Ultim’ora: quattordicesima spostata a gennaio per tutti i lavoratori d’Italia | Praticamente riceveremo 4 stipendi in 2 mesi

Banconote euro

Banconote euro (Canva) Corrieredicomo.it

Slitta la quattordicesima. Il governo prepara una misura che cambierà il reddito di milioni di lavoratori.

Per molti italiani, il nuovo anno inizierà con una busta paga più leggera del previsto.

La tanto attesa 14esima non arriverà a giugno, come da tradizione, ma sarà rinviata a gennaio.

Dietro questa decisione, però, non c’è soltanto una questione di calendario.

Il governo sta preparando una manovra con effetti tangibili già nei primi mesi del 2026. Cosa sta cambiando.

Una manovra che cambia il ritmo delle buste paga

La notizia ha colto di sorpresa molti lavoratori, soprattutto quelli che contavano sulla quattordicesima. Tuttavia, secondo le prime anticipazioni, lo slittamento sarebbe parte di una strategia più ampia per armonizzare le erogazioni tra pubblico e privato, in vista dell’introduzione di nuovi strumenti di semplificazione fiscale. Il governo avrebbe scelto di concentrare gli interventi tra fine 2025 e inizio 2026, per garantire un maggiore equilibrio di bilancio e distribuire in modo più uniforme i flussi di spesa.

Un’operazione che, almeno nelle intenzioni, mira a ridurre la pressione fiscale e ad aumentare la disponibilità economica nei primi mesi dell’anno. L’obiettivo è duplice: sostenere i consumi dopo le festività e rilanciare la fiducia dei lavoratori. Ma la vera sorpresa non è lo spostamento della mensilità: riguarda il contenuto della prossima Legge di Bilancio.

Quattordicesima
Quattordicesima (Canva) Corrieredicomo.it

Quattordicesima rinviata: ecco cosa cambia davvero

Il Documento programmatico di finanza pubblica, presentato dal ministro Giancarlo Giorgetti, anticipa una svolta importante: il taglio dell’Irpef per i redditi medio-bassi. La riduzione dell’aliquota dal 35% al 33% per i lavoratori con redditi tra 28.000 e 50.000 euro comporterà un risparmio medio di circa 35 euro al mese, ovvero fino a 440 euro l’anno. Un piccolo ma concreto passo verso una maggiore equità fiscale. Questa misura si affianca al taglio del cuneo fiscale, già confermato per il 2025, che offre ai lavoratori un bonus fino a 1.000 euro l’anno. Per questo a gennaio si potrebbe ricevere uno “stipendio” in più, come se fosse un’altra quattordicesima.

La manovra, dal valore complessivo di 16 miliardi di euro, punta inoltre a rafforzare sanità, stipendi pubblici e occupazione, con un occhio di riguardo ai giovani e alle imprese. Meno tasse sul lavoro, più fiducia nei consumi e una spinta all’economia reale: così il governo immagina il 2026. Per i lavoratori italiani, lo di gennaio potrebbe trasformarsi in un segnale concreto di ripartenza. Quindi tutto resta come prima ma a gennaio qualcuno potrebbe avere una bella sorpresa, uno stipendio in più.