Atanasio Soldati è stato uno dei maestri dell’astrattismo italiano. Nativo di Parma, durante la Seconda guerra mondiale per un breve periodo vive e lavora anche in provincia di Varese a Solbiate Olona, per poi trasferirsi a Voghera.Dopo molti anni, si colma una grande mancanza: esce sul Lario ilCatalogo generale delle operecurato da Luigi Cavadini. Il critico d’arte comasco che è stato anche assessore alla Cultura nella giunta di centrosinistra guidata da Mario Lucini pubblica l’opera per i tipi di Borarte, pubblicazione attesa fin dagli anni Ottanta quando Maria Soldati, vedova dell’artista, nomina suo procuratore generale Augusto Garau (1923-2010), già allievo e collaboratore dell’artista, conferendogli anche l’incarico di curare la realizzazione del catalogo.Solo dopo l’acquisizione da parte delle Edizioni Bora nel 2007 dei materiali relativi alle opere di Soldati raccolti da Garau e con la costituzione ufficiale dell’Archivio Atanasio Soldati nel 2013 si entra però in una fase operativa.In questi anni – scrive Daniele Brandani, presidente dell’Archivio Soldati, nella introduzione al volume – «L’Archivio ha riordinato i materiali già disponibili e provveduto all’acquisizione e sistematizzazione di tutta la bibliografia, ha aggiornato la documentazione con la ricerca di documenti, scritti e fotografie delle opere già presenti in archivio, ma soprattutto all’aggiornamento dello stesso con l’individuazione e la schedatura di opere ancora non conosciute e non documentate, oltre alla verifica di lavori noti solo per occasionali pubblicazioni».Il volume si articola in due parti, evidenziate anche dall’uso di carte di stampa diverse: patinata opaca per il saggio introduttivo e il catalogo delle opere, in buona parte riprodotte a colori, e carta “Munken pure” per i corposi apparati biobibliografici cui ha lavorato anche Valentina Brandani. Il catalogo consta di 392 pagine e costa € 260 euro, sconti in rete.L.M.
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