Autore: Redazione

  • Droga in piazza a Pognana Lario: il 25enne va ai domiciliari

    Droga in piazza a Pognana Lario: il 25enne va ai domiciliari

    Si è svolto oggi l’interrogatorio in carcere a carico del 25enne di Pognana Lario arrestato dai carabinieri in flagranza di reato, nel pieno della notte e in una piazza del paese. Nella vettura – occultato in un vano della portiera – erano stati rinvenuti 100 grammi di hashish. Il giudice delle indagini preliminari di Como, Carlo Cecchetti, ha convalidato l’arresto disponendo poi un alleggerimento della misura cautelare, dal carcere ai domiciliari.

    Il controllo era andato in scena in piazza De Orchi a Pognana. L’accusa nei confronti del 25enne è quella di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Dopo le prime verifiche, i carabinieri – nella notte tra sabato e domenica – avevano deciso di procedere con un controllo più approfondito dell’auto scoprendo che il giovane nascondeva 100 grammi circa di hashish, destinati alla vendita. La droga è stata sequestrata.

  • Droga in casa a Rovello Porro: un 19enne denunciato per spaccio

    Droga in casa a Rovello Porro: un 19enne denunciato per spaccio

    Ancora un intervento dei carabinieri della compagnia di Cantù nel territorio di Rovello Porro. Dopo l’arresto di metà settimana, venerdì pomeriggio la situazione si è ripetuta. Un 19enne italiano è stato denunciato a piede libero per l’ipotesi di reato di spaccio di sostanze stupefacenti.

    L’intervento e la segnalazione in procura sono stati fatti dai carabinieri della caserma di Turate. I militari dell’Arma hanno deciso di procedere con una perquisizione nell’abitazione del giovane, sospettando che potesse nascondere della droga. Sospetti confermati dai controlli.

    In casa il 19enne nascondeva 365 grammi di marijuana, 9 grammi e mezzo di hashish e oltre 2 mila euro in contanti, probabilmente ottenuti dalla vendita della droga. Il ragazzo è stato denunciato a piede libero per spaccio.

  • Droga alla baby-sitter ai giardini a lago: tre arresti

    Droga alla baby-sitter ai giardini a lago: tre arresti

    Ancora spaccio di droga ai giardini a lago. I carabinieri di Como hanno arrestato tre ragazzi del Gambia, rispettivamente di 38, 38 e 22 anni. Sono stati sorpresi in flagranza di reato, a cedere marijuana a una ragazza italiana di Rebbio che ha dichiarato di fare la baby-sitter.

  • Droga a Erba: arrestato un 27enne e processato per direttissima

    Droga a Erba: arrestato un 27enne e processato per direttissima

    Arresto per droga da parte della polizia durante una serie di controlli andati in scena a Erba. Un italiano di 27 anni è stato sorpreso con della marijuana sia in auto, sia nelle successive perquisizioni domiciliari. Il giovane è stato arrestato e processato ieri mattina per direttissima dove ha chiesto i termini a difesa. Lo stupefacente è stato sequestrato.

  • Dramma nel Varesotto, Muore 52enne di Como investito da un’auto pirata

    Dramma nel Varesotto, Muore 52enne di Como investito da un’auto pirata

    Un uomo di 52 anni residente nel Comasco, originario dello Sri Lanka, è morto questa sera dopo essere stato investito da un’auto che non si è fermata a prestargli soccorso.

    Il fatto poco prima delle 18 a Bisuschio, comune della provincia di Varese tra Arcisate e Porto Ceresio.

    Inutile ogni tentativo di soccorso da parte del 118. L’incidente in via Mazzini, all’altezza del civico 85.

    L’uomo stava attraversando la strada. I testimoni hanno riferito ai carabinieri di Varese che l’auto in fuga era una Fiat Panda. Le indagini immediate hanno permesso di risalire al responsabile dell’investimento: al volante c’era un 83enne.

    I militari hanno sottoposto l’anziano automobilista agli accertamenti per capire quanto alcol l’uomo aveva in corpo.

  • Dramma al  Bassone: muore soffocato mentre mangia

    Dramma al Bassone: muore soffocato mentre mangia

    Stava mangiando in compagnia di un altro detenuto nella cella del carcere del Bassone vicina all’infermeria della casa circondariale di Albate.All’improvviso un boccone gli ha ostruito la respirazione.A nulla è servita la richiesta di aiuto del suo compagno di detenzione, un maghrebino, e l’intervento degli uomini della penitenziaria. L’uomo è morto soffocato.La tragedia, avvenuta nei giorni scorsi, ha colpito un cittadino francese di 32 anni originario della città di Lione.L’uomo era stato da poco arrestato in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice delle indagini preliminari di Varese su richiesta della Procura.Il reato che gli veniva contestato era la rapina.Il 32enne francese era stato denunciato anche in Liguria (a piede libero) per il possesso di oggetti atti a offendere.La segnalazione dell’accaduto è stata girata al magistrato di turno in Procura a Como, che ha disposto l’autopsia sul corpo del detenuto. Il medico legale ha confermato il decesso per asfissia in seguito al bolo alimentare che ha ostruito le vie respiratorie. Complicate anche le fasi successive alla tragedia, dato che si è resa necessaria l’individuazione di un parente cui restituire il corpo. Un lavoro non semplice visto che in seguito si è appurato che il nome con cui il ragazzo era stato arrestato, e che lo stesso 32enne aveva fornito agli inquirenti, non era il suo ma quello del fratello che al contrario era vivo in Francia. E proprio a quest’ultimo è poi stato restituito il corpo.

  • Dramma a Colverde, moto sotto il camion, muore una donna

    Dramma a Colverde, moto sotto il camion, muore una donna

    Tragico schianto a Colverde, sulla statale provinciale 17, la Garibaldina attorno alle 18.30.

    In base alle prime ricostruzioni sarebbero stati coinvolti nell’incidente una moto e un camion. Sulla moto viaggiava una coppia.

    L’impatto con il mezzo pesante è stato drammatico. Entrambi i centauri hanno riportato lesioni gravissime. Per la donna, una 48enne di Cavallasca purtroppo non c’è stato nulla da fare. Sarebbe deceduta praticamente sul colpo. Disperata corsa all’ospedale Sant’Anna invece per l’uomo.

    Ancora da chiarire la dinamica dello scontro, al vaglio dei carabinieri.

  • Dramma a Cantù, noto imprenditore cade dal tetto e muore

    Dramma a Cantù, noto imprenditore cade dal tetto e muore

    La vittima è Silvano Bettio, socio con i fratelli della Lattonedil

    Caduto giovedì scorso dal tetto dell’abitazione del figlio, dove stava facendo un semplice intervento di controllo, è morto in ospedale al Sant’Anna di San Fermo della Battaglia il noto imprenditore canturino di 71 anni, Silvano Bettio, socio con i fratelli della Lattonedil spa.

    L’uomo, residente a Carimate, era con il figlio a casa di quest’ultimo a Cantù, in via Pompei. Per cause ancora da chiarire, mentre stava facendo un controllo per un problema al tetto, ha perso l’equilibrio ed è caduto. Un volo fatale di alcuni metri. Subito soccorso e ricoverato al Sant’Anna in condizioni molto gravi, è morto in ospedale.

    Bettio lascia la moglie Martina, i tre figli Fabrizio, Marco e Federica e tanti nipoti.

    Cordoglio è stato subito espresso da diverse anime della Brianza, dal mondo dell’imprenditoria a quello dello sport, che ha visto e vede Bettio e in generale la Lattonedil in prima linea come sponsor di diverse discipline ormai da alcuni anni.

    L’ultimo addio a Bettio verrà dato lunedì alle 14.30 nella chiesa parrocchiale di Montesolaro di Carimate. La funzione sarà preceduta dalla recita del rosario alle 14, sempre in chiesa.

  • Doveva rappresentare il Football Club Como: «Fece sparire 50mila euro»

    Doveva rappresentare il Football Club Como: «Fece sparire 50mila euro»

    Era stato l’uomo che si era presentato alla conferenza stampa del Football Club Como (la società che faceva capo alla signora Akosua Puni Essien e che aveva rilevato dal fallimento il vecchio club di calcio cittadino) nel giorno dell’annuncio della fine del sodalizio lariano, quando insomma l’affiliazione alla Federazione sfumò e con essa l’attribuzione del titolo sportivo. Era la fine dell’illusione che era nata all’apertura delle buste del fallimento, con l’offerta della signora Essien che si aggiudicò l’asta. Sogni di rilancio nati in quei giorni ma che naufragarono nelle settimane di luglio. A quella conferenza stampa, dicevamo, al posto della signora Essien si presentò come relatore quello che venne definito all’epoca come il nuovo procuratore del club. Doveva riferire sull’accaduto e anticipare un ricorso contro la decisione della Figc che aveva escluso il Como dai campionati, ma non riuscì a parlare.Non appena si sedette al tavolo, fu interrotto dalla contestazione dei dipendenti e dei tifosi al grido di «voi non potete parlare, dovete solo stare zitti, nel rispetto di tutte le persone che lavorano in questo club».La brevissima parabola del Football Club Como si chiuse poco dopo, con la messa in liquidazione della stessa (eravamo sempre nel luglio dell’anno 2017) e il fallimento decretato dal Tribunale il 3 ottobre 2017. Quel signore “zittito” in conferenza stampa, fu nominato liquidatore in data 18 luglio.Oggi, a un anno e quattro mesi di distanza, il suo nome torna a fare capolino in Tribunale a Como per una vicenda ancora legata al Football Club Como: la Procura infatti (pubblico ministero Pasquale Addesso) gli contesta di aver «distratto in danno della massa creditoria della società fallita la somma di 50mila euro».Il pm ha già notificato anche la richiesta di rinvio a giudizio depositata sul tavolo del giudice dell’udienza preliminare. La data deve ancora essere fissata.Secondo quanto ricostruito dall’accusa, l’uomo (44 anni, originario del Togo e residente nel Lecchese) si sarebbe impossessato della cifra in due fasi distinte, prima con un bonifico bancario da 12mila euro datato 20 luglio 2017 (riportante la causale “restituzione finanziamento”), poi due assegni bancari da 38mila euro del luglio 2018 con beneficiario il Football Club Como ma intascati dall’uomo. Soldi che invece – secondo quanto sostenuto dalla Procura lariana – avrebbero dovuto confluire nella massa a disposizione dei creditori del fallimento che compaiono ora come parti lese. Con loro, ovviamente, anche il curatore fallimentare della società.Il pm tuttavia ha aggiunto una seconda accusa nei confronti del 44enne: quella di aver distrutto o sottratto le scritture contabili relative al lasso di tempo intercorso tra il 30 giugno del 2017 e il fallimento che, come detto, è datato 3 ottobre 2017.In questo modo, avrebbe tentato di ostacolare il curatore fallimentare nella ricostruzione del patrimonio della società e delle movimentazioni intercorse.Quello fin qui riassunto è l’esito delle indagini compiute dalla Procura di Como sulla società che faceva capo alla signora Essien.Ora l’indagato avrà modo e tempo di spiegare la propria versione dei fatti nell’udienza di fronte al giudice, che deve ancora essere fissata.Di certo, alla storia dei fallimenti legati alle società che volevano gestire la squadra di calcio cittadina, si aggiunge un nuovo tassello. L’ennesimo.

  • Doppio sequestro di valuta a Brogeda: la Finanza scopre oltre 250mila euro nascosti in borselli e zaini

    Doppio sequestro di valuta a Brogeda: la Finanza scopre oltre 250mila euro nascosti in borselli e zaini

    Doppio sequestro di valuta al valico autostradale di Brogeda. I militari del gruppo della guardia di finanza di Ponte Chiasso, in collaborazione con i funzionari doganali, nel corso dei quotidiani controlli  per contrastare il traffico illecito di capitali, hanno infatti sanzionato, nella stessa giornata, prima un 32enne arabo e, poche ore dopo, un cittadino sud coreano, scoprendo nel complesso oltre 250mila euro in contanti che erano stati occultati in un borsello e in uno zaino.

    Nel primo caso, l’uomo di origine araba, che era diretto in Italia a bordo di un’autovettura a noleggio,  ha dichiarato di  non trasportare valuta. A destare i sospetti degli uomini delle fiamme gialle è stato però un borsello che il 32enne teneva tra le mani con particolare attenzione e al cui interno i finanzieri hanno scoperto 82.500 euro, in banconote da 500.  In virtù del quadro normativo che regola la materia, è stato sequestrato il 50% del denaro trasportato eccedente la soglia ammessa per legge, percentuale corrispondente a 36.250 euro, in attesa che il ministero dell’Economia e delle Finanze definisca la sanzione da applicare al trasgressore, variabile dal 30 al 50% della somma trasportata illecitamente.

    A distanza di poche ore, una Fiat 500 L, con a bordo tre cittadini sud coreani, tentava di uscire dal territorio nazionale con a bordo più di 170mila euro in contanti, tutti in tagli da 500 e 100 euro. Anche in questo caso i finanzieri, insospettiti dai segnali di nervosismo mostrati dai tre coreani, hanno deciso di procedere a maggiori controlli scoprendo nello zaino di uno dei tre passeggeri, un 43enne dipendente di una fabbrica di orologi da polso, ben 152.200 euro in contanti, di cui 71.100 euro sono stati poi sottoposti a sequestro amministrativo.