1 settembre 2025: addio alle multe per mancato ticket parcheggio | Le strisce blu diventano FREE

Multa sul parabrezza - Fonte Canva - Corrieredicomo.it
Dal primo settembre cambia tutto per gli automobilisti: niente multe per assenza di ticket nelle strisce blu.
Chi non si è mai trovato un foglietto sospetto sul parabrezza? Una multa improvvisa, comparsa durante una giornata di relax o dopo poche ore di sosta.
Il dubbio è immediato: sarà autentica oppure una trappola ben congegnata per spillare denaro?
Negli ultimi anni, i falsi verbali hanno confuso migliaia di automobilisti, alimentando rabbia e sfiducia.
Dal 1° settembre, però, la situazione cambierà radicalmente, aprendo la strada a una nuova fase fatta di controlli più severi e regole più chiare.
La rivoluzione dei parcheggi: addio alle false multe
Il tema delle multe legate al parcheggio è sempre stato al centro di discussioni e malumori. Negli ultimi anni, la diffusione di verbali sospetti lasciati sulle auto ha fatto crescere la diffidenza tra gli automobilisti, soprattutto nelle città turistiche. Accanto alle sanzioni reali, spesso difficili da distinguere a un primo sguardo, sono proliferate copie contraffatte capaci di ingannare anche i più attenti.
Il cambiamento introdotto a settembre promette di segnare una svolta. Da un lato, le amministrazioni comunali rafforzano i controlli per contrastare i falsi verbali; dall’altro, le strisce blu diventano simbolo di un approccio diverso, che punta a ridurre le occasioni di truffa e a garantire maggiore trasparenza. La vera novità, però, non riguarda soltanto i parcheggi gratuiti: dietro questa trasformazione si cela un fenomeno criminale che negli ultimi mesi ha assunto forme sempre più sofisticate.

Truffa del QR code: come funziona e come difendersi
Le classiche multe fasulle con Iban stampato stanno lasciando spazio a un metodo più insidioso: il QR code. A lanciare l’allarme è stata la Polizia Locale di Catania, dopo aver riscontrato la diffusione di verbali falsi nei pressi di Taormina. In questi casi, al posto dei dati ufficiali compare un codice da inquadrare per pagare “subito” con la promessa di uno sconto. Una trappola perfetta per i turisti stanchi e distratti, convinti di saldare una sanzione autentica. I falsi verbali rivelano dettagli mancanti, come la targa o l’orario della presunta infrazione, e soprattutto non offrono modalità alternative al pagamento tramite QR. La raccomandazione è chiara: non pagare, verificare sempre i dati e, in caso di dubbio, contattare la Polizia Locale. Le autorità invitano a fotografare e segnalare i documenti sospetti, contribuendo così alle indagini.
Il fenomeno, noto come “quishing”, non si limita ai parabrezza: codici falsi vengono apposti anche sui parcometri, sopra quelli autentici, con il rischio di sottrarre denaro o infettare i telefoni con malware. Per difendersi, è fondamentale controllare l’aspetto del codice, verificare i link, evitare di inserire dati sensibili e utilizzare sempre i canali ufficiali, aprendo manualmente il sito o l’app. Solo così si può trasformare il nuovo corso dei parcheggi in una vera occasione di sicurezza per tutti.