite.
Il legislatore ha lavorato spesso su questa soglia, modificandola anche drasticamente, nel tentativo di bilanciare libertà individuali e necessità di trasparenza. Non è quindi un numero casuale: ogni cambiamento riflette un preciso orientamento economico e sociale. Arrivare alla cifra attuale è stato il risultato di un percorso lungo, fatto di compromessi e nuove strategie di controllo.
Limite contanti: ecco la soglia ufficiale
Oggi la regola è chiara: non si possono effettuare pagamenti in contanti pari o superiori a 5.000 euro. Sopra questa cifra è obbligatorio usare mezzi tracciabili come bonifici, carte o assegni non trasferibili. La normativa, sancita dal decreto legislativo 231/2007 e aggiornata dalla Legge di Bilancio 2023, ha fissato questo tetto come strumento di contrasto all’evasione e al riciclaggio.
La soglia riguarda sia i rapporti tra privati che quelli con imprese o professionisti. Non è ammesso suddividere un pagamento unico in più tranche minori per aggirare la legge: se l’operazione appare artificiosa, viene considerata irregolare. Le sanzioni non sono leggere: chi paga e chi riceve rischiano multe significative, proporzionali alla somma eccedente. Conoscere bene questi limiti evita brutte sorprese. Il contante resta utile, ma entro paletti precisi: il futuro, in ogni caso, sembra spingere sempre più verso strumenti digitali e pagamenti tracciabili, destinati a diventare la normalità nelle transazioni di tutti i giorni.