Conto corrente, spunta la tassa sulla giacenza: se lasci i soldi sul conto devi pagare | 134,20€ obbligatori ogni volta

Conto in banca (Pixabay) Corrieredicomo.it
Una tassa sulla giacenza spaventa i correntisti italiani. Pochi sanno che basta superare una soglia per doverla pagare ogni anno.
Tenere i soldi fermi sul conto sembra una scelta prudente, ma in realtà potrebbe costare più di quanto si pensi.
Tra tassi d’interesse che non sempre ripagano e nuove regole bancarie, anche la semplice giacenza può diventare un peso.
Negli ultimi mesi molti correntisti hanno segnalato addebiti inspiegabili, piccoli importi che si ripetono con regolarità.
Di cosa si tratta davvero? E perché alcune persone pagano, mentre altre no? Fai attenzione a queste situazioni per non perdere i risparmi.
La tassa “silenziosa” che colpisce chi risparmia troppo
La gestione del denaro in banca è cambiata radicalmente negli ultimi anni. Se un tempo il conto corrente era sinonimo di sicurezza, oggi è diventato anche un potenziale costo fisso. Gli Istituti di credito applicano spese di tenuta, commissioni e, in alcuni casi, vere e proprie imposte che scattano automaticamente al superamento di certe soglie. Molti cittadini scoprono l’addebito solo controllando l’estratto conto annuale: cifre apparentemente minime, ma costanti, che incidono soprattutto su chi mantiene somme medio-alte senza investirle.
Non si tratta di un errore della banca, ma di un prelievo previsto dalla normativa italiana. È la logica con cui lo Stato tassa i depositi, anche se non producono reddito. Questa imposta non dipende dal numero dei movimenti o dall’uso del conto, ma dal semplice fatto di avere un certo capitale “immobile”. In pratica, più soldi si tengono sul conto e più si rischia di oltrepassare il limite che la fa scattare.
La tassa sulla giacenza: se hai soldi sul conto la devi pagare
La cifra che spesso circola sui social, 134,20 euro, è in realtà la somma che può colpire chi ha più conti o più intestazioni, ma la tassa reale è molto più chiara e definita. Si tratta dell’imposta di bollo sul conto corrente, una misura prevista dalla legge italiana e applicata in modo automatico da tutte le banche. Per i privati cittadini, l’importo è di 34,20 euro l’anno, addebitato una volta sola, di solito a fine dicembre. Per le società e le persone giuridiche, la cifra sale a 100 euro annui.
Tuttavia, l’imposta si applica solo se la giacenza media annua supera i 5.000 euro. Chi resta sotto questa soglia non paga nulla. Molti istituti informano i clienti in anticipo, ma non tutti leggono i dettagli delle comunicazioni bancarie. Ecco perché la tassa viene percepita come una sorpresa. In realtà, è l’unica imposta automatica che colpisce i conti correnti in Italia. Non è una novità, ma ogni anno torna a far discutere chi, credendo di “mettere da parte”, finisce per essere tassato solo per aver risparmiato.