UFFICIALE SETTEMBRE: scattato il divieto di mettersi il cappotto | 130€ di multa: non perdonano niente

Strada affollata - CorrierediComo.it (Fonte Pixabay)
La legge ha imposto un severo giro di vite anche sull’abbigliamento: se ti beccano con questa mise rischi una colossale multa, ecco perché.
Immagina di essere nel bel mezzo di una passeggiata in compagnia di familiari o amici, quando ti si avvicina un Carabiniere e, dopo averti squadrato da testa a piedi, si appresta a compilare un’onerosa sanzione.
La ragione? Il tuo abbigliamento, ritenuto non consono e addirittura illegale, secondo il tutore dell’ordine. Scenario distopico? No, questo è quanto accaduto solo pochi giorni addietro a Venezia.
Eppure, negli ultimi anni molti look sono stati sdoganati, dallo stile funereo degli Emo fino ai provocanti shorts inguinali, senza dimenticare le calzature eccentriche, i make-up audaci e cappelli che sembrano sculture moderne.
Insomma, l’abbigliamento rispecchia spesso il proprio gusto personale, ma è anche una vera e propria forma di espressione, che permette di comunicare al prossimo la rispettiva identità. Ciò nonostante, secondo le Autorità veneziane apparire in pubblico con un determinato dress code può addirittura configurare un reato…
L’emblematico caso nella città dell’acqua
Senza dubbio, settembre è uno dei mesi più propizi per visitare Venezia. Oltre al richiamo del Festival del Cinema, che per la verità si svolge a Lido, la città non è più assediata dalla soffocante afa estiva, e neppure dalle frotte di turisti smaniosi di visitare le attrazioni principali.
Persino le imbarcazioni che solcano i canali rallentano il ritmo: Venezia si chiude agli occhi dei visitatori sotto una luce nuova, meno mainstream e più intimista, e passeggiare nelle sue calli malinconiche e intrise di suggestioni regala emozioni uniche, irripetibili. Eppure, un gruppetto di giovani elvetici ha recentemente vissuto una clamorosa disavventura proprio nel capoluogo veneto, e la ragione appare assurda ai più. La giovane band svizzera ha infatti deciso di suonare all’aperto, regalando note e sorrisi ai passanti, ma la loro performance non è piaciuta alle Autorità: i componenti hanno infatti ricevuto una multa da 130 euro e si sono visti sottrarre gli strumenti, sequestrati per “occupazione abusiva di suolo pubblico”.
La reazione della comunità veneziana al “cappotto” da rocker
In buona sostanza, il provvedimento sottolinea il divieto di esibirsi, con tanto di strumenti musicali, in pubblico, a meno che non sia stata emessa una specifica autorizzazione. Niente più performances estrose, dunque: da oggi vestirsi da musicista (col cappotto da rocker, per intenderci) e dare spettacolo può configurare un vero e proprio illecito.
In compenso, i residenti che hanno assistito increduli alla scena hanno ben presto organizzato una colletta spontanea per aiutare i giovani a pagare la sanzione e a recuperare i rispettivi strumenti. Un gesto che ha trasformato un episodio di rigida burocrazia in una gara di solidarietà, ma che non scongiura il rischio di analoghi episodi futuri: davvero la musica di strada è destinata a diventare fuorilegge?