1 Novembre 2025, approvata la modifica semafori: non si passa più con il verde | Salutiamo il nuovo colore ufficiale

Semaforo: presto cambieranno le regole, rosso, giallo e verde non saranno più i colori ufficiali - corrieredicomo.it (freepik)
I colori del semaforo cambieranno per sempre: preparati a dire addio alla sequenza verde, giallo e rosso, adesso le regole sono cambiate.
Presto potremmo dire addio ai colori che abbiamo imparato a riconoscere fin da bambini. Una decisione che cambierà per sempre la segnaletica.
Da sempre, i tre colori del semaforo, rappresentano un codice semplice ed universale: il rosso che impone lo stop, il giallo che invita alla prudenza e il verde che concede il via libera.
Un linguaggio visivo che impariamo fin da piccoli, un automatismo che regola la vita quotidiana di milioni di automobilisti nel nostro Paese. Ma se da un giorno all’altro questo sistema venisse modificato?
Se, ad esempio, il verde non significasse più “puoi passare”? Sarebbe un cambiamento epocale, capace di disorientare anche i più esperti. Immaginare un simile cambiamento fa riflettere su quanto siamo legati alle nostre convenzioni visive consolidate e quanto facciamo fatica ad accettare le novità.
Non tutti i semafori parlano la stessa lingua
Contrariamente a quanto si possa pensare, il colore dei semafori non è identico in tutto il mondo. In Giappone, ad esempio, la luce che consente di procedere non è verde, ma assume una tonalità del blu. Questo dettaglio, molto curioso, non è un errore tecnico, ma il risultato di un’antica tradizione linguistica e culturale. Nella lingua giapponese arcaica, il termine “ao”, indicava i colori freddi: blu, grigio, nero e, in alcuni casi il verde. La parola “midori”, che oggi distingue il verde, è comparsa solo più tardi.
Fino alla metà del ‘900, non esisteva una separazione netta tra i due colori e, anche quando negli anni ’30 furono introdotti i primi semafori a luce verde, la popolazione continuava a chiamarla “ao”. Così, per rispettare la percezione collettiva, si scelse una tonalità di luce tendente al blu, che ancora oggi illumina molti incroci del Paese. E se anche l’Italia seguisse l’esempio nipponico e decidesse di rivedere il colore dei semafori?
Semafori in Italia: siamo davvero pronti al cambiamento?
Nel 1973, per porre un freno alla confusione, le autorità giapponesi, stabilirono che la luce del “via libera”, dovesse essere il verde, ma con la possibilità di conservare una sfumatura di blu. Una sorta di compromesso che unisce norma e percezione degli abitanti e che ancora oggi affascina tutti. Osservando un semaforo giapponese, un occidentale percepisce una luce blu dove dovrebbe esserci il verde.
E’ la prova che la cultura e il linguaggio possono influenzare tutto, anche le regole del traffico. E in Italia? Siamo davvero pronti ad accettare un simile cambiamento? Forse un giorno i nostri semafori si tingeranno di una luce blu, più in linea con l’evoluzione tecnologica e culturale. Ma la domanda resta sempre la stessa: quanto siamo disposti a cambiare il colore del “via libera”, senza perdere la percezione di familiarità che accompagna ogni nostro spostamento in strada?