Autore: Redazione

  • Chiuso il viadotto dei Lavatoi: camion forza le barriere e rompe il serbatoio

    Chiuso il viadotto dei Lavatoi: camion forza le barriere e rompe il serbatoio

    Traffico in tilt e auto in coda questa mattina a Como, in zona Camerlata. Il viadotto dei Lavatoi è stato infatti chiuso al transito in direzione Cantù a causa di un camion che ha sfondato le barriere, collocate proprio per impedire il passaggio dei mezzi pesanti sul ponte. Nell’urto con i blocchi di cemento che restringono l’accesso al viadotto, il camion ha danneggiato il serbatoio, perdendo carburante che ha invaso la strada. Sul ponte sono intervenuti la polizia, i vigili e i tecnici che hanno provveduto a chiudere la strada e ripulire la carreggiata. Si tratta, purtroppo, dell’ennesimo episodio di questo genere. Nonostante la segnaletica stradale indichi chiaramente il divieto di transito ai mezzi pesanti (in attesa che vengano effettuati i lavori di consolidamento del viadotto) e nonostante i new jersey in cemento posti all’imbocco del cavalcavia, i conducenti di camion e pullman non si lasciano intimidire e spesso tentano di passare, creando problemi alla viabilità cittadina.

  • Casinò, la soluzione slitta ancora. Bruschi chede altre due settimane

    Casinò, la soluzione slitta ancora. Bruschi chede altre due settimane

    Altre due settimane di attesa. La relazione con cui il commissario governativo Maurizio Bruschi avrebbe dovuto tracciare le possibili ipotesi per il futuro della casa da gioco di Campione d’Italia slitta alla fine del mese.La conferma è arrivata dallo stesso Bruschi, contattato ieri pomeriggio al telefono dal Corriere di Como. «Sì, ci vorrà ancora qualche giorno – ha detto il commissario – Prima di chiudere il mio incarico aspetto anche la sentenza del 27 giugno prossimo con cui il Consiglio di Stato si pronuncerà sul ricorso contro la sospensiva della mobilità in municipio».Un incarico che sarebbe in realtà dovuto durare 45 giorni e che adesso si allunga così di altri 15.Bruschi era stato infatti nominato il 19 marzo scorso, avrebbe perciò dovuto consegnare la sua relazione nei primi dieci giorni di maggio.La situazione è talmente complicata che non sono sin qui bastati tre mesi per capire come uscirne. Tuttavia, il collegamento tra la sentenza del Consiglio di Stato e la soluzione per il Casinò non è del tutto evidente.Lo stesso commissario prefettizio Giorgio Zanzi sottolinea come «dal punto di vista tecnico le due cose sono separate, ma è anche chiaro come i due atti (la relazione e la sentenza, ndr) siano in grado di dare una svolta al sistema Campione».Da un lato, infatti, Bruschi dovrebbe spiegare in che modo sia possibile riaprire la casa da gioco e in quali tempi. Dall’altro lato, con la sua pronuncia il Consiglio di Stato può nei fatti “alleggerire” moltissimo il bilancio del municipio, tuttora gravato da un numero di dipendenti elevato (89). Bisogna peraltro ricordare che gli impiegati del Comune di Campione non ricevono lo stipendio da 17 mesi, per quanto sul piano formale il bilancio dell’ente continui a essere gravato da uscite per il personale pari a circa 1,2 milioni di franchi svizzeri al mese.

  • Auto ribaltata, un ferito sull’A9

    Auto ribaltata, un ferito sull’A9

    Un uomo di 60 anni è stato trasportato ieri pomeriggio al Sant’Anna di San Fermo da un’ambulanza della Croce Azzurra di Rovellasca.

    L’uomo era alla guida della sua auto che, per ragioni che la Polstrada dovrà chiarire, si è ribaltata in autostrada. Il veicolo era diretto verso Como, l’incidente è avvenuto tra gli svincoli di Turate e Lomazzo Sud. Per precauzione si era alzato in volo anche l’elicottero.

    Le condizioni del 60enne ferito non destano preoccupazioni.

  • Australiano morto durante il canyoning, la ricostruzione del Soccorso Alpino

    Australiano morto durante il canyoning, la ricostruzione del Soccorso Alpino

    È morto nel torrente Bares il turista di 60 anni, australiano, che era disperso da giovedì pomeriggio sui monti di Livo.L’uomo era impegnato nella pratica del canyoning inizialmente con un’amica, quindi da solo. Giovedì sera, il corpo dell’uomo è stato ritrovato in una forra. Secondo quanto ricostruito, l’uomo, Terence Lee, in vacanza sul Lago di Como con la moglie e altri amici, stava facendo canyoning (torrentismo) con un’amica sui monti dell’Altolago.La donna, durante l’escursione, ha poi deciso di rinunciare e il 60enne aveva proseguito da solo. La stessa amica aveva più tardi scorto lo zaino dell’amico trascinato dall’acqua. Non riuscendo a contattare Lee in alcun modo, ha chiesto aiuto ad alcuni turisti tedeschi arrivati in quel momento nella zona. I giovani hanno chiamato il 112 ed è stato inviato l’elicottero, che ha calato nell’area impervia delle ricerche due tecnici del Soccorso Alpino.«I soccorritori – spiegano dal Soccorso Alpino – hanno individuato le corde che erano state probabilmente ancorate dall’uomo per la discesa. Il corpo del 60enne era a poca distanza, sott’acqua, nel primo tratto del torrente, purtroppo già senza vita».Il cadavere è stato recuperato in tarda serata e poi trasferito con il verricello sull’elicottero e trasportato all’ospedale di Gravedona. Per le ricerche e il recupero hanno lavorato venti tecnici del Soccorso Alpino delle stazioni di Dongo e Lario Occidentale, oltre alla squadra forre regionale lombarda. Al lavoro anche i vigili del fuoco di Como.«Il torrente Bares – spiegano i tecnici del Soccorso Alpino – si trova in una zona a circa due ore e mezzo di cammino dal più vicino parcheggio ed è molto complesso, richiede competenze sia alpinistiche, sia di canyoning. In questi giorni la portata d’acqua è notevole, a causa delle ultime precipitazioni che hanno interessato l’arco alpino».

    Considerata la dinamica dell’incidente, la Procura di Como non ha disposto l’autopsia sul corpo del 60enne australiano, che presto sarà a disposizione dei familiari per l’eventuale rimpatrio.

  • Attesa finita per il lido, apre da oggi Villa Olmo

    Attesa finita per il lido, apre da oggi Villa Olmo

    «La stagione 2019 del Lido Villa Olmo comincerà sabato 15 Giugno! Vi aspettiamo!» L’annuncio è stato dato su Facebook dalla pagina del lido da parte dei due gestori, Giorgio Porta e Maurizio Locatelli.

    Dopo oltre un anno di chiusura e un’estate, quella del 2018, passata all’asciutto per comaschi e turisti, questa mattina riapre il lido di Villa Olmo. Tutto è pronto: spiaggia ripulita, docce sistemate e piscine riparate.

    Da oggi i comaschi potranno dunque tornare a prendere il sole e a fare il bagno nel lido cittadino in riva al lago. «I cittadini finalmente possono tornare a godere di una bellissima location», ha commentato l’assessore al Patrimonio, Francesco Pettignano.

  • Al Sant’Anna sboccia il “Giardino dei Donatori”

    Al Sant’Anna sboccia il “Giardino dei Donatori”

    Piante, alberi e fiori come simboli del ritorno alla vita. All’ospedale Sant’Anna di Como sboccia il Giardino dei Donatori, voluto per ringraziare tutti coloro i quali hanno donato organi e tessuti ridando speranza a chi forse non ne aveva più.

    L’iniziativa è stata presentata ieri all’auditorium di San Fermo della Battaglia nell’ambito dell’evento “Un dono oltre il tempo”, dedicato appunto al tema del prelievo di organi e tessuti a scopo di trapianto, attività iniziata a Como 46 anni fa. Dal 1973 alla fine del 2018 i donatori multiorgano sono stati 238 al Sant’Anna, 16 al Valduce, uno a Erba e uno a Menaggio.

    I pazienti trapiantati sono stati 475 (299 di rene, 46 di cuore, 111 di fegato, 16 di pancreas e 36 di polmone). All’ospedale Sant’Anna i prelievi effettuati nel 2018 hanno consentito una speranza di vita a 18 malati, mentre con 279 prelievi di tessuti si è potuto contribuire alla cura di oltre 4.200 pazienti.

  • Ecomobility lancia la sfida per un mondo sostenibile

    Ecomobility lancia la sfida per un mondo sostenibile

    Ecomobility, domani è il giorno del grande evento dedicato alla mobilità alternativa e sostenibile.L’appuntamento è a partire dalle 10 nell’auditorium di via Sant’Abbondio 4 a Como. Obiettivo della manifestazione – organizzata da Espansione Tv, LifeGate e Corriere di Como – è raccontare i cambiamenti dell’automobile.Il viaggio in quest’affascinate mondo tutto proiettato verso il futuro inizierà al mattino con dibattiti e il convegno guidati da esperti relatori.Apriranno i lavori Simona Roveda, direttore editoriale di LifeGate e Mario Rapisarda, direttore responsabile di del Corriere di Como ed Espansione Tv.Idee e contributi, oltre che della stessa Simona Roveda, saranno di Tiziana Benassi e Marco Granelli, rispettivamente assessore ad Ambiente e politiche energetiche del Comune di Parma e assessore a Mobilità e ambiente del Comune di Milano, Frank Raes, climatologo di fama internazionale, Edoardo Croci, docente dell’Università Bocconi e coordinatore dell’Osservatorio Green Economy, e Nicola Ventura, campione del mondo Fia Energie Alternative. Volto noto, quest’ultimo, agli appassionati di motori lariani: alla fine dello scorso mese di aprile, infatti, il pilota meratese, classe 1975, è stato il primo vincitore della gara Ecogreen Aci Como. Di fatto la prima competizione di regolarità riservata alle auto ad energia alternativa – per rimanere in argomento – proposta sul territorio.Non mancheranno anche interventi di esponenti di aziende che sono impegnate in prima linea sul fronte della mobilità sostenibile e dell’utilizzo delle energie alternative: Gabriele Aimone Cat (Bosch), Daniele Invernizzi (Tesla Owners Italia), Andrea Incondi (Flixbus), Andrea Durante (Eldor). Con la guida dei giornalisti Andrea Bambace e Roberto Sposini, porteranno la loro testimonianza anche Vincenzo Bella, assessore alla Viabilità del Comune di Como e Stefano Poliani (Confindustria).Il programma del mattino prevede alle 9.30 la registrazione degli ospiti e alle 10 l’inizio dei lavori, con il dibattito conclusivo alle 12.45.Al pomeriggio, dopo un veloce rinfresco offerto a tutti i presenti, dalle ore 14 gli ospiti potranno invece passare dalla teoria alla pratica, provando auto elettriche e ibride. Insomma chi vorrà potrà provare un’esperienza di guida sostenibile al fianco degli addetti ai lavori. Contemporaneamente per i bambini sono previsti i laboratori “Percorso Arcobaleno” e “Apriti cielo”, perché sin da piccoli è importante conoscere l’ambiente in cui viviamo e capire le conseguenze delle azioni che mettiamo in campo.L’evento è gratuito e aperto a tutti; è gradita una conferma di partecipazione all’indirizzo mail ecomobility@espansionetv.it.L’iniziativa si svolge con il patrocinio di Fondazione Volta, Automobile Club di Como, Università dell’Insubria e Comune di Como.

  • Docenti, il tacito baratto tra prestigio e sicurezza

    Docenti, il tacito baratto tra prestigio e sicurezza

    di Adria Bartolich

    La Varkey Foundation è un istituto internazionale di ricerca  sui sistemi d’istruzione che pubblica periodicamente  studi sul tema prendendo in esame come campione 35 Paesi rappresentativi di tutto il mondo.

    Dall’ultimo rapporto pubblicato è emerso un dato significativo e al contempo sconcertante per il nostro Paese, anche se abbastanza allineato alle diverse rilevazioni che vengono effettuate a proposito dei diversi aspetti dei vari sistemi scolastici: lo status sociale degli insegnanti italiani è il peggiore in Europa  collocandosi al 33° posto sui 35 Paesi esaminati nel mondo.

    Il Global Teacher Status Index  è lo studio più completo sugli insegnanti di tutto il mondo e perciò particolarmente significativo per una comparazione tra i sistemi scolastici degli Stati.

    Dallo studio emerge la convinzione degli italiani che la considerazione   nei confronti degli insegnanti sia molto  diminuita negli ultimi anni: solo il 16% ritiene che gli alunni li rispettino, dato in decremento in confronto all’ultima  rilevazione risalente a quasi sei anni fa, quando il risultato era già basso visto che si era espresso positivamente solo il 20% degli intervistati. Nonostante ciò, oltre il 30% del campione  consiglierebbe al proprio figlio di diventare insegnante.

    Potrebbe sembrare una contraddizione ma non lo è, e certifica l’esatta situazione della scuola italiana dove, storicamente, esiste un tacito accordo, quasi una sorta di baratto, tra basso livello salariale e profilo professionale incerto con scarse gratificazioni sia economiche che di carriera, e la certezza della condizione e della stabilità del posto di lavoro. Una  parziale rinuncia allo status in cambio di sicurezza.

    In sintesi, non avrai un ruolo prestigioso ma in compenso un lavoro per sempre.

    Questa condizione viene confermata nell’incrocio con un altro dato, quello riguardante la percezione del ruolo professionale dei docenti che vede gli italiani considerare l’insegnante come una figura simile a quella dell’assistente sociale.

    È un dato su cui riflettere. La scuola di massa mette  evidentemente a grande rischio la professionalità dei docenti impegnati a svolgere ruoli e funzioni che non sono loro proprie.

    Questo  spinge anche i genitori  a considerare il rapporto con gli insegnanti alla pari di una relazione d’aiuto, asimmetrica per definizione: se non mi aiuti e non aiuti mio figlio non svolgi la tua funzione,  se inoltre chiedi dei  risultati, ti contesto e faccio ricorso.

    Tutto ciò chiude il docente  in una specie  di assedio permanente che snatura l’insegnamento e la sua funzione primaria, che è quella di istruire ed educare.

  • Compie 200 numeri la rivista dell’Archeologica

    Compie 200 numeri la rivista dell’Archeologica

    Una mostra nella chiesa di San Cosma e Damiano per le festività di Sant’Abbondio e un convegno di studi programmato per ottobre presso l’Università dell’Insubria faranno da coronamento alle celebrazioni della imminente pubblicazione del numero 200 della “Rivista Archeologica”, il periodico della Società Archeologica Comense.«Ne saranno oggetto – dice il presidente emerito del sodalizio Cesare Piovan – grazie al contributo di archeologi e specialisti, lo studio dei recenti scavi di piazza Grimoldi e la chiesa di San Giacomo nonché le indagini per la ricostruzione della linea di costa e del porto di Como romana».L’origine della Rivista risale al dicembre del 1871 quando una Commissione Archeologica Provinciale allora esistente, presieduta dal canonico Vincenzo Barelli, ne deliberò la pubblicazione allo scopo di illustrare «i monumenti pubblici e privati, gli oggetti di archeologia e di arte bella e la raccolta di iscrizioni, di documenti, di tradizioni, di canzoni popolari, di voci vernacole e di nomi corografici».Il primo numero vide la luce l’anno successivo per i tipi dell’editore Carlo Franci.«Il successo della pubblicazione fu immediato tanto che il ministro della Istruzione pubblica Cesare Correnti – ricorda Piovan – ne chiese l’invio di settanta copie per farne dono a tutte le altre province del neonato Regno d’Italia. Furono gli stessi curatori della rivista a fondare, trent’anni dopo, nel 1902, la Società Archeologica Comense che, adottandola come proprio periodico, ne garantì la regolare continuità sino ai nostri giorni. Singolare l’interesse dei primi numeri. Fu il Barelli, grazie alle segnalazioni del notaio Giovanni Antonio Galli, che aveva poderi in Rondineto, a intuire (siamo nel 1877) che lungo il versante soleggiato del Monte Croce (nell’attuale Spina Verde) fosse la sede della “prima Como” come, un secolo più tardi, le ricerche hanno dimostrato».Alla direzione della Rivista gli succederà un altro dei pionieri dell’archeologia comasca, Alfonso Garovaglio, grande viaggiatore e collezionista, noto per aver lasciato le sue ricche collezioni ( tra cui la celebre mummia della sacerdotessa Isiuret) al Museo Civico.Tra gli estimatori della rivista, il grande storico ed epigrafista Teodoro Mommsen. Molti gli scambi con istituzioni italiane ed estere, tra cui il British Museum.«Ad Antonio Magni, medico e primo presidente della Società Archeologica – ricorda Piovan – si devono gli studi, con accurati grafici, sui massi avelli (tombe scavate in giganteschi pietroni) e sulle rocce con incisioni simboliche».Per un trentennio fu direttore Giorgio Luraschi, docente di Diritto romano all’Insubria e grande cultore della Romanità di Como. Oggi dirige il periodico la studiosa Fulvia Butti Ronchetti.

  • Canyoning tragico  nel torrente Bares: un 60enne australiano ha perso la vita

    Canyoning tragico nel torrente Bares: un 60enne australiano ha perso la vita

    E’ stato trovato senza vita l’uomo di 60 anni, australiano, che ieri aveva deciso di praticare una discesa di canyoning nel torrente Bares, sopra Gravedona ed Uniti.  Con lui c’era una donna che però ha rinunciato a proseguire nell’escursione ed è rimasta fuori dall’acqua.

    Ma quando la donna ha visto lo zaino portato dall’acqua si è allarmata. In zona stava passando un gruppo di turisti tedeschi, che l’hanno supportata e hanno chiamato il 118. La Centrale ha immediatamente inviato l’elicottero; il mezzo, decollato da Caiolo, dopo un sorvolo per rilevare tracce della presenza dell’uomo, ha portato sul posto quattro tecnici del Soccorso alpino e speleologico.

    In un secondo tempo è intervenuto anche un elicottero da Como. I soccorritori sono arrivati dove erano ancorate le corde; il corpo dell’uomo era sott’acqua, nel primo tratto del torrente, senza vita. La salma è stata portata in superficie e poi issata a bordo dell’elicottero con il verricello, per il trasporto all’ospedale di Gravedona.

    L’intervento è finito in tarda serata. Impegnati in totale venti tecnici del Cnsas, delle stazioni di Dongo e Lario Occidentale, oltre alla squadra forre regionale lombarda. Sul posto anche i Vigili del fuoco.

    Il torrente Bares si trova in una zona a circa due ore e mezzo di cammino dal più vicino parcheggio ed è molto complesso, richiede competenze sia alpinistiche, sia di canyoning. In questi giorni la portata d’acqua è notevole, a causa delle ultime precipitazioni che hanno interessato l’arco alpino.