Categoria: Sport

  • Briantea, ottimo inizio di stagione: conquistata la Supercoppa tricolore

    Briantea, ottimo inizio di stagione: conquistata la Supercoppa tricolore

    Vittorie di Como e Pallacanestro Cantù, Supercoppa alla Briantea. Un tris da urlo nel fine settimana per le tre principali formazioni lariane, con la soddisfazione aggiuntiva di un trofeo entrato in una bacheca già piena come quella della Briantea84. La società canturina ha infatti come detto la Supercoppa italiana 2019 di basket paralimpico, nella finalissima disputata a San Marino. la formazione comasca si è imposta nella sfida secca contro i marchigiani del Santo Stefano Avis con il punteggio di 71-57.Per la Briantea è la quinta Supercoppa della sua storia, la quarta consecutiva dal 2016 a oggi.«Abbiamo lavorato molto in queste settimane per trovare la mentalità giusta per aggredire questo match – ha detto l’allenatore Marco Bergna – Negli ultimi anni abbiamo cambiato molto, con partenze importanti nel roster, ma anche altrettanti innesti di valore. Variare, restando al vertice, è la cosa più difficile in assoluto, ma solo accettando la sfida delle novità si può pensare a crescere».

  • Cantù-Sassari,  biglietti in vendita

    Cantù-Sassari, biglietti in vendita

    Dopo la vittoria di domenica scorsa nella partita contro Trento, per la Pallacanestro Cantù è già tempo di pensare al prossimo match. Domenica alle 20.45 a Desio Sassari sarà ospite dell’Acqua S.Bernardo. Il club brianzolo ha già messo in vendita, nei consueti punti, i tagliandi per la gara contro la formazione sarda. Per chi volesse acquistare i biglietti direttamente al palazzetto, appuntamento dalle ore 18.45, due ore esatte prima dell’inizio dell’incontro.

  • Briantea, doppio assalto alla    Supercoppa. Prima squadra e giovani in campo domani a San Marino

    Briantea, doppio assalto alla Supercoppa. Prima squadra e giovani in campo domani a San Marino

    Parte ufficialmente la stagione italiana di basket in carrozzina 2019-2020 con la Briantea84 di Cantù subito protagonista.Domani, infatti, al Multieventi SportDomus di San Marino, è in calendario il doppio appuntamento che inaugura l’annata delle squadre di club. Alle 9.30 si assegna la Supercoppa Italiana Martin Mancini tra le squadre giovanili di Studio 3A Millennium Basket di Padova (campione d’Italia in carica) e UnipolSai Briantea84 Cantù. A seguire, la Supercoppa Italiana Senior tra i campioni d’Italia del Santo Stefano Avis e la vincitrice dell’ultima Coppa Italia, ancora la Briantea.Sulla prima squadra che si prepara ad affrontare la nuova stagione il presidente Alfredo Marson dice: «Siamo consapevoli di aver costruito il miglior gruppo per poter raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati. I nuovi arrivati daranno sicuramente un contributo alla crescita comune, ognuno nelle sue massime potenzialità».«Domenica inizierà la nostra nuova stagione, la squadra è al lavoro da tre settimane per preparare questo importante appuntamento – aggiunge Marson – Vogliamo toglierci tantissime soddisfazioni e per farlo saranno necessarie le qualità di ogni singolo componente della nostra società».Prima squadra ma non solo. Come detto, la formazione Junior ripartirà da San Marino dove si disputerà la dodicesima edizione della Supercoppa Martin Mancini.Di fronte Padova – campione d’Italia in carica – e i biancoblù, vicecampioni d’Italia e detentori delle ultime due Supercoppa, conquistate nel 2017 e nel 2018. I biancoblù andranno a caccia del terzo trofeo consecutivo dopo gli ultimi due vinti contro i Bradipi Dozza Bologna.«Ci stiamo preparando a questo appuntamento al meglio delle nostre possibilità – hanno commentato Marco Tomba e Carlo Orsi, sulla panchina della Briantea Junior coadiuvati da Anna Serra – Nonostante alcune assenze per infortuni, siamo tornati sul parquet con determinazione dopo lo stop di quattro mesi. Quella di domenica sarà la terza finale consecutiva di Supercoppa a San Marino, ma come ogni volta ci sarà da sciogliere la solita tensione per la prima partita stagionale».«Ci giocheremo il trofeo contro la squadra che ci ha battuto nella Final Four conquistando lo scudetto 2019 – aggiungono i tecnici del team canturino – Sappiamo che Padova arriverà a San Marino con grande motivazione, visto che è alla sua prima esperienza nella competizione. Sarà un bel confronto: chi vorrà conquistare la coppa dovrà mettere sul parquet il massimo delle potenzialità».

  • Cantù attende Trento e l’ex Brienza. Pancotto: «La squadra deve crescere:  serve un passo in avanti importante»

    Cantù attende Trento e l’ex Brienza. Pancotto: «La squadra deve crescere: serve un passo in avanti importante»

    Quarta sfida di campionato, domani, per la Pallacanestro Cantù, che alle 18.30 a Desio affronta l’Aquila Trento, formazione allenata dall’ex Nicola Brienza, nella foto, fino allo scorso anno allenatore dell’Acqua San Bernardo.Ieri la presentazione della gara con coach Cesare Pancotto, che certo non può essere completamente soddisfatto. La sua squadra è reduce da due stop consecutivi, giunti dopo l’unica vittoria finora conquistata in questa stagione, alla prima giornata in trasferta a Brindisi.«Anzitutto dobbiamo conquistarci la salvezza e per riuscire a raggiungere questo obiettivo dovremo lottare ogni singola gara – ha detto il tecnico di Cantù – Che il campionato sarebbe stato difficile lo sapevamo fin dall’inizio, ora ne siamo ancor più consapevoli. Per affrontarlo, però, dobbiamo giocare con grande durezza mentale: è necessario fare un passo importante in avanti, di livello, cambiando ritmo e acquistando più durezza fisica durante la partita, oltre che mentale».«La squadra in questo momento necessita di una crescita – ha aggiunto – che deve essere supportata dalla capacità di reagire alla prima spallata degli avversari. Per riuscirci occorre avere concentrazione e continuità. Tutto questo ci porterà sicuramente a commettere meno errori».Quindi, quali gli obiettivi della formazioni brianzola in questa fase: «Uno in difesa e uno in attacco – ha spiegato Pancotto – In difesa dovremo abbassare le percentuali al tiro di Trento, specialmente all’interno dell’area; mentre in attacco dovremo riuscire ad aumentare le nostre percentuali».Pancotto si è poi soffermato sugli avversari. «Della Dolomiti non temo nessun giocatore in particolare ma io e la mia squadra abbiamo grande rispetto per ognuno di loro». Poi su Brienza ha detto: «È un tecnico in rampa di lancio che ha fatto buone cose a Cantù. L’importante chiamata di Trento avvalora l’ottimo percorso che ha svolto nel corso della passata stagione».In conclusione Cesare Pancotto si è soffermato sul pubblico canturino: «Non ci ha mai fatto mancare la spinta e in questo Cantù sa essere davvero una piazza unica, perché è in grado di ben individuare i momenti più delicati. Adesso, però, tocca a noi: dobbiamo restituire questo entusiasmo, giocando domani a Desio una partita importante».

  • Cantù rialza la testa: superata l’Aquila Trento dell’ex Brienza

    Cantù rialza la testa: superata l’Aquila Trento dell’ex Brienza

    Cantù ritrova il sorriso. Dopo due brutte sconfitte, la squadra brianzola ieri sera si è imposta nella gara interna con Trento per 78-72. Per l’Acqua S.Bernardo è la seconda affermazione stagionale dopo quella all’esordio a Brindisi.

    Deluso l’ex Nicola Brienza, ora tecnico dei trentini: “Faccio i complimenti a Cantù, che ha giocato con grande intensità. Noi dovremo essere mentalmente più pronti e più cattivi per vincere nelle trasferte”.

    “Una affermazione meritata – sono state le parole di Cesare Pancotto (Cantù) al termine – Nel finale siamo andati in difficoltà ma ho apprezzato l’atteggiamento della squadra che, seppure sotto pressione, e commettendo qualche errore di troppo, non ha perso la testa e ha ottenuto una vittoria che segna un passo importante nella nostra crescita”.

  • Ciclismo, luoghi di culto nel territorio. Qualche suggerimento per la loro valorizzazione

    Ciclismo, luoghi di culto nel territorio. Qualche suggerimento per la loro valorizzazione

    Luoghi di ricordo di momenti importanti, di eventi e strade entrate nella storia del ciclismo. Il punto di riferimento può essere il Muro di Sormano, che qualche anno fa è stato oggetto di un importante restauro. Sulla strada, utilizzata sabato scorso dal Giro di Lombardia, sono stati messi una serie di riferimenti: la lunghezza del percorso, l’altitudine, le frasi dei ciclisti più famosi riferiti allo stesso Muro, i loro riscontri cronometrici. Non mancano anche le indicazioni sui monti della zona che si vedono dalla ripida strada (che ha una pendenza massima di circa il 25%).Alla conferenza stampa di presentazione del “Lombardia” a Como, il giornalista Dino Merio ha proposto di intitolare la discesa del Colle di Civiglio a Vincenzo Nibali, che su quel tratto ha costruito le sue vittorie in solitaria nella “classica” nel 2015 e nel 2017.A questa idea se ne potrebbero aggiungere altre. Per esempio un riferimento allo stadio Sinigaglia sui fasti dell’impianto quando ospitava la pista di ciclismo. Sul quel velodromo hanno vinto personaggi del calibro di Eddy Merckx, Fausto Coppi e Felice Gimondi. Perché non trovare un modo per ricordare quell’epoca? Anche una semplice targa, compatibilmente con quelli che sono i progetti del futuro che riguardano la completa ristrutturazione dello stadio.Lo stesso Como 1907 non è insensibile all’argomento. In molti ricordano che la scorsa estate, quando furono proposti ai tifosi i kit delle nuove maglie per la stagione 2019-2020, una prevedeva elementi di colore rosa, in omaggio al Giro d’Italia e alla storia ciclistica vissuta al Sinigaglia, prima che venisse dismessa negli anni ’70.C’è anche una ulteriore proposta che a più voci è stata avanzata e che presto potrebbe diventare concreta grazie all’interessamento delle istituzioni locali. L’ipotesi da portare avanti si ispira a quanto avviene sulle ascese in Francia. Verso l’Alpe d’Huez ogni tornante viene dedicato ad un campione.In altri luoghi sono state poste una serie di pietre miliari con una serie di riferimenti sia sulla strada sia dedicate corridori che lì hanno scritto imprese epiche.L’idea, dunque, è di fare la stessa cosa sulla salita che porta al Ghisallo, sia con indicazioni per gli amatori, sia nel ricordo di grandi del passato, lontano e recente, che proprio partendo da quel tratto sono poi andati a vincere il Giro di Lombardia. Due nomi su tutti, Fausto Coppi, nella foto, e, più recentemente, Paolo Bettini.

  • Bertoli, trasferta in Colombia per insegnare il calcio italiano

    Bertoli, trasferta in Colombia per insegnare il calcio italiano

    Trasferta in Colombia, a fianco dell’ex tecnico del Como Ernestino Ramella, per l’allenatore lariano Moreno Bertoli, 57 anni. Nella città di Medellin, Bertoli e Ramella hanno insegnato calcio, con metodi italiani, ai giovani atleti della Soccer Academy.Una trasferta di una settimana che il comasco ha decisamente apprezzato: «Una bella esperienza – commenta – un’occasione per fare nuove conoscenze nel mondo dello sport a livello internazionale. Ho trovato grande fame di calcio e ragazzi con cui bisognerebbe proseguire il lavoro di formazione. Positivo anche il confronto in un torneo di calcio con altre realtà del Sud America».Originario di Bizzarone, Bertoli qualche anno fa era salito agli onori delle cronache sportive per un gesto di fair play – segnalato dal nostro giornale – che poi fu premiato dal Panathlon di Como, all’epoca presieduto da Patrizio Pintus. L’allora allenatore dei Giovanissimi del Varese durante una partita a Bizzarone fece sbagliare un rigore a un suo giocatore per tutelare l’arbitro.Il direttore di gara, Alessandro Galparoli, classe 1995, era infatti al suo esordio e dopo la concessione del penalty la tensione, sugli spalti era salita alle stelle. Con quell’errore voluto gli animi si calmarono.Da sempre interista, Moreno Bertoli si tolse la soddisfazione di essere premiato assieme a Javier Zanetti, storico capitano dell’Inter, che quel giorno aveva ricevuto un riconoscimento alla carriera.

  • Como, tris di match in una settimana.  Banchini: «Penso solo al Pontedera»

    Como, tris di match in una settimana. Banchini: «Penso solo al Pontedera»

    Un avversario tutt’altro che malleabile, al di là del nome che magari ai tradizionalisti del calcio non darà grandi emozioni.Domani alle 15 allo stadio Sinigaglia è atteso il Pontedera, formazione toscana che attualmente occupa la terza posizione in classifica alla pari con l’Alessandria e che è reduce dalla vittoria, nel posticipo di lunedì, nel derby contro la Pistoiese.I lariani, dal canto loro, domenica hanno pareggiato sul terreno dell’allora seconda in graduatoria, l’Alessandria, e arrivano carichi al match valido per il decimo turno in serie C, che apre un trittico intenso, che prevede mercoledì 23 la trasferta di Carrara e domenica 27 il derby lariano contro il Lecco allo stadio Sinigaglia, che è segnato in rosso sul calendario anche per ragioni di ordine pubblico.Ma mister Marco Banchini, che ieri ha presentato l’incontro, preferisce evitare discorsi a lungo raggio. «Non sono abituato a pensare a tre partite – ha detto – e così deve fare la squadra. Nella nostra mente c’è soltanto la gara di domani contro il Pontedera. Una squadra con molti giovani, ma che hanno buona esperienza in serie C e che sono abituati da anni a giocare insieme. Un interlocutore tutt’altro che semplice da affrontare, come dimostra la sua positiva classifica».«Il terzo posto dei toscani per quanto mi riguarda non è una sorpresa – ha aggiunto Banchini – proprio perché alle spalle di tutto c’è una società solida che ha puntato sulla programmazione».L’allenatore del Como è soddisfatto per l’atteggiamento che la sua squadra ha mostrato nella partita di Alessandria. «Per me era una prova importante perché dovevamo mostrare il nostro valore contro una squadra molto forte e su un campo caldo. La prestazione del Como mi ha sicuramente soddisfatto: alla fine avremmo anche potuto vincere».«Ovvio che dai miei continuo ad attendere di volta in volta miglioramenti – ha specificato l’allenatore del Como – Per esempio, quando le situazioni non cambiano, servirebbe più spesso uno spunto individuale per far girare la partita a nostro favore, quella qualità che può essere decisiva in determinati frangenti».Sul fronte degli infortuni ieri hanno ripreso ad allenarsi il difensore Luca Crescenzi e il centrocampista Francesco Marano, che però non partiranno nell’undici titolare, considerando le poche sedute che hanno svolto dopo il match di Alessandria. «Ma non mi va di parlare di questo argomento – ha concluso Banchini – perché non voglio scuse o alibi: chi scende in campo deve sentirsi responsabilizzato, chi c’è deve fare bene».

  • Arrivo del Lombardia 2020,  Frigerio rilancia: «Como è pronta   a giocare le sue carte»

    Arrivo del Lombardia 2020, Frigerio rilancia: «Como è pronta a giocare le sue carte»

    Bergamo chiama, Como risponde. Non si è ancora spento l’eco del successo di Giro di Lombardia e Gran Fondo sulle strade del Lario e già si parla dell’edizione 2020.La città orobica, appunto, ha già avanzato con decisione la sua candidatura ad ospitare l’arrivo dell’edizione del prossimo anno con Como che, nel caso, diventerebbe sede delle operazioni preliminari e della partenza. Ma dal Lario arrivano le parole ferme di Paolo Frigerio, il coordinatore del comitato locale. Lo spirito è quello di sempre, improntato alla collaborazione ed al dialogo con tutti gli attori, a partire da Rcs Sport. Ma l’intenzione è di continuare a proporre il traguardo in piazza Cavour per il quarto anno consecutivo. «Como è pronta a giocare le sue carte» spiega Frigerio. «Alla conferenza stampa a Bergamo – aggiunge – la stampa locale aveva chiesto al direttore ciclismo di Rcs Sport, Mauro Vegni, notizie sul futuro della corsa e la risposta era stata “ci ritroveremo presto dopo l’edizione 2010”».«Io sono ben disponibile e sedermi subito al tavolo e a pianificare il futuro anche con l’appoggio delle forze economiche locali che da sempre ci sono vicine – spiega ancora Paolo Frigerio – Dalla nostra abbiamo il successo dello scorso weekend, che riguarda sia il Giro di Lombardia dei Professionisti, sia la Gran Fondo».L’organizzatore comasco si sofferma sui singoli eventi. «Como e il suo territorio sono stati uno scenario magnifico per ospitare la gara di sabato, come hanno testimoniato le immagini televisive che hanno fatto il giro del mondo. Il finale con Ghisallo, Muro di Sormano, Valfresca e l’arrivo in piazza Cavour è unico. E non è una frase mia, ma del direttore di gara Stefano Allocchio in occasione della conferenza stampa che si è svolta al Ghisallo».«In città c’era una folla di appassionati e lo stesso sul Ghisallo e sul Muro di Sormano, dove sono stati gli stessi tifosi di ciclismo a pulire volontariamente la strada dalle foglie per evitare che i corridori scivolassero o si trovassero in difficoltà: un segno importante del cuore delle persone che amano lo sport del ciclismo».Frigerio parla anche del risultato della classica, conquistata dall’olandese Bauke Mollema. «La sua è stata una grande azione – dice -È partito sul colle di Civiglio e non è stato più raggiunto. Segno che Como premia sempre una impresa di rilievo; sul gradino più alto del podio nella nostra città non c’è mai un vincitore casuale».Anche la Gran Fondo “Il Lombardia” (che aveva come base Cantù), si è rivelata un successo. «Si è registrato il “tutto esaurito” di partecipanti – afferma Frigerio – e il percorso innovativo è stato apprezzato. Oltre a Muro di Sormano e Ghisallo, anche le strade delle Brianza sono state impegnative per tutti i concorrenti; posso citare ad esempio il tratto tra Alzate Brianza e Brenna, una pendenza che poteva erroneamente essere considerata semplice. Anche l’arrivo è stato spettacolare, con l’ascesa da via Manzoni e la conclusione in centro in piazza Garibaldi».Il promoter dell’organizzazione locale in conclusione fa un ragionamento più generale. «La considerazione è che tutta la provincia di Como ha risposto alla grande per l’evento nella sua totalità – sono le parole di Frigerio – Più che ragionare sulle singole località a me piace pensare a un distretto territoriale sportivo come il nostro che nel fine settimana è stato il palcoscenico ideale per ospitare manifestazioni di livello mondiale. Eventi che, dal canto loro, hanno portato enormi benefici ad esercenti, alberghi e ristoratori e, più in generale, a tutto il tessuto economico. Sono davvero contento perché è stata una vittoria di tutti».

  • Cantù domenica ritrova  l’ex Nicola Brienza. In vendita i biglietti per la sfida con Trento

    Cantù domenica ritrova l’ex Nicola Brienza. In vendita i biglietti per la sfida con Trento

    Cantù chiamata a rialzare la testa contro l’ex Nicola Brienza (nella foto). Nel quarto turno di campionato, domenica alle 18.30 a Desio arriva infatti Trento, guidata dall’allenatore che lo scorso anno guidò l’Acqua S.Bernardo dopo le improvvise dimissioni di Evgeny Pashutin. Biglietti già in vendita nei consueti punti. Brianzoli che sono reduci da una brutta sconfitta sul campo della Reyer Venezia. I campioni d’Italia si sono infatti imposti con un netto 76-46.