Le ricariche telefoniche aumentano per tutti: da oggi devi pagare 1 euro in più di commissione | Altrimenti stai senza telefono

Un euro sullo scontrino

Un euro sullo scontrino (Canva) Corrieredicomo.it

Una cliente paga per le ricariche del cellulare. Sui social scoppia la polemica: è legale chiedere il rimborso.

Un semplice gesto ha acceso la polemica dell’estate. Una cliente chiede di ricaricare il cellulare in uno stabilimento balneare e si ritrova uno scontrino con un euro in più.

La cifra è minima, ma il significato pesa: davvero bisogna pagare anche per la ricarica del cellulare?

Sui social scoppia il dibattito, tra chi difende i gestori e chi parla di eccesso.

Dietro quell’euro, però, si nasconde una questione più ampia: la percezione dei rincari e il confine tra servizio e cortesia.

Ti fanno pagare anche la ricarica: dove siamo arrivati

Un gesto comune come caricare il cellulare è diventato l’episodio simbolo dell’estate dei rincari. Sotto l’ombrellone, tra una bibita e un bagno in mare, una cliente ha chiesto di collegare il telefono alla presa elettrica dello stabilimento. Quello che non si aspettava era di doverlo “pagare”.

La richiesta di un euro per una semplice ricarica ha scatenato l’indignazione del web. Tra ironia e rabbia, in molti si sono riconosciuti nella scena, ormai esasperati da prezzi sempre più alti anche per i gesti più banali. Sui social la discussione si è accesa in poche ore: c’è chi parla di abuso, chi difende il diritto del gestore di far pagare un servizio extra.

Smartphone ricarica a pagamento
Smartphone, ricarica a pagamento (Canva) Corrieredicomo.it

Un euro per la ricarica del cellulare: la legge dà ragione al lido

La vicenda è avvenuta a Ostia, dove una cliente abituale ha raccontato la sua esperienza pubblicando lo scontrino con la voce “charge” accanto alla cifra di 1 euro. In realtà, l’accordo era chiaro fin dall’inizio: 50 centesimi per mezz’ora di corrente. Il tempo effettivo di ricarica è stato di 42 minuti, e il conto finale ha raddoppiato. Dal punto di vista legale non c’è nulla di scorretto. Nessuna norma obbliga un esercente a offrire gratuitamente energia elettrica. L’unico servizio che deve essere garantito ai clienti è l’uso del bagno, tutto il resto (Wi-Fi, prese di corrente, ricariche) è a discrezione del locale. L’importante è dichiarare il costo e rilasciare regolare scontrino, come in questo caso.

Sul piano economico, il costo reale per una ricarica completa di smartphone è di circa 16 centesimi. Il margine applicato è alto, ma formalmente legittimo. Eppure l’episodio racconta più di una semplice storia di spiaggia: mostra quanto la percezione dei rincari stia pesando sui consumatori. Gli stabilimenti balneari, secondo le ultime stime, costano quasi il 5% in più rispetto allo scorso anno, con aumenti più forti in Campania, Liguria, Lazio ed Emilia-Romagna. In questo clima di tensione anche un euro diventa simbolo. L’abituale cliente, delusa, ha promesso di non tornare più. E forse non per la cifra, ma per il principio. Perché quando persino la ricarica di un telefono diventa un lusso, significa che qualcosa, nella nostra idea di ospitalità, si è davvero scaricato.