Cesare Albè: «Seguo da sempre il Como. Ma spero che non si risvegli domenica»

«Il Como mi è simpatico, lo seguivo quando era in serie A. Da tifoso del Milan venivo a seguire le gare dei rossoneri al Sinigaglia. Fatta questa premessa, da allenatore della Giana Erminio non posso che augurarmi che non si svegli proprio domenica». Cesare Albè, allenatore della Giana Erminio, giovedì ha compiuto 70 anni.Un compleanno festeggiato sulla panchina della squadra di Gorgonzola, che ha guidato ininterrottamente dal 1995 per oltre due decenni. Poi, dopo essere passato a un ruolo dirigenziale, è tornato a fare l’allenatore in sostituzione dell’esonerato Riccardo Maspero alla fine dello scorso mese di settembre. Una Giana Erminio che pareva destinata alla retrocessione e che invece con il “Ferguson della Martesana” (così è soprannominato) ha risalito la china e ora è quintultima in zona playout, comunque in lotta per evitare gli spareggi-salvezza e a sei punti di distacco proprio dal Como (32 contro 26).Nell’ultimo turno la Giana si è pure tolta la soddisfazione di battere in trasferta il Pontedera, formazione terza in graduatoria, che in casa non aveva mai perso.«Dico la verità – ammette Albè – non avevo voglia di tornare in panchina. Avevo mollato perché ero stanco e per dedicarmi alla famiglia. Poi, però, è successo quello che sapete e sono ancora qui. Il nostro obiettivo è la salvezza e per raggiungerlo sappiamo che ogni domenica dobbiamo lottare e mettere grande determinazione. Si deve sempre avere un traguardo, una forte motivazione, con la testa è necessario essere in ogni momento sul pezzo».Forse proprio quello che ultimamente è mancato al Como. I lariani non sono nel loro momento migliore. Nelle ultima tre gare hanno portato a casa un punto da Arezzo (raggiunti al 97’ dopo essere stati avanti fin dall’inizio) e ha perso in casa con la Pistoiese e nell’ultimo turno con l’Olbia, al termine di una gara disastrosa contro l’ultima nella classifica del girone A. «Ho incontrato il vostro allenatore Marco Banchini a Coverciano dopo lo stop con la Pistoiese – rivela Albè – e l’ho visto piuttosto giù. Così gli ho detto: “Io sorrido sempre e sono in fondo alla classifica… non essere arrabbiato”. Detto questo, so che dopo l’Olbia ci sono state molte critiche, ma io voglio sottolineare che non è nemmeno giusto sottovalutare la squadra sarda».«Mister Oscar Brevi – aggiunge il tecnico della Giana – ha portato un cambiamento e c’è stata una crescita. E poi, al di là del Monza, che fa un campionato a sé, tutte le partite in questo girone sono equilibrate, non esistono più risultati scontati, inutile farsi delle illusioni. Como è una piazza molto esigente, ha vissuto anche la serie A, ma penso che non sia il caso di fare drammi, anche se questo è un calcio dove spesso si vuole tutto e subito».Ovviamente l’allenatore della squadra di Gorgonzola spera in un nuovo risultato positivo: «Il Como è forte – aggiunge – ma noi dobbiamo cercare di proseguire nella nostra serie positiva per portare a casa punti preziosi. Non sarà facile, anche perché sulla carta dovremo trovare una formazione carica dopo gli ultimi risultati negativi. Certo, se proprio deve svegliarsi, spero che lo faccia nel turno successivo» dice Cesare Albè con un sorriso.Il mister si concede una riflessione finale sull’azzurro Alessio Iovine, che in passato ha avuto ai suoi ordini alla Giana Erminio. «Un bravissimo ragazzo, in campo e fuori, sempre sorridente, entusiasta, portatore di positività – conclude Cesare Albè – Lasciarlo andare via è stato un errore. Consentitemi di usare questa espressione… per me è un rimpiantissimo».

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