“Vai in vacanza al ponte dei morti: è tutto gratis” | RIMBORSO TOTALE SUL TUO CONTO: passata la legge statale

Vacanze rovinate? Adesso puoi richiedere il rimborso immediato: a dichiararlo è la legge - corrieredicomo.it (freepik)
Vacanza rovinata? Ora potrai richiedere il rimborso totale anche dopo il rientro: ecco come funziona la nuova legge.
Voli cancellati, disservizi oppure hotel che non rispecchiano gli standard offerti dai tour operator? In caso di viaggio rovinato, puoi essere risarcito.
Dopo mesi trascorsi in ufficio, tra stress e giornate infinite, l’unico desiderio comune a molti è quello di staccare la spina e partire per concedersi qualche giorno di meritato relax.
Ma cosa succede se quella vacanza tanto attesa, si trasforma in una delusione? Ritardi, disservizi, camere d’albergo sporche oppure strutture diverse da quelle promesse, tutti imprevisti che possono compromettere il viaggio e rovinarlo per sempre.
Fortunatamente, la legge italiana prevede delle precise tutele per chi viaggia. In particolare, il Codice del Turismo, offre la possibilità di ottenere un rimborso o un risarcimento nei casi in cui i problemi riscontrati siano di grave entità. Ma quando è possibile fare richiesta e con quali modalità?
Viaggio disastroso? Ora puoi chiedere il rimborso
La legge parla chiaro: si parla di vacanza rovinata solo quando si acquista un pacchetto turistico. Cosa s’intende per pacchetto turistico? Si tratta di un’offerta che combina almeno due servizi come volo e hotel o treno e tour guidato. La formula deve essere proposta come unica offerta, acquistata insieme o promossa come pacchetto, con un prezzo finale complessivo. Se invece i servizi vengono prenotati separatamente e in momenti diversi, le tutele non sono più le stesse. Vacanza rovinata, cosa significa? Tra i casi più comuni di vacanza rovinata, rientrano:
- hotel diversi da quelli descritti;
- voli cancellati o in forte ritardo;
- attività mai svolte, nonostante fossero incluse nel pacchetto;
- camere in pessime condizioni igieniche;
- errori nelle prenotazioni.
In queste situazioni, chi viaggia, può far affidamento all’articolo 47 del Codice del Turismo che consente di interrompere il viaggio, richiedere il rimborso e chiedere anche un risarcimento per il danno subito. Affinché si possa ricorrere all’articolo 47, è fondamentale fornire delle prove concrete: foto, mail di reclamo, ricevute, contratto e anche delle testimonianze di altri turisti coinvolti, laddove è possibile.
Come richiedere il rimborso e come comportarsi se viene negato
Per ottenere il rimborso, è necessario inviare un reclamo scritto all’organizzatore del viaggio. I canali più sicuri sono raccomandata andata e ritorno o PEC, così da avere la prova dell’invio e della ricezione della notizia. E’ consigliabile, inoltre, segnalare i disservizi già durante la vacanza, così che l’organizzatore possa intervenire e, in caso di reclamo, è importante aver già inviato le contestazioni. Cosa aggiungere in un reclamo?
- descrizione dettagliata dei problemi riscontrati;
- dati del pacchetto acquistato;
- date del viaggio;
- prove dell’inadempimento;
- richiesta specifica: rimborso parziale o totale.
Nel caso in cui il reclamo non venga preso in considerazione, è possibile tentare in un primo momento una conciliazione che evita il ricorso in tribunale. Se anche questa strada fallisce, allora potrai rivolgerti ad un avvocato. L’articolo 44 del Codice del Turismo, prevede risarcimenti anche per danni fisici, calcolati secondo norme internazionali. Bisogna, però, prestare massima attenzione, poiché non sempre si ha diritto al rimborso. Questi non può avvenire nel caso in cui:
- i problemi siano causati da chi viaggia (es. ritardo all’aeroporto);
- si verificano eventi imprevedibili (es. guerre, calamità naturali);
- problemi inerenti terze parti non coinvolte nell’organizzazione.
Tuttavia, anche in questi casi, l’organizzatore ha l’obbligo di offrire assistenza a chi viaggia.