“Potrebbero essere scaduti da 3 mesi” | Scandalo hamburger italiani: se li compri finisci in ospedale

Hamburger - CorrierediComo.it (Fonte Pixabay)
Attenzione massima a cosa infili nel tuo carrello della spesa: questi hamburger possono rivelarsi delle autentiche bombe a orologeria.
Nato come un cibo pratico e generalmente low cost, negli ultimi decenni l’hamburger ha conquistato una popolarità sempre crescente anche in Italia. Non si tratta, infatti, solamente di un disco di carne racchiuso tra due fette di pane al sesamo: è un comfort food che sa di spuntino post-shopping, di serate sul divano davanti alle serie-TV del cuore, ma anche di sgarro piacevolmente condiviso con il partner o gli amici.
E, incredibilmente, nonostante la diffusione dei fast food negli Stati Uniti, l’hamburger non sarebbe una creazione riconducibile ai nostri cugini a stelle e strisce: si dice che tutto sia partito da Amburgo, in Germania, dove nel XIX secolo nei locali si serviva della carne tritata e cotta.
Ma è pur vero che solo negli States l’hamburger ha trovato la sua vocazione definitiva, quella di essere accostato a pane fragrante, salse e patatine, diventando così il simbolo per antonomasia della cucina veloce, golosa e persino democratica.
Specialmente in passato, i menù nei fast food come McDonald’s e Burger King costavano meno di una pizza: c’è da meravigliarsi che rappresentassero un punto di riferimento per le famiglie e i giovanissimi? Adesso, sebbene i prezzi siano lievitati, gli amanti degli hamburger dispongono di una conveniente alternativa: quella di racimolare tutto il necessario al supermercato, dal ketchup alle patate ondulate, senza dimenticare il cheddar e, ovviamente, la carne stessa. Una scelta smart, che consente di risparmiare senza rinunciare al gusto. Però… occhio all’etichetta!
Ampia scelta anche al supermercato
Esistono hamburger per tutti i gusti: da quelli classici al manzo a quelli insaporiti con cheddar e bacon, ma vi sono anche le varianti gourmet con tartufo, cipolla caramellata e – ciliegina sulla torta – persino il pane artigianale.
Dalle catene internazionali fino ai supermercati e discount locali, il panino americano è stato reinterpretato con ingredienti nostrani: carne chianina, pecorino, rucola, pesto… un vero mix vincente tra USA e Made in Italy. Anche chi è attento alla linea può consumare hamburger a cuor leggero: basta eliminare il pane, i fritti e le salse, prediligendo magari una cottura al forno o in friggitrice ad aria, e il pasto diventa magicamente light. Se però hai acquistato questa tipologia di hamburger, ti consigliamo di riportarli immediatamente presso il punto vendita in cui li hai reperiti: è stata rinvenuta una preoccupante anomalia sull’etichetta.
Gli hamburger ritirati
La notizia arriva dal portale ilfattoalimentare.it: la catena di supermercati Il Gigante ha diffuso un richiamo precauzionale per degli hamburger a marchio Coprocar S. Nicolò, venduti in vaschette da 360 grammi con numero di lotto 25-2839 e prodotti a Montecastrilli, in Provincia di Terni.
La ragione del richiamo sarebbe da ricondursi a un’anomalia durante la fase di etichettatura: sulle confezioni non sarebbe indicata la reale data di scadenza, fissata invece erroneamente entro il 10 ottobre 2025. Gli hamburger, quindi, potrebbero essere soggetti a un rapido deterioramento, e provocare effetti collaterali anche rilevanti in chi li consuma. L’azienda invita i clienti che ne sono in possesso a restituirli presso il punto vendita più vicino, in modo da usufruire della sostituzione o del rimborso.