Comaschi premiati sabato a Roma in occasione dell’assemblea della Federazione Canottaggio. Una giornata in cui saranno consegnati i riconoscimenti per chi si è distinto nella stagione 2018. Un riconoscimento è tutto sommato scontato, quello a Filippo Mondelli, campione del mondo con il “Quattro di coppia assoluto”, un titolo tornato in Italia dopo 20 anni. Piacevole sorpresa, il premio a Valeria Pessina, della Canottieri Lario, nominata giudice arbitro dell’anno.
Categoria: Sport
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Canottaggio, nuovo raduno azzurro a Sabaudia, Lariani ancora in prima linea
Sarà Sabaudia, sede della prima gara di Coppa del Mondo del 2020, ad accogliere il secondo raduno degli azzurri di canottaggio. Appuntamento da oggi fino a sabato 22 dicembre. Diciassette giorni di allenamenti a cui il direttore tecnico Francesco Cattaneo ha convocato, 54 atleti tra uomini e donne. Corposa la rappresentativa comasca, composta da Aisha Rocek (Carabinieri-Lario), il campione del mondo Filippo Mondelli (Fiamme Gialle-Moltrasio), Giorgia Pelacchi e Arianna Noseda (Lario), Elisa Mondelli (Moltrasio), Pietro Ruta (Fiamme Oro) e da Sara Bertolasi, consigliere della Lario che gareggia con i colori di Milano.
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Canottaggio, Valeria Pessina è Giudice Arbitro dell’Anno
Benemerenza federale al campione del mondo Filippo Mondelli
Importante riconoscimento per la comasca Valeria Pessina, commercialista 35enne, premiata a Roma dalla Federcanottaggio come “Giudice Arbitro dell’Anno”.
Valeria Pessina(nella foto con il presidente della Fic, Giuseppe Abbagnale)viene descritta così nella motivazione del premio: «pacata, cordiale, serena, ma concreta e riflessiva. Valeria riesce a coniugare queste doti con il giusto equilibrio di intelligenza, professionalità ed umiltà che devono essere connaturate al ruolo».
Arbitro internazionale, Valeria è socia ed ex atleta della Canottieri Lario.
Il premio è stato consegnato questa mattina a Roma presso nel Salone d’Onore del Coni, nel corso dell’Assemblea Nazionale della Federazione Italiana Canottaggio.
Consegnata anche la benemerenza federale al quattro di coppia Senior maschile di Giacomo Gentili, Luca Rambaldi, Andrea Panizza e Filippo Mondelli (quest’ultimo come è noto è nato a Como ed è cresciuto nella Canottieri Moltrasio del presidente Alessandro Donegana, prima di passare nelle Fiamme Gialle), medaglia d’oro ai Mondiali Assoluti di Plovdiv (Bulgaria) nel settembre scorso.
Un importante riconoscimento assegnato ai quattro straordinari campioni azzurri che, con la loro impresa sul Maritza River, hanno riportato in Italia dopo 20 anni il titolo iridato della specialità, parte del programma olimpico.
Il quartetto iridato, accompagnato dal Direttore Tecnico azzurro Francesco Cattaneo, ha ricevuto il premio dal Presidente del CONI e Socio Onorario FIC Giovanni Malagò e dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega allo Sport Giancarlo Giorgetti, coadiuvati dal Presidente federale Giuseppe Abbagnale.
Successivamente il Presidente Abbagnale ha consegnato al Presidente Malagò e al Sottosegretario Giorgetti i Diplomi d’Onore per i 130 anni della Federazione Italiana Canottaggio, nominando inoltre il Sottosegretario Giorgetti Socio Onorario FIC.
Questi gli altri Protagonisti dell’Anno premiati nel corso dell’Assemblea: “Coraggio e Altruismo” a Mauro Acerra, Simona Bartola e Patrizia Lauriola; Premio “Azelio Mondini” a Giuseppe Altamura; “Giudice Arbitro dell’Anno” a Valeria Pessina; “Giornalista dell’Anno” ad Antonio Triveri; “Dirigente dell’Anno” a Riccardo D’Elicio; “Tecnico dell’Anno” a Rocco Pecoraro.
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Cantù a picco. Coach Pashutin a muso duro con la squadra
Una serata da ricordare solo per il bel tributo alla memoria di Enrico “Chicco” Ravaglia, giocatore di Cantù scomparso il 23 dicembre del 1999. Sotto gli occhi dei genitori dello sfortunato cestista, la Cantù vista ieri sera contro la Reyer Venezia non ha certo mostrato la determinazione che caratterizzo Ravaglia nella sua purtroppo breve esperienza in Brianza. Anzi, contro Venezia si è visto l’esatto contrario. Una squadra abulica, demotivata e deconcentrata. La sconfitta contro la Reyer – seconda forza del campionato – era attesa (71-93 il finale), ma il problema è stata l’assoluta mancanza di carattere dei giocatori dell’Acqua S.Bernardo, che sono stati fischiati (e non succedeva da tempo) dai loro tifosi. A fine partita coach Evgeny Pashutin è stato molto duro nei confronti dei giocatori e ha anche ammesso che vi siano problemi nel lavoro settimanale.«Tony Mitchell ha saltato una serie di allenamenti» ha spiegato il tecnico, facendo capire che il giocatore – tra i più beccati dal pubblico – si presenti quando lo ritiene opportuno nei limiti imposti dal contratto.
«Ho parlato ai giocatori negli spogliatoi a fine partita, devono capire che si difende in cinque, tutti. Non devono farlo soltanto in due o tre. In questo momento non siamo uniti, non giochiamo come una squadra dovrebbe fare. Questo è il problema – ha spiegato il tecnico – Bisogna mettere l’ego da parte, dimenticarsi delle individualità e iniziare a giocare. Troppi giocatori giocano per se stessi, solamente per le proprie statistiche. Bisogna, invece, giocare per la squadra, per Cantù, per la società. Dobbiamo imparare a rimanere concentrati per tutti i 40 minuti».
«Le vicende extracampo non devono più essere delle scusanti, questo non è più il punto – ha detto ancora Pashutin – Io tengo molto a questa società e a questa squadra, sono uno che non molla. Non dormo la notte per cercare di risolvere questa situazione. Purtroppo è complicato, anche il linguaggio del corpo dei giocatori lo dimostra ma bisogna andare avanti, anche se i risultati non arrivano. Ho grande rispetto per l’onestà di Jonathan Tavernari che, non contento della situazione, ha chiesto e ottenuto di essere ceduto. Ma gli altri hanno invece garantito di aver voglia di lottare. Allora che si comportino da uomini, da guerrieri».
Nessun riposo per la formazione brianzola, che domani, giorno di Natale, scende in campo alle 17 nel turno natalizio contro Varese in una trasferta peraltro vietata ai tifosi canturini.
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Cantù attende Reggio Emilia. Coach Pashutin: «Nessuna concessione»
Obiettivo tris. La sorprendente Pallacanestro Cantù di questo inizio di campionato, dopo le vittorie con Trento e a Cremona, punta a un nuovo exploit. Oggi alle 17 al PalaDesio è ospite Reggio Emilia (un successo su tre incontri finora disputati).«Ci aspetta una partita dura – spiega coach Evgeny Pashutin, allenatore della Pallacanestro Cantù – Dovremo farci trovare pronti a contrastare fin da subito i loro contropiede, limitandoli il più possibile. Potrà sembrare scontato, ma ai nostri avversari non dovremo concedere punti facili: è fondamentale».«Contro Reggio Emilia sarà una sfida molto importante per noi, in casa nostra. Dovremo continuare a giocare con una buona difesa – ha aggiunto l’allenatore di Sochi, in Russia – I nostri avversari hanno una rosa molto buona e provano a giocare un basket ad alta intensità. Per noi sarà importante controllare il ritmo partita ed i rimbalzi. Sarà importante trovare dei vantaggi e sfruttarli, condividere la palla, giocare come una vera squadra di basket e dare il nostro massimo per vincere».«Nell’ultimo turno a Cremona – spiega Tony Mitchell – siamo scesi in campo mettendo in pratica il piano partita che ci aveva dato coach Pashutin. Noi, sul parquet, abbiamo mostrato una bella pallacanestro, giocando duro dall’inizio alla fine e giocando bene sia in difesa che in attacco. Questo, insieme al’aver coperto tutto il campo, ci ha permesso di fermare molto presto l’impeto dei nostri avversari, vincendo e controllando la partita nel secondo tempo».«Reggio Emilia ha un buon roster – aggiunge l’americano – formato da alcuni ottimi giocatori. Per noi sarà un altro test molto importante».Anche Maurizio Tassone interviene e parla della gara: «Siamo sicuramente consci del fatto di aver giocato molto bene contro Cremona – afferma – Sappiamo benissimo che la sfida contro Reggio Emilia sarà da prendere con le pinze: di fronte ci sarà una formazione ben organizzata, come ha dimostrato nei primi tre incontri di campionato. È vero, ha perso gli ultimi due ma Reggio è sempre stata in partita fino all’ultimo secondo. Non va sottovalutata».
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Cantù cala il tris. Dopo quelle con Trento e Cremona, è arrivata la vittoria con Reggio Emilia
Cantù cala il tris. Davanti ad oltre 3000 spettatori del PalaDesio, la Pallacanestro Cantù contro Reggio Emilia ha conquistato il suo terzo successo consecutivo nel torneo di serie A. I biancoblù hanno battuto 101 a 95 la Grissin Bon, confermandosi nelle prime posizioni di classifica dopo quattro giornate di campionato.
Con 36 punti di uno scatenato Tony Mitchell – a referto con 7 falli subiti, 5 assist e 28 di valutazione – i brianzoli hanno regalato spettacolo; bene un sorprendente quanto decisivo Maurizio Tassone, utilissimo con triple (2/3 dall’arco), rimbalzi (3) e assist (2). Serata positiva anche di Frank Gaines (20 punti), Davon Jefferson (13) e Ike Udanoh (14), tutti in doppia cifra insieme a Mitchell. Alla Grissin Bon, invece, non bastano i 41 punti e 7 assist di Ricky Ledo.
Unica nota negativa della giornata, l’infortunio rimediato in allenamento prima del match a Salvatore Parrillo. Un serio problema alla caviglia destra che lo potrebbe tenere a lungo lontano dai campi. Si parla di una prognosi che potrebbe andare dai 30 ai 90 giorni.
«Congratulazioni alla nostra squadra – ha detto alla fine coach Evgeny Pashutin, allenatore di Cantù – ed un grande ringraziamento ai tifosi presenti, l’atmosfera era davvero incredibile. Ci aspettavamo una partita difficile, contro avversari molto duri fisicamente come Elonu, Cervi e Griffin ma anche per i loro tiratori micidiali come Ledo e Butterfield. La chiave della serata non è stata di certo la difesa ma la voglia di sacrificarci per il compagno, questa è la cosa che mi è piaciuta di più. Ottime sicuramente le prove di Tony Mitchell, Frank Gaines, Davon Jefferson e Ike Udanoh ma non solo…».
«Anche la prestazione di Maurizio Tassone è stata incredibile: ha giocato con tanto cuore, lottando a rimbalzo oltre che a segnare due triple pesanti. Non giocava da due partite, dunque, non era facile. Eppure, si è fatto trovare pronto, rivelandosi un’aggiunta importantissima. So che l’anno scorso giocava davvero poco, adesso però sta dimostrando di potersi meritare il campo e di essere schierato anche in partite così combattute come questa».
Cantù è ora attesa da due trasferte consecutive. Domenica prossima sarà ospite di Brindisi; il successivo 11 novembre scenderà in campo a Bologna contro la Virtus. Il ritorno a Desio il 19 novembre per il match con Pesaro. In classifica i brianzoli sono terzi alla spalle di Milano e Venezia, che guidano con 8 punti; Cantù è a 6 alla pari con Sassari, Cremona e Varese.
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Cantù, cordata abruzzese per squadra e palasport
Trattativa a buon punto. Ma non giungono segnali da Dmitry Gerasimenko
Una classifica che inizia ad essere deficitaria, con uno spiraglio importante che riguarda il futuro del club.Si è ribaltata la situazione in casa della Pallacanestro Cantù che poche settimane fa era la rivelazione del campionato, ma con la spada di Damocle dell’annunciata impossibilità di Dmitry Gerasimenko di andare avanti.Ora la squadra è reduce da cinque sconfitte consecutive, ma ci sono spiragli importanti che riguardano il futuro. C’è infatti una trattativa avanzata (anche se non è l’unica in corso da parte degli attuali vertici) con una cordata abruzzese – terra che vanta una lunga e solida tradizione a livello cestistico – che fa capo a Gabriele Marchesani, proprietario del Teate Chieti e alla società pescarese Proger Costruzioni, fortemente interessata al discorso del palazzetto.Marchesani, imprenditore nel settore dell’industria alimentare, è a capo di una cordata che comprende diverse aziende del territorio. L’attuale presidente di Chieti si occuperebbe del discorso sportivo, mentre la Proger porterebbe avanti il discorso del nuovo palasport Pianella. In queste settimane non sono mancati gli incontri con gli attuali vertici societari, Roman Popov e Andrea Mauri. Il tutto è in fase di valutazione. Per utilizzare una espressione del mondo dei motori, si potrebbe dire che la cordata abruzzese in questo momento sia in pole position e l’eventuale ingresso andrebbe ad integrarsi con il progetto di consorzio portato avanti dall’associazione Tutti Insieme Cantù.Mauri e Popov sono comunque in contatto anche con altre persone che si sono fatte avanti e hanno manifestato interesse per la gloriosa società brianzola.Il problema è che in questa fase non giungono segnali da Dmitry Gerasimenko, il patron del club che aveva dato la disponibilità, per i suoi problemi personali, a cedere gratuitamente le sue quote. Popov e Mauri lo hanno ripetutamente contattato senza ottenere risposte.C’è anche una ipotesi di fantabasket: Gerasimenko continuerebbe a tenere al progetto Cantù e si starebbe muovendo per trovare il modo di proseguire.Situazione che si evolve di giorno in giorno e che lascia presagire spiragli positivi. Il problema maggiore, in questo momento, è la squadra. Domenica scorsa contro Milano è arrivata la quinta sconfitta consecutiva dei brianzoli (74-101 il finale). Uno stop atteso – l’Olimpia quest’anno ha sempre vinto – che però ha acceso più di una spia d’allarme.In classifica ora Cantù, ora targata Acqua San Bernardo, è penultima a 6 punti in un gruppone che comprende Pistoia, Brescia (prossimo avversario), Torino e Reggio Emilia.Coach Evgeny Pashutin, dopo la gara persa con Milano, non le ha mandate a dire. «Nella squadra ci sono troppe individualità, bisogna anche difendere. Il gruppo ha bisogno di più disciplina. Questi alti e bassi non vanno bene – sono state le sue parole – Ogni volta che si perde poi, bisogna essere in grado di reagire. Senza dubbio la prossima volta dobbiamo cercare di risollevarci. Bisogna giocare da squadra».«La difesa non è stata accettabile – ha detto ancora il tecnico russo – È una mia responsabilità far capire questo alla squadra. Abbiamo giocato male, soprattutto nel finale del match».Pashutin chiede una reazione. «Così non va. Dobbiamo ringraziare i tifosi per il supporto e perché sono sempre qui per proteggerci. Però i nostri fan hanno bisogno di vedere in campo dei guerrieri, dei giocatori che reagiscono, ma noi nella gara con Milano non lo abbiamo fatto».
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Cantù da urlo: netta vittoria sul campo di Cremona
Una gara praticamente perfetta, condotta dall’inizio alla fine. Nell’anticipo del terzo turno di campionato, la Pallacanestro Cantù si è imposta sul campo di Cremona. Una netta affermazione, con i brianzoli che hanno chiuso dopo i primi 10′ avanti per 21-30 e poi nella seconda frazione hanno chiuso con un netto 8-21 a loro favore. Vantaggio consolidato nella terza parte (19-23) e poi controllo fino al termine.
“Siamo sulla strada giusta – ha dichiarato coach Evgeny Pashutin al termine della partita di Cremona – Mi hanno soddisfatto sia la difesa che l’attacco della mia squadra, soprattutto quando Cremona stava dando tutto per riagganciarci. Cantù è sempre stata concentrata e ha imposto il suo ritmo. C’è ancora da lavorare ma sono soddisfatto”.
In attesa degli altri match della terza giornata di serie A Cantù, con una gara in più, è in testa alla classifica di campionato a quota 4 unti con la stessa Cremona, Venezia e Milano”.
Il tabellino:Vanoli Cremona- Pallacanestro Cantù 79-86 (21-30, 8-21; 19-23, 31-22)
Vanoli Cremona: Saunders 7, Gazzotti 5, Diener 5, Ricci 20, Demps 7, Ruzzier, Portannese, Mathiang 8, Boccasaiva n.e., Crawford 21, Aldridge 6. Allenatore Romeo Sacchetti
Pallacanestro Cantù: Gaines 22, Mitchell 12, Blakes 9, Udanoh 6, Baparapè n.e., Parrillo 3, Davis 9, Tassone n.e., Pappalardo n.e., Quaglia n.e., Jefferson 25, Tavernari 10. Allenatore Evgeny Pashutin
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Cantù, il pessimo inizio è dimenticato. Jefferson: «Voglio vincere ogni gara»
«Sono felice di essere stato votato come migliore giocatore di giornata da così tanti tifosi italiani, non me l’aspettavo. Questo è un piccolo passo in avanti per me. Detto ciò, il mio obiettivo resta sempre lo stesso: vincere le partite. Conta solo quello». È feliceDavon Jefferson, ala grande in forza alla Red October Cantù, votato dagli appassionati di basket come Mvp del terzo turno di serie A di basket. La scorsa settimana l’onore era toccato a un altro americano della squadra di coach Evgeny Pashutin, Ike Udanoh.Per i brianzoli le prospettive sono decisamente cambiate. La sconfitta all’esordio ad Avellino era giunta dopo l’eliminazione dalla Champions League europea; poi la vittoria interna con Trento e, sabato sera, la netta affermazione di Cremona contro quella che era la rivelazione dello scorcio iniziale della serie tricolore.E c’è già forte attesa per il prossimo match, con Cantù che tornerà al PalaDesio: domenica prossima alle 17 è attesa Reggio Emilia. I brianzoli ora sono terzi nella classifica di serie A, alle spalle del duo di testa composto da Venezia e Milano.Reggio Emilia finora ha ottenuto soltanto una vittoria ed è reduce dalla sconfitta interna (85-98) con Torino.E al match contro gli emiliani sta già pensando l’allenatoreEvgeny Pashutin. «A Cremona mi è piaciuto vedere la squadra solida in difesa per tutti i 40’ e, soprattutto, vedere che ognuno aveva voglia di sacrificarsi per il compagno – ha detto il tecnico russo – L’obiettivo di Cantù è e sarà sempre quello di pensare partita per partita, cercando ogni volta di correggere gli errori fatti per evitare di ripeterli nella gara successiva. Quindi stiamo già pensando alla prossima sfida».«Detto ciò – conclude – sono ovviamente molto contento perché a Cremona abbiamo giocato di squadra, senza mai perdere il controllo della gara. Tutti avevano gli occhi della tigre».«La squadra sta crescendo e sta cominciando a capire ciò che vuole coach Evgeny Pashutin – spiega il viceallenatore Nicola Brienza – Proviamo a vedere quali saranno i risultati, gara dopo gara».«È ancora presto per parlare del nostro valore in campo ma sappiamo di avere una squadra con qualità – ha aggiunto – Dobbiamo mettere da parte egoismi e cose varie, andando tutti insieme nella stessa direzione, uniti. Solo così potremo raccogliere qualche soddisfazione».Sulle prospettive del clubNicola Brienzaafferma: «Abbiamo tutto per disputare una stagione tranquilla, che per noi vorrebbe dire provare a giocarcela per conquistare un posto nei playoff. Questo sarebbe indubbiamente un bel risultato, ne saremmo tutti contenti».I biglietti per la sfida contro la Grissin Bon Reggio Emilia sono già in vendita al “Blackcourth Store” di Fabio Borghi a Cucciago (via Leonardo Da Vinci 2, fronte Palasport Pianella), nei punti vendita autorizzati Vivaticket e online su www.vivaticket.it. I tagliandi non possono essere acquistati presso la sede di Cermenate.Domenica 28 ottobre la biglietteria del PalaDesio aprirà alle 15.
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Cantù in caduta libera: sesto stop consecutivo e ultimo posto in classifica
Torino, Pistoia, Reggio Emilia, Trento e Cantù. Sono le cinque squadre che occupano l’ultimo posto nella classifica della serie A di basket. Per i brianzoli domenica è giunta la sesta sconfitta consecutiva, sul campo di Brescia. La Germani si è imposta per 81-63. Ai brianzoli non è bastata la solita “doppia doppia” di capitan Udanoh, a referto con 11 punti e 10 rimbalzi; stesso discorso per i 16 punti di Jefferson. Per quest’ultimo, top scorer in casa canturina, anche 9 rimbalzi catturati.
«La squadra ha lavorato molto in settimana per prepararsi all’attacco di Brescia. Abbiamo preparato diversi schemi difensivi che, però, non sono stati messi in pratica – ha detto alla fine coach Evgeny Pashutin – Non siamo stati mentalmente pronti a combattere per tutta la partita. Questa è sicuramente una mia responsabilità ma la difesa in campo è stata davvero pessima. Onestamente credo che in questo momento la squadra non abbia la giusta mentalità per stare concentrata, sia in difesa che in attacco, per tutti i quaranta minuti. Non è sufficiente giocare per due quarti, anche perché poi permetti agli avversari di prendere fiducia ed è difficile batterli. Così è stato. Ci sono state troppe palle perse che non ci hanno permesso di recuperare. Spesso abbiamo avuto anche poca pazienza, tirando senza pensare e prendendo decisione sbagliate. Dovevamo essere più intelligenti nel controllare la partita, mettendo in campo una buona difesa. Abbiamo concesso troppi tiri e questo ha dato fiducia a Brescia che ha continuato a portare avanti il proprio gioco».
Nel prossimo turno, il 23 dicembre alle 20.45, Cantù attende a Desio la Reyer Venezia