Categoria: Economia

  • Campione, appello dei sindacati. Una lettera per chiedere il blocco degli esuberi

    «Nessuna forzatura. Chiediamo al commissario prefettizio Giorgio Zanzi di attendere la decisione del Tar, ora fissata per il prossimo 8 ottobre, senza espellere nessuno dal Comune». Vincenzo Falanga, segretario della Uil Funzione pubblica di Como, lancia l’ennesimo appello a favore della comunità di Campione d’Italia, travolta com’è noto prima da una crisi di bilancio che ha portato al dissesto finanziario del municipio e poi dal fallimento della società di gestione del Casinò.Falanga ha firmato ieri, assieme ai colleghi delle categorie del pubblico impiego di Cgil e Cisl, una lettera con la quale si ribadisce quanto detto più volte: Campione è un caso unico e come tale va trattato.«Non possiamo accettare l’azzeramento dei servizi di polizia locale, dei servizi postali, dei servizi alla persona e di scioglimento dell’attività ispettiva dei controlli comunali che, in caso di riapertura della Casa da Gioco dovranno essere costituiti “ex novo”», scrivono i sindacalisti. «Il Comune di Campione, per la peculiarità che lo contraddistingue, ha bisogno di personale in più con competenze specifiche proprio perché inserito in un territorio extra-Ue».Nelle settimane scorse, il commissario prefettizio aveva deciso di ridurre la pianta organica a sole 17 persone: 13 a tempo pieno e 4 a tempo parziale. Le uscite del personale erano però state bloccate da una serie di ricorsi.Per il prossimo 8 ottobre è attesa la pronuncia del Tar del Lazio sulla legittimità degli esuberi.

  • Casinò di Campione: tre soluzioni per riaprire ma serve ancora almeno un altro anno

    Casinò di Campione: tre soluzioni per riaprire ma serve ancora almeno un altro anno

    Tre soluzioni per il Casinò di Campione d’Italia. Tre ipotesi. Tuttora in stand- by. Sono quelle immaginate da Maurizio Bruschi, nominato dal governo giallo-verde, il 15 febbraio di quest’anno, commissario straordinario proprio con l’obiettivo di «individuare un nuovo soggetto giuridico per la gestione della casa da gioco» dell’enclave. Sebbene la relazione di Bruschi sia nei cassetti del ministero dell’Interno ormai da oltre due mesi, nessuno ne ha mai parlato in dettaglio. IlCorriere di Comoè in grado oggi di rivelarne i contenuti.Diviso in due parti, il testo – 21 pagine in tutto – analizza prima la storia della società di gestione e i motivi che hanno portato al crack del Casinò, per poi proporre tre diverse soluzioni: una sostanzialmente impraticabile, altre due invece più possibili.Storia e numeriBruschi comincia dai numeri, ovvero dai debiti «accertati, ancorché non in via definitiva», dai curatori fallimentari: 175.720.644 euro. Di questi, quasi 55 milioni (54.878.640) sono debiti «esclusi» e quasi del tutto ascritti al Comune.In cassa, ma questo si sapeva, al momento del fallimento erano custoditi circa «8 milioni di euro», non tutti disponibili però: 1,2 milioni sono infatti «oneri della procedura fallimentare». Vale a dire gli onorari dei curatori e dei loro periti. Va detto che sempre i curatori considerano nell’attivo della società fallita anche «il valore dell’usufrutto dell’immobile», stimato nel 2014 in 140 milioni di euro. Un dato questo importante, perché – come vedremo – ogni possibile soluzione passa anche da un accordo con i curatori sull’uso dell’immobile.Le cause del fallimento, a detta di Bruschi, sono state «l’esorbitanza dei trasferimenti al bilancio comunale degli incassi della casa da gioco e l’eccessivo costo del personale». Ma anche «inefficienza e cattiva gestione». Una cifra su tutte: tra il 2006 e il 2018, il Casinò ha versato al Comune oltre 577 milioni di franchi svizzeri.Quando è fallito, il Casinò dava lavoro a 492 persone, i cui stipendi ammontavano a 50,1 milioni di euro annui. Troppi, secondo Bruschi, il quale sottolinea come, sarebbe stato necessario rapportare gli stipendi a quelli delle case da gioco ticinesi.Le soluzioniTre, come detto, le soluzioni prospettate dal commissario straordinario.La prima, «il risanamento della società di gestione», viene giudicata «fragile» e di fatto irrealizzabile. I creditori dovrebbero infatti rinunciare a una parte dei loro soldi mentre lo Stato dovrebbe immettere capitale fresco per almeno 50 milioni di euro. Inoltre, sarebbe indispensabile attendere la decisione finale della Cassazione sui ricorsi. Servirebbero quindi non meno di tre anni.La seconda, «l’individuazione di un nuovo soggetto giuridico per la gestione del Casinò», ipotizza la costituzione di una nuova società interamente a capitale pubblico. Affinché si possa realizzare presuppone la dichiarazione di fallimento in proprio della società, cosa che chiuderebbe immediatamente il procedimento in Cassazione. La società di gestione dovrebbe cioè chiedere il fallimento di sé stessa al Tribunale di Como, subito dopo il Parlamento dovrebbe votare una norma ad hoc per superare l’ostacolo delle leggi che oggi vietano la costituzione di nuove partecipate pubbliche; infine, si dovrebbe trovare un accordo con la curatela fallimentare per avere il Casinò, oggi in usufrutto, e stipulare una nuova convenzione con il Comune. Per fare tutto questo servono 8/10 mesi dal momento in cui il Parlamento avrà votato le nuove norme (nella relazioni Bruschi ha anche suggerito uno schema di decreto) e 15/20 milioni di investimento di base.La terza, «l’affidamento della gestione a un soggetto privato», è una soluzione «non richiesta» ma che il commissario indica come percorribile, dato che «molti operatori economici italiani e stranieri hanno manifestato interesse». Anche in questo caso servirebbe prima di tutto il fallimento in proprio della società di gestione. Poi una legge (o decreto) che autorizzi la gestione privata della casa da gioco. Tempi di attuazione 8/10 mesi dopo e nessun investimento dello Stato. Forse la soluzione migliore.

  • Comune di Campione, i sindacati contro Zanzi.  Contestata la decisione di riattivare subito i licenziamenti

    Comune di Campione, i sindacati contro Zanzi. Contestata la decisione di riattivare subito i licenziamenti

    Il commissario prefettizio di Campione d’Italia, Giorgio Zanzi, ha comunicato ieri ai dipendenti del municipio di aver «riattivato» la procedura di messa a disposizione – in pratica, il licenziamento – bloccata nelle settimane scorse da un ricorso al Tar. Dopo la sentenza del 9 settembre, ha detto Zanzi, la delibera del 31 luglio torna valida a tutti gli effetti.In Comune restano quindi al momento soltanto 17 persone: 13 a tempo pieno e 4 a tempo parziale. La nota di Zanzi ha però fatto infuriare il sindacato che ha subito replicato, a sua volta, con una lettera inviata allo stesso commissario e al prefetto di Como Ignazio Coccia.«Ancora una volta – scrivono i dirigenti di Cgil, Cisl e Uil – si procede in maniera unilaterale e senza tener conto delle criticità del processo in corso, incrementando le difficoltà di una situazione che è già di per sé complessa». In particolare, il sindacato contesta il fatto che Zanzi non abbia voluto attendere «il prossimo giudizio di merito previsto per il 9 ottobre» prossimo. Oltre a ciò, viene contestata la retroattività degli «effetti della disponibilità al 1° agosto senza chiarire in alcun modo gli aspetti operativi e retributivi di coloro che hanno prestato attività lavorativa e tantomeno rispetto alla durata complessiva della stessa disponibilità».

  • Cna porta in Cina gli imprenditori comaschi. Ecco l’ufficio per “accompagnare” le aziende

    Cna porta in Cina gli imprenditori comaschi. Ecco l’ufficio per “accompagnare” le aziende

    Cna porta in Cina le imprese comasche. E lo fa aprendo in città un ufficio operativo per “accompagnare” le aziende interessate alla scoperta di un mercato potenzialmente inesauribile. La spiegazione di questa collaborazione è avvenuta questa mattina alla presenza dei soggetti coinvolti, italiani e cinesi. E ancor prima dell’apertura ufficiale ci sarebbero già una decina di aziende interessate.Sul versante cinese attore è la China Italy Communication, centro culturale cinese che a Como ha già una scuola di lingua in via Dante e sull’altro fronte i vertici di Cna. «Abbiamo deciso di fare squadra per aprire nuove opportunità ai nostri associati ma anche agli altri imprenditori interessati. Nel desk che abbiamo ideato (ieri la firma ufficiale, oggi l’apertura), saranno fornite informazioni e supporto tecnico, logistico e burocratico agli imprenditori in cerca di nuovi mercati. Primo passaggio sarà la partecipazione all’Expo internazionale di Shanghai (al via il 5 novembre) – spiega il presidente di Cna del Lario e della Brianza, Enrico Benati – Si tratta di una manifestazione che, se ha la durata di 6 giorni come evento internazionale, rimane però poi aperto e operativo per tutto l’anno». Ed è proprio nel resto dell’anno che si concentra il massimo valore aggiunto per le imprese. Perché proprio nei mesi successivi le aziende arrivate in Cina, grazie all’ufficio di Cna, avranno la possibilità di avere sul territorio cinese dei delegati e delle figure che continueranno a promuovere i prodotti e il marchio. «E quando si entra in un mercato come quello cinese si possono intercettare ordini veramente enormi – spiega Beppe Pisani, Cna Federmoda – A titolo solo di esempio un’azienda italiana che ha partecipato a questo evento lo scorso anno presentando un piccolo oggetto in grado di funzionare come borraccia e frullatore ha in 2 mesi chiuso un ordine da 10 milioni di pezzi». La volontà che sta dietro al piano, sul versante cinese, è quello «di portare nel mercato cinese prodotti di qualità artigianale – spiega Yang Yang del centro culturale cinese di Como – E per questo abbiamo stretto questa collaborazione con Cna. È un’opportunità per aprire nuove finestre di mercato». Tutto ciò sarà possibile anche grazie al fatto che «si è riusciti a stipulare, proprio per rendere sempre più interessante l’approccio con questo sportello, una partnership con una grande società governativa cinese che collabora proprio con l’organizzazione dell’Expo di Shanghai e che dunque può garantire supporto di ogni natura sul territorio cinese ai nuovi arrivati», aggiunge Benati. E la via degli uffici di collegamento non è una novità per Cna. «Ormai da 10 anni, ad esempio, abbiamo uno sportello simile in Germania», ha detto il direttore di Cna Alberto Bergna.

  • Associazione Italia-Cina, nuova partnership per la Boss di Como

    Associazione Italia-Cina, nuova partnership per la Boss di Como

    Nuova partnership internazionale per la Association Business Organization System Service, presieduta dal comasco Giorgio Colato, nata per favorire interscambi culturali e commerciali con la Cina.

    Reduce dalla sua ultima missione oltre la Grande Muraglia, Colato ha ricevuto nella sede della Boss l’avvocato Wang Sheng, titolare di uno studio legale nella città di Hangzhou, nonché presidente di un’associazione di imprenditori del territorio.

    Tra la Boss e l’associazione cinese di Wang (China M&A Association) è stato sottoscritto un accordo di collaborazione.

    Presenti al vertice anche il vicepresidente della boss, Roberto Tassone, e un consulente di un gruppo di cliniche con sede a Pechino, intenzionato a valutare investimenti sul territorio italiano.

  • Cimice asiatica, allarme regionale

    Cimice asiatica, allarme regionale

    Allarme a livello regionale per la diffusione della cimice asiatica: «Chiediamo un intervento immediato del governo per istituire un fondo nazionale. Questo insetto sta devastando le coltivazioni della pianura padana e dell’arco alpino».

    Lo ha detto l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi in merito alla diffusione della cimice asiatica.

    La Regione Lombardia negli ultimi tre anni ha investito 9 milioni di euro per la prevenzione di danni calamitosi di tipo biotico, principalmente contribuendo all’installazione di reti protettive alle colture.

    Il finanziamento è andato a 298 imprese, tra cui rientrano 28 aziende di Como.

  • Acsm-Agam, summit con gli industriali il 24 a Lariofiere

    Lo sviluppo di sinergie con le imprese del territorio è al centro della presentazione del  gruppo Acsm Agam, realtà nata dall’integrazione delle utilities di cinque province lombarde, fra cui quelle di Como, Lecco, Sondrio; è in programma alle 17 di martedì 24 settembre al centro espositivo Lariofiere di Erba. L’evento sarà promosso in collaborazione con  Confindustria Como  e  Confindustria Lecco e Sondrio. Dopo il saluto del sindaco di Erba, Veronica Airoldi, i lavori saranno introdotti da Lorenzo Riva (presidente Confindustria Lecco e Sondrio), Paolo Busnelli (presidente Acsm Agam) e Aram Manoukian (presidente Confindustria Como). L’amministratore delegato del gruppo, Paolo Soldani, farà il punto sulla crescita dell’aggregazione, a un anno esatto dalla costituzione.

  • Cresce il mercato delle case di lusso: +19%

    Cresce il mercato delle case di lusso: +19%

    Riprendono le compravendite immobiliari nella città di Como, in modo più marcato rispetto al resto della provincia e dell’Italia. Si parla, nel primo trimestre di quest’anno, di un +19% e nell’ultimo trimestre 2018 di un +24%. È quanto emerge da un focus elaborato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa San Paolo e presentato ieri nell’ambito dell’inaugurazione della prima agenzia Exclusive sul territorio dedicata agli immobili di pregio del valore superiore a un milione di euro.Il capoluogo lariano è territorio di elezione per le case di lusso, per retaggio storico, ricchezze architettoniche e qualità riconosciuta di meta internazionale di villeggiatura e residenza. Secondo lo studio economico presentato ieri, le compravendite immobiliari a Como hanno progressivamente recuperato rispetto ai minimi toccati nel 2013, tanto da risalire sopra i livelli del 2011.

  • A Como il Console Economico e Commerciale cinese

    A Como il Console Economico e Commerciale cinese

    Il Console Economico e Commerciale della Repubblica Popolare Cinese a Milano, Li Shaofeng, accompagnato dall’addetto al consolato, Han Chao, ha incontrato il sindaco Mario Landriscina e l’assessore Carola Gentilini, in quanto delegata alle Relazioni internazionali, oltre che al Turismo e alla Cultura, per condividere i presupposti di un cammino che porti allo sviluppo di relazioni commerciali tra la Cina e Como con il suo territorio.
     
    A questo proposito, il sindaco e l’assessore Gentilini hanno chiesto e ottenuto un appuntamento con il presidente della Camera di Commercio di Como-Lecco, Marco Galimberti, per porre le basi di una successiva fase di relazioni durante la quale il contesto commerciale e produttivo locale potrà interfacciarsi con la realtà produttiva cinese.
    Durante l’incontro sono state approfondite anche tematiche relative allo sviluppo di relazioni turistiche, culturali e tecnologiche di interesse per l’amministrazione, per le quali ha partecipato anche l’assessore Elena Negretti in quanto delegata alla specifica materia.

  • Coldiretti, torna a Cernobbio il Forum Internazionale dell’Agricoltura

    Coldiretti, torna a Cernobbio il Forum Internazionale dell’Agricoltura

    L’edizione 2019 delForum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato dalla Coldiretti con la collaborazione di The European House – Ambrosetti, si terrà quest’anno a Villa d’Este aCernobbio, sul Lago di Como, dall’11 al 12 ottobre.

    Il Forum è l’appuntamento annuale per l’agroalimentare che riunisce i maggiori esperti, opinionisti ed esponenti del mondo accademico nonché rappresentanti istituzionali, responsabili delle forze sociali, economiche, finanziarie e politiche nazionali ed estere.

    L’edizione di quest’anno inizia alle 9,30 con l’apertura del “Salone dell’Economia Circolare” e le dimostrazioni pratiche delle esperienze piu’ innovative delle imprese agricole. Una risposta alla “Svolta green degli italiani” al centro della prima Indagine Coldiretti/Ixe’ che sarà presentata in apertura del presidente nazionale della Coldiretti,Ettore Prandini.

    Nell’arco dei due giorni saranno affrontati temi correlati all’ambiente, alla sicurezza alimentare e all’economia con spazi di approfondimento e la presentazione di indagini, ricerche ed esposizioni mirate.

    Specifiche sessioni di approfondimento saranno inoltre dedicate alle infrastrutture materiali ed immateriali, ai rapporti di filiera, alle forme emergenti di distribuzione commerciale, alle politiche per l’Europa e alle guerre commerciali, con un focus dedicato alla Brexit.