Categoria: Cronaca

  • Coltellata all’addome dopo la lite: arrestato 28enne di Dongo

    Coltellata all’addome dopo la lite: arrestato 28enne di Dongo

    Una coltellata all’addome di un 23enne, per motivi che toccherà all’inchiesta appurare. Poi la fuga dalla casa teatro dell’aggressione, locali in cui si trovavano la compagna della vittima e alcuni amici. Un 28enne di Dongo è stato arrestato dai carabinieri della stazione del paese e dai colleghi del Radiomobile ed è ora accusato di tentato omicidio. Si trova nel carcere del Bassone e nelle prossime ore verrà sentito dal giudice delle indagini preliminari. Luogo dell’accoltellamento è stato una casa di Dongo. Presenti più persone, tra cui il 28enne e un 23enne suo conoscente.

    I due, secondo una prima ricostruzione, si sarebbero appartati per discutere, lontano dagli occhi degli altri presenti. Ad un certo punto, si sarebbero udite delle urla, quelle del 23enne ferito all’addome con una sola coltellata inferta con un’arma a serramanico. L’aggressore si sarebbe poi dileguato nella notte (erano le 22) mentre sul posto sopraggiungevano i medici del 118 allertati dalla compagna del ferito. La vittima, trasportata in ospedale a Gravedona, ha subito un delicato intervento chirurgico necessario per rimediare alla profonda ferita addominale. È ricoverato in prognosi riservata.

  • Accusati di abusi su una 13enne: scarcerati i due ventenni nigeriani

    Accusati di abusi su una 13enne: scarcerati i due ventenni nigeriani

    Liberi dopo più di due settimane di carcere, i ventenni nigeriani accusati di aver abusato sessualmente di una ragazzina di soli 13 anni, nella notte tra il 5 e 6 ottobre scorsi. Una vicenda che aveva colpito molto l’opinione pubblica in città. Dopo ulteriori accertamenti investigativi, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Como Maria Luisa Lo Gatto, su richiesta del pubblico ministero Antonio Nalesso, ha disposto la scarcerazione di entrambi i ragazzi. I due nigeriani restano al momento indagati e piede libero e a fine novembre, la 13nne che ha accusato i due giovani sarà sentita con la formula dell’incidente probatorio. Sembra che, dopo nuovi accertamenti in particolare sul telefono della ragazzina, il racconto della notte di abusi sia apparso agli inquirenti incongruente per molti aspetti. In particolare, sembra addirittura che la 13enne fosse la fidanzatina di uno dei due giovani che erano stati arrestati. Forse, ma è solo una delle ipotesi, la ragazzina ha passato volontariamente la notte fuori casa e, per giustificarsi con i genitori del mancato rientro ha denunciato i presunti abusi.La 13enne ha dichiarato che uno dei due ventenni nigeriani le ha rubato il cellulare e che, quando lei l’ha seguito per riprenderlo, è stata costretta a entrare nella casa del ragazzo, dove poi entrambi l’avrebbero costretta a subire atti sessuali fino all’alba, quando lei era riuscita a fuggire approfittando del fatto che i due dormivano.I primi riscontri investigativi avevano aperto ai ragazzi le porte del carcere. Ora, la scarcerazione.«C’è stata la massima collaborazione con gli inquirenti. Gli approfondimenti investigativi hanno portato alla luce elementi non compatibili con la prima versione dei fatti che aveva portato in carcere i ragazzi – commenta Tommaso Scutari, avvocato difensore di uno dei ragazzi – La decisione di scarcerare entrambi è sicuramente importante e, a prescindere comunque dalla necessità di tutelare la ragazzina, è un elemento forte. Attendiamo ora l’incidente probatorio». «È stato fatto un approfondimento di indagine su richiesta del gip e del pubblico ministero e credo che l’esito sia corretto», sottolinea Cristiana Biondi, la legale dell’altro nigeriano.

  • Al Gruppo Marzotto la Redaelli Velluti

    Al Gruppo Marzotto la Redaelli Velluti

    TESSILEFa di nuovo acquisti sul Lario (pur su sponda lecchese) la Marzotto, primo gruppo tessile europeo che ha anche la maggioranza della Ratti di Guanzate. Il marchio veneto ha acquisito la Redaelli Velluti di Rancio di Lecco, marchio riconosciuto leader nella produzione di velluti pregiati e apprezzato dalle più importanti griffe di alta moda, italiane e internazionali. L’operazione ha comportato l’acquisto dei marchi della società, con sedi in Repubblica Ceca e in Germania, del magazzino e dell’archivio storico.

  • Antonia e Giovanni, perché l’amore non ha età

    Antonia e Giovanni, perché l’amore non ha età

    L’amore non ha età. Per Antonia e Giovanni non è un modo di dire: i due neosposi, infatti, hanno quasi novant’anni. Ma non è questa l’unica curiosità della vicenda.

    I due, infatti, erano fidanzati da ragazzi. Dopo settant’anni si sono ritrovati e hanno deciso di convolare a nozze.Antonia e Giovanni si erano conosciuti e frequentati da adolescenti. Lei era poi rimasta a lavorare e vivere a Bellano, in provincia di Lecco, lui si era spostato in provincia di Milano: i due si erano così persi di vista, fino a poco tempo fa. Grazie anche all’aiuto di Facebook e dei familiari, si sono ritrovati, dopo circa settant’anni, e hanno ricominciato a frequentarsi: oggi si sono sposati nella chiesa dei Santi Nazaro e Celso di Bellano.FONTE ESPANSIONETV.IT

  • Argegno, chiusura notturna e polemiche. L’appello delle categorie: «Fate presto a concludere i lavori»

    Argegno, chiusura notturna e polemiche. L’appello delle categorie: «Fate presto a concludere i lavori»

    La frana di Argegno

    Raggiunto il traguardo, subito scoppia un nuovo caso. Ad Argegno, l’apertura dopo otto mesi del contestato cantiere per la frana dello scorso settembre, non ha infatti risolto i problemi di chi vive e lavora sul lago, anzi.Le due settimane di stop ai veicoli (previste dal prossimo lunedì), in vigore dalle 20.30 alle 5.30 del mattino, ha fatto saltare di nuovo il banco e con la bella stagione alle porte, non potersi muovere sul lago per andare a cena o per una serata in compagnia ha fatto ripartire le critiche. «Tutto nasce dalle lentezza esasperante e inaccettabile con la quale si è arrivati all’avvio degli interventi. Adesso per correre e recuperare si commette forse un altro errore, ovvero quello di non tener presente altri fattori che inevitabilmente generano disagi – spiega Matteo Valdè, rappresentante degli imprenditori per la statale Regina, indicato da Confindustria, Confcommercio, Cna, Confartigianato e Ance – Si è insomma partiti nel momento meno opportuno. Adesso bisogna fare presto». Alla riunione con il prefetto e Anas dei giorni scorsi, durante la quale sono stati illustrati i dettagli, era presente anche Ezio Molli, noto ristoratore della zona. «Di clienti ne abbiamo già persi tanti nelle settimane scorse per le code sulla Regina. Sarà inevitabile con il blocco che ci aspetta registrare altre disdette – dice Molli – Ma ora l’obiettivo è uno solo: fare in fretta e non fermarsi fino al termine del cantiere». E domani il presidente dei cuochi lariani, Cesare Chessorti, sarà sul lago. «Si tratta di un giro che avevo già programmato ma che adesso riveste ulteriore importanza, alla luce di quanto previsto lungo la Regina – spiega il presidente – Indubbimente si tratta di una situazione potenzialmente dannosa. Mi confronterò con alcuni colleghi per capire la situazione». E chi su quella strada, al mattino, si muove sono i frontalieri. «Arrangiarsi per chi come noi usa questa strada è ormai un’arte. Dei percorsi alternativi siamo ormai degli esperti – dice Sergio Aureli, responsabile frontalieri del sindacato Unia Ticino – Ciò che però più conta, a prescindere da alcuni inevitabili disagi, è che adesso, iniziato finalmente il cantiere si possa fare in fretta e si arrivi a conclusione senza incappare in ulteriori intoppi».

  • Aspetta da 15 mesi l’intervento al naso. Il Sant’Anna: “Mancano anestesisti”

    Aspetta da 15 mesi l’intervento al naso. Il Sant’Anna: “Mancano anestesisti”

    In lista d’attesa da quindici mesi per un intervento chirurgico al naso, un comasco di 30 anni ancora non sa quando potrà entrare nella sala operatoria dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Cantù. «Gli avevano prospettato un’attesa di circa 10 mesi – dice la mamma – ma ancora non abbiamo alcuna informazione certa».

    Era stata l’azienda ospedaliera Sant’Anna a indirizzare il paziente al presidio di Cantù. Gli specialisti hanno decretato la necessità di procedere con un intervento chirurgico.«Non si tratta di un’operazione estetica, ma per un problema di salute», sottolinea la madre del giovane. Era il mese di settembre dello scorso anno.«Ormai sono passati ben più di dieci mesi, ma ancora non ci hanno fatto sapere nulla», ripete la mamma. Il 30enne comasco, vincitore di una borsa di studio, è prossimo alla partenza per gli Stati Uniti.Giuseppe Brazzoli, direttore sanitario dell’azienda ospedaliera Sant’Anna, spiega che il problema è legato alla carenza di anestesisti. «Abbiamo avuto un periodo critico perché in poco tempo ci siamo trovati con 8 anestesisti in meno per trasferimenti e pensionamenti – spiega – Stiamo procedendo con i concorsi ma ci vuole tempo».

  • Assalto al negozio: rapinatori incastrati dalle telecamere

    Assalto al negozio: rapinatori incastrati dalle telecamere

    I malviventi, l’8 luglio scorso, avevano assaltato il “Magda” di Cadorago, un negozio di abbigliamento, ed erano scappati con 650 euro. In manette sono finiti un 48enne di Milano e un 57enne di Bologna.Leggi l’articolodiPeverelliinCRONACA

  • Battello “Bisbino” contro la diga foranea: sentiti due testimoni oculari

    Battello “Bisbino” contro la diga foranea: sentiti due testimoni oculari

    Il Bisbino contro la diga foranea

    Toccherà al consulente della procura, nominato dal pm Giuseppe Rose, cercare di ricostruire quanto avvenuto a bordo del battello “Bisbino” la sera del 4 aprile. La motonave della navigazione, mentre si avvicinava in manovra al molo numero 4 all’interno del porto di Como, andò ad impattare contro la diga foranea affondando un motoscafo, danneggiando la passeggiata che conduce al monumento di Libeskind e, soprattutto, causando tre feriti tra le persone che erano a bordo.

    Il perito, in arrivo da Livorno, inizierà le operazioni presumibilmente nella prima decade di maggio. La motonave si trova ancora sotto sequestro a Tavernola. La procura di Como infatti ha aperto un fascicolo di indagine con le ipotesi di reato di naufragio colposo e di mancato rispetto delle norme di sicurezza sulla navigazione.

    Inoltre, dopo l’appello lanciato dalla Polizia Provinciale che sta indagando sull’accaduto, al comando si sono presentati due testimoni oculari che avrebbero assistito dalla riva a quanto stava avvenendo. Persone che sarebbero già state ascoltate dagli agenti. I loro racconti verranno ora incrociati con quando già raccolto nel fascicolo sull’incidente nautico.

  • Butti: «Giusto dire basta a Fini»

    Butti: «Giusto dire basta a Fini»

    Politica. «In un partito è legittimo discutere e confrontarsi, ma non in eterno e non sempre in pubblico»Il senatore lariano del Pdl sposa la decisione del premier BerlusconiIl senatore lariano e coordinatore provinciale del Pdl Alessio Butti (nella foto), una vita al fianco di Gianfranco Fini, prima nel Msi poi in An, usa una parola precisa per commentare la rottura finale tra Silvio Berlusconi e il presidente della Camera. «In un partito si può discutere di tutto, anche in forma animata. Ma – aggiunge l’esponente del centrodestra – non si può fare quello che si vuole, e a un certo punto ci si deve adeguare alle decisioni e alla disciplina del partito. Altrimenti si è fuori. E questo principio varrà sempre di più anche a Como».Leggi l’articolodiCasoin CRONACA

  • Casinò, disavanzo di 40 milioni e 210 esuberi su 567 dipendenti

    Casinò, disavanzo di 40 milioni e 210 esuberi su 567 dipendenti

    IERI SERA CONFRONTO TRA SINDACATI E CASA DA GIOCOConti in rosso per il Casinò di Campione d’Italia. Il bilancio del 2011, approvato mercoledì dall’assemblea degli azionisti, si è infatti chiuso con un disavanzo di circa 40 milioni di euro. «Il risultato di esercizio – sottolinea una nota della casa da gioco – è stato influenzato da numerose circostanze tra cui la transazione stipulata il 22 luglio 2011, a chiusura del lodo arbitrale tra la società e il Comune di Campione, nonché, soprattutto, da ulteriori fattori macroeconomici riconducibili alla debolezza dell’euro sul franco svizzero, che ha fortemente aggravato i costi di gestione, che per oltre il 70% sono regolati in franchi svizzeri, tra cui il costo del personale, gli acquistidi beni e servizi, nonché la quota di spettanza del Comune».I vertici delle casa da gioco hanno anche ufficializzato il numero di esuberi tra il personale. «Hanno indicato 210 esuberi su un totale di 567 dipendenti – spiega Orlando Procopi, componente della segreteria della Fisascat Cisl di Como – È un numero irricevibile perché non garantirebbe la prosecuzione delle attività. Le strade da percorrere sono altre: chiediamo che vengano ridotti tutti i costi,  non solo quelli del personale, e che vengano messi in atto interventi per il rilancio della casa da gioco». Proprio per discutere di tagli e piani di rilancio, ieri sera a Villa Saporiti i sindacalisti si sono confrontati con la direzione del Casinò.

    Marcello Dubini