Tragedia coop, serrande abbassate e chiusura immediata: andate a fare spesa altrove

Coop

Coop (Wikipedia) - Corrieredicomo.it

La Coop ha chiuso improvvisamente i battenti e costretto le persone a fare la spesa altrove. È stata la fine per il supermercato. 

La Coop è universalmente riconosciuta come una delle insegne della grande distribuzione più amate e apprezzate dagli italiani, nonchè come un punto di riferimento sia per la spesa fisica che per gli acquisti online.

Una ricerca del 2024, i cui risultati sono stati riportati da “Winenews.it”, conferma questo forte legame di fiducia e preferenza da parte dei consumatori.

Tuttavia, al di là dell’immagine percepita dal cliente medio, che vede la cooperativa come una realtà solida e granitica, la Coop sta in realtà attraversando un momento particolarmente difficile.

Delle significative sfide economiche e gestionali ne stanno mettendo alla prova la stabilità.

Una chiusura immediata

La presenza della Coop sul territorio italiano è capillare, con innumerevoli punti vendita che spaziano dall’Emilia al Friuli, dalle Marche all’Abruzzo, fino alla Puglia. Nonostante questa vasta estensione però, gli ultimi bilanci hanno restituito dei risultati deludenti, evidenziando dei margini sempre più stretti e la necessità di snellire una struttura gestionale complessa e a tratti ingombrante.

La dimostrazione più lampante di questa crisi e delle difficoltà in corso è data da una recente e improvvisa chiusura che ha lasciato moltissimi clienti senza il loro abituale luogo di spesa e, soprattutto, ha coinvolto un numero significativo di lavoratori, evidenziando la gravità del momento.

Insegna Coop
Insegna Coop (Wikipedia) – Corrieredicomo.it

Clienti lasciati senza spesa e lavoratori senza lavoro

A quanto pare, uno dei problemi principali riscontrati dalla Coop è stata proprio la troppa estensione territoriale, come spiega un articolo di “Circuitolavoro.it”, che ha portato a mantenere in vita a fatica negozi poco redditizi. A questo si aggiunge la pressione dei concorrenti agguerriti come Esselunga, Lidl ed Eurospin, che hanno sottratto quote di mercato e clienti storicamente fidelizzati.

Questa combinazione di fattori ha portato alla chiusura di molte sedi, come il punto vendita di viale Virgilio a Modena. Una decisione improvvisa, comunicata senza un adeguato preavviso, che ha coinvolto circa 300 dipendenti, spiazzando clienti e lavoratori. Sebbene alcuni siano stati ricollocati in altre sedi o destinati allo smart working, la sede, un tempo simbolo della cooperazione emiliana, è stata chiusa definitivamente. Questa mossa rientra nelle linee guida del Piano Industriale 2023-2027, che mira a snellire struttura e contenere i costi fissi, In parallelo, Coop ha ceduto 22 immobili (tra iper e supermercati) a fondi esteri per un valore di 22 milioni di euro. Continuerà a usarli, ma in affitto, con un contratto trentennale. Una manovra necessaria per recuperare liquidità, ma che implicitamente suggerisce come oggi, più che mai, la Coop non sia più pienamente la padrona di casa propria.