UFFICIALE GIORGIA MELONI, approvato il nuovo RdC: ecco quanto prendi ogni mese
Giorgia Meloni (credit: By © European Union, 1998 – 2025, Attribution, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=149786188) - corrieredicomo.it
La nuova Legge di Bilancio contiene una nuova forma di sostegno pronto a calibrare le esigenze economiche di moltissime famiglie.
Sono anni che le famiglie italiane rimpiangono il Reddito di Cittadinanza. Per alcuni, il problema sono i nuovi requisiti; per altri, l’Assegno di inclusione ha complicato le cose più di quanto le abbia risolte. La verità è che la scala di equivalenza spesso gioca brutti scherzi, e anche chi rientra nei limiti ISEE finisce per essere escluso da ogni aiuto.
Da qui nasce il malcontento di moltissimi cittadini, che chiedono un sostegno concreto ma si ritrovano senza le carte giuste per ottenerlo. E se da una parte la bozza della Legge di Bilancio 2026 pare aver deluso alcune aspettative – come la promessa della tredicesima detassata – dall’altra introduce novità importanti sull’accesso ai sussidi, con regole ISEE riviste che potrebbero finalmente allargare la platea dei beneficiari.
Assegno di Inclusione: nuova speranza per le famiglie in difficoltà
Nel capitolo famiglia la manovra tiene la barra dritta: si rifinanzia ciò che già funziona, si ritocca dove serve, si allunga il respiro su congedi e misure di sostegno. La carta per la spesa non scompare, la nuova carta culturale entra a regime, il bonus per le mamme si irrobustisce e il congedo parentale si allunga. Fin qui, continuità con qualche passo avanti.
La novità vera, però, non è uno ‘stipendio’ in più né un ritorno del vecchio RdC. Il punto è l’accesso: la platea di chi potrà entrare nelle misure di sostegno potrebbe allargarsi non perché cambiano i bonus, ma perché cambia come si misura la situazione economica delle famiglie.
Tradotto: con le nuove regole, molte posizioni ISEE scenderanno di qualche gradino, e dove prima il requisito mancava per poco, ora potrebbe rientrare. E soprattutto sull’Assegno di inclusione, questo spostamento conta eccome.

Perché con le nuove regole ISEE potrebbe entrare più gente
Ci sono due piccole grandi novità importanti. La prima: nel calcolo ISEE una fetta del valore della prima casa viene ‘tolta dal tavolo’. Questa fetta (la franchigia) viene alzata a 91.500€ e cresce di altri 2.500€ per ogni figlio dal secondo in poi. Risultato pratico: chi ha una casa normale vedrà pesare meno il patrimonio sull’indicatore ISEE.
L’altro tassello è la scala di equivalenza, cioè i ‘pesi’ che adeguano l’ISEE alla grandezza della famiglia. Le maggiorazioni vengono aumentate per i nuclei con più figli (+0,10 con due figli, +0,25 con tre, +0,40 con quattro, +0,55 con cinque o più). In parole povere: lo stesso reddito, se ‘spalmato’ su una famiglia più numerosa, risulterà meno ‘ricco’ agli occhi dell’ISEE. Sommando i due interventi, l’indicatore scende senza che cambino stipendi o risparmi, e così più famiglie possono centrare i requisiti per l’Assegno di inclusione e gli altri aiuti collegati.
