Aumenta la richiesta di ore di cassa integrazione da parte delle imprese comasche nel primo trimestre 2019 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L’analisi, che conferma le precedenti, è contenuta nel terzo Rapporto Uil del Lario. A Como si è registrata una crescita del 40,9%: i lavoratori in cassa integrazione nel periodo gennaio-marzo 2019 sono stati 2.361, 685 in più rispetto al primo trimestre 2018. A pesare sulla crescita è soprattutto il settore tessile, con 632.975 ore di cassa integrazione, +18,4% rispetto allo scorso anno. Guardando i singoli settori produttivi, si è registrato un aumento della richiesta nel settore industriale (+34%) e in particolare nel settore del commercio (+377,9%).«Il rapporto conferma una situazione in chiaro e scuro dell’economica nei nostri territori, il cui andamento dipende dalle fluttuazioni dei mercati globali e da una domanda interna che non decolla», commenta il segretario generale Cst Uil del Lario, Salvatore MonteduroI segnali dunque non sono positivi. La ripresa economica non è reale. Anzi, desta «forte preoccupazione la frenata della crescita economica della Germania, primo mercato per i prodotti delle nostre imprese. Bisogna reagire rilanciando la domanda interna attraverso maggiori investimenti pubblici in infrastrutture materiali, immateriali, essenziali per sostenere la maggiore competitività delle nostre aziende. È necessario garantire un maggiore potere d’acquisto di pensionati e lavoratori attraverso una diminuzione della pressione fiscale», conclude sempre l’analisi Salvatore Monteduro.
Cassa integrazione ancora in crescita. Nel primo trimestre del 2019 sale a quota 40,9%

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