Ultim’ora: il TFR diventa a pagamento in Italia | Praticamente devi pagare tu per avere la liquidazione: “cose da pazzi”

TFR e cambiamenti- credit pixabay- corrieredicomo.it
TFR, novità assoluta per migliaia di lavoratori: devi pagare tu per andare in pensione, cosa sta succedendo
Molto spesso gli italiani si trovano ad affrontare delle novità assolute che fanno riferimento a cambiamenti repentini di cui non ne immaginano minimamente l’esistenza. Tra questi, infatti, vi è quella del TFR che, a detta di molti, diventa a pagamento in Italia. Per approfondire meglio il concetto, abbiamo deciso di svelarvi cosa sta cambiando in Italia e quali sono tutti i dettagli da sapere.
La pensione è uno dei punti cardine dei temi affrontati spesso dal Governo Meloni e dai suoi Ministri, proprio perché sono in tantissimi coloro che vorrebbero godersi un po’ di pace e di relax dopo moltissimi anni a lavoro fra dedizione e sacrificio immagini. Proprio per questo, siamo costretti a voler rendere tutto più piacevole con analisi e stime che potrebbero migliorare la vostra giornata.
Per andare in pensione, quindi, bisogna certamente tenere presente dell’età minima che cambia di anno in anno, dei contributi a disposizione e della quota del TFR, valori che non sono affatto scontati e che fanno riflettere molto soprattutto quando ci sono dei cambiamenti che possono agevolare o possono peggiorare la tua situazione attuale.
Andiamo a vedere insieme tutti i dettagli e le curiosità che possono fare al caso tuo.
TFR diventa a pagamento: ecco cosa sta cambiando
Moltissimi dei nostri lettori, curiosi di sapere come fare ad andare in pensione prima, hanno deciso di approfondire una questione che è quella del TFR ponendo la domanda che risulta essere molto interessante: quanto costerà andare in pensione con 65 anni di età e 25 di contributi? La proposta della Lega per la Legge di Bilancio per sostituire le Quote è un affare per pochi, soprattutto vedendo le prime simulazioni. Una prima simulazione fatta da Smileconomy, società di consulenza previdenziale, ha fatto dei calcoli proprio per La Repubblica ed è venuto fuori che, l’idea è quella di estendere la soglia oggi riservata ai contributivi puri anche ai misti.
Il lavoratore può usare il Trattamento di Fine Rapporto confluito in Inps ma si tratta di una soglia che equivale a 1.616 euro lordi. La simulazione, infatti, è stata fatta da un dipendente del settore privato nato nel 1962 e con 30 anni di contribuzione, oltre a un lavoro dal 1995. In questo caso dovrebbe avere una retribuzione da almeno 44 mila euro lordi all’uscita dal lavoro. Ovvero 2.200 euro netti di ultimo stipendio.
Cosa cambia per le donne
Per le donne, invece, il Governo Meloni ha previsto uno sconto dei valori soglia per l’uscita contributiva a 64 anni. Per chi ha già un figlio, questo scende a 2,8 volte l’assegno sociale (1.508 euro lordi). Per chi ha due o più figli, si passa a 2,6 volte.
Se ne guadagnerebbe 1800 se usato tutto.