“Vi aspettiamo in caserma”: la leva militare ritorna obbligatoria | Arriva la lettera a tutti

Soldati in marcia durante l'addestramento

Leva militare - corrieredicomo.it

Torna la leva militare, e questa volta non è solo un ricordo da caserma, ma una decisione dettata dai conflitti internazionali.

Per anni è stata una di quelle storie da bar o da tavolate di famiglia, raccontata sempre allo stesso modo: “ai miei tempi c’era la leva, ti svegliavi all’alba e imparavi la disciplina”. E puntualmente qualcuno sbuffava, qualcun altro rideva. Fine della conversazione.

Ma ora, all’improvviso, la leva militare torna a far parlare di sé – e non come nostalgico aneddoto dei nonni. Dalla Germania arriva l’annuncio che cambia il tono del discorso: il governo di Berlino ha approvato un piano per ricensire i giovani e capire chi è disposto a indossare la divisa, con tanto di lettere e moduli ufficiali. Una mossa che, di fatto, segna il primo passo verso una nuova forma di servizio obbligatorio.

Chi ha meno di trent’anni, insomma, non può più fingere di non aver sentito. Per gli altri, invece, si apre un nuovo capitolo. Torna la leva militare.

Chiamati gli over 30 per la leva militare

Il cancelliere Friedrich Merz lo ha detto senza troppi giri di parole: “La sicurezza nazionale non può più essere un tema secondario”. Tradotto, serve più personale, più addestramento, più prontezza.

Lo scopo è quello di rinforzare la Bundeswehr, aumentare i ranghi e riportare un minimo di spirito militare in una generazione che finora ha conosciuto solo la pace. Il governo parla di ‘modernizzazione’, ma a molti suona come un ritorno al passato con un nome nuovo.

E così, mentre la Germania prepara un sistema che obbligherà i giovani a rispondere a un questionario per la leva, il resto d’Europa osserva con un orecchio ben teso. L’Italia soprattutto.

Soldati della leva militare durante l'addestramento
Chiamati gli over 30 per la leva militare – corrieredicomo.it

La leva in Italia: discorso più sottile

Da noi la leva obbligatoria è ferma dal 2005, ma l’idea non è mai davvero morta. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha più volte parlato di una ‘leva flessibile e volontaria’, utile per la formazione civica dei giovani. Una via di mezzo tra servizio militare e servizio civile, insomma, da rendere più educativa che punitiva.

Niente cartoline in arrivo per ora, ma l’argomento torna di tanto in tanto nei corridoi del governo, sospinto dai venti di guerra che attraversano il continente. Il punto? Se in passato la leva era un obbligo di cittadinanza, oggi rischia di diventare un tema di sicurezza collettiva.

E così, tra chi sogna l’uniforme e chi teme di ricevere davvero una raccomandata con scritto ‘presentarsi al distretto’, la leva militare è tornata a far discutere. E non solo per nostalgia ma per necessità.