TRUFFA dell’ETICHETTA su questo salume: ti hanno mentito su quello che c’è dentro | Lo hai sempre mangiato senza conoscere i veri rischi

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E' allarme tra i consumatori: questo salume potrebbe mettere a rischio la vostra salute - corrieredicomo.it (freepik)

Controlla subito questo salume: se lo consumi spesso, potresti essere in pericolo. Ecco cosa nasconde l’etichetta.

Fare la spesa è un’azione quotidiana per quasi tutti i cittadini italiani, un’abitudine che spesso diamo per scontata. Tuttavia, anche questo momento va dosato con attenzione: senza la dovuta attenzione, e senza particolari accorgimenti, potremmo portare a casa prodotti che sono ritenuti poco validi.

E non solo: non prestare attenzione alla lettura dell’etichetta dei prodotti che acquistiamo, significherebbe non sapere esattamente ciò che stiamo mangiando e, per questo, mettere a rischio la propria salute.

Per tale motivo, diventa fondamentale soffermarsi sulla tabella nutrizionale stampata sul retro delle confezioni: questi può nascondere più insidie di quanto immaginiamo. Continua a leggere per scoprire come controllare l’etichetta nel modo giusto.

Il salume più amato dagli italiani è in realtà una trappola

Oggi ci concentreremo su un salume in particolare che, nelle ultime settimane, è stato al centro di una vera e propria bufera a causa delle informazioni riportate sulla sua etichetta. Parliamo dello Speck, uno dei più amati e consumati dagli italiani. Ma quali sono i valori da controllare e perché viene considerato un salume a rischio? Ecco a cosa bisogna fare attenzione:

  • porzione di riferimento: i produttori possono scegliere se indicare i valori per 100 grammi o per una porzione (spesso sui 30 grammi). Tuttavia, gli studi affermano che gli italiani tendono a consumare oltre la classica porzione di 30 grammi, arrivando anche agli 80 grammi;
  • quantitativo di sale: spesso, salumi come lo speck, contengono un quantitativo alto di sale che, se consumato nella singola porzione è bilanciato, ma oltre diventa deleterio per la salute. Lo speck contiene un livello elevato di sale, utilizzato per la conservazione e stagionatura.

E non finisce qui, sulle etichette potrebbe essere solito trovare indicato “sodio” al posto di sale. La differenza è davvero importante, in quanto, il sodio rappresenta solo una parte del sale totale. Per ottenere il valore reale di sale, bisogna moltiplicare il sodio per 2,5. Insomma, un dettaglio che in molti ignorano e che può portare a sottovalutare l’impatto sulla salute.

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Speck: fai attenzione alla sua tabella nutrizionale, potrebbe nascondere delle insidie – corrieredicomo.it (freepik)

L’altro protagonista nascosto: i grassi saturi

Se pensavate che il sale fosse l’unico elemento da tenere sotto controllo, vi sbagliavate. Lo speck presenta anche un alto contenuto di grassi saturi, un indicatore spesso sottovalutato dai consumatori. In genere lo speck può contenere circa 19 o 20 grammi di grassi ogni 100 grammi di prodotto, di cui i saturi rappresentano spesso 6-7 grammi. Per una porzione di 60 grammi, bisognerebbe consumare circa 5-7 grammi di grassi saturi, mantenendosi tra il 25-35% dei limiti giornalieri raccomandati per un adulto.

Leggere l’etichetta, in quest’ottica si rivela davvero importante, soprattutto se si parla della propria salute. Per tale motivo bisogna fare attenzione a:

  • interpretare correttamente le informazioni nutrizionali, ricalcolando sempre i valori rispetto alla porzione effettiva che consumiamo;
  • utilizzare una bilancia da cucina per comprendere le quantità reali che si portano in tavola;
  • fare attenzione ai claim come “meno sale” o “meno grassi”, spesso non sono così salutari di quanto si pensi.

Investire pochi minuti nella lettura delle etichette, apporta benefici concreti alla propria salute, aiutando a prevenire l’insorgenza di malattie metaboliche e anche cardiovascolari.