Campione d’Italia: gli ex dipendenti devono firmare una seconda volta

C’è un nuovo giallo nella corsa contro il tempo per la richiesta di concordato in continuità e la riapertura della casa da gioco di Campione d’Italia. Oltre ai già noti problemi del debito che ha portato al primo decreto di fallimento e l’ultima richiesta della minoranza in consiglio comunale di sciogliere il consiglio stesso, anche la firma messa dagli ex dipendenti del Casinò sul piano ora è da rifare.
Ne ha dato notizia ieri il portale “gioconews.it”, evidenziando come i tempi per richiamare tutti i quasi cinquecento dipendenti del casinò siano davvero ridotti. Entro lunedì la società di gestione dovrà infatti avere tutti i documenti in ordine e presentarli in Tribunale a Como per provare a evitare un nuovo e a questo punto definitivo fallimento nella seduta già fissata per il 3 maggio.
Le adesioni degli ex dipendenti alla proposta aziendale sul loro trattamento economico «dovranno infatti, come evidenziato dall’asseveratore, essere accompagnate da una certificazione in sede protetta, che le renda “certe”, e questo rende necessario che gli stessi siano chiamati a riconfermare, alla presenza di un conciliatore, quanto già sostenuto nei giorni scorsi – scrive gioconews.it – In sostanza, le adesioni dovranno diventare “accordi” a tutti gli effetti per essere valide».