Scuole chiuse per tutta la settimana. In attesa di capire se il periodo di vacanze forzate sarà prolungato, arrivano le prime risposte alle domande che tanti genitori si stanno ponendo. Prima fra tutte: i giorni di stop andranno recuperati? A rispondere è il dirigente dell’ufficio scolastico territoriale di Como, Roberto Proietto, che annuncia l’arrivo di un documento ufficiale nei prossimi giorni: «A breve verrà diffuso o un decreto del Presidente del Consiglio o una comunicazione ministeriale che farà chiarezza – spiega – ma solitamente le riduzioni del calendario per cause di forza maggiore non sono recuperate. Ricorderete il caso – aggiunge – delle nevicate eccezionali di alcuni anni fa in centro Italia».Viste le molte informazioni che stanno circolando in questi giorni, Proietto sottolinea l’importanza di affidarsi soltanto alle fonti ufficiali. Alunni a parte, anche per i docenti non è previsto il recupero di questo periodo: «In questo caso c’è una precisa norma contrattuale in cui si ricorda che, appunto, quando si tratta di interruzioni per cause di forza maggiore le ore non vanno reintegrate».Intanto alcuni istituti comaschi si stanno attrezzando per l’invio di materiale didattico tramite il registro elettronico per non perdere giorni di studio. Una professoressa del liceo classico Volta di Como ha mandato le tracce del compito in classe sulla chat degli alunni via WhatsApp: “Tutti presenti in chat alle 10 – ha scritto – Vi mando le tracce e me le spedirete entro le 13 via mail”. Sul registro elettronico di un liceo comasco si specifica che tramite la funzione “Materiale didattico” o la funzione “Compiti” gli insegnanti possono inviare materiali, compiti, relazioni. “Un aiuto importante – si legge – per non perdere giorni preziosi di studio”.Sul fronte universitario, dal Rettorato dell’Insubria di Como e Varese giunge la comunicazione della predisposizione della pagina web www.uninsubria.it/coronavirus, raggiungibile dalla homepage del sito dell’Ateneo, attraverso la quale saranno veicolate le informazioni ufficiali. Oltre alle indicazioni per condurre le attività lavorative e didattiche in sicurezza, gli studenti potranno trovare il materiale informativo diffuso dagli enti competenti.Gli stessi studenti stanno chiedendo informazioni ai docenti su come gestire questa fase di sospensione delle lezioni e degli esami.Si attende soprattutto di sapere se la chiusura verrà prolungata di un’altra settimana. Tutte le ipotesi sono aperte, compreso l’utilizzo delle tecnologie per lezioni da remoto.La professoressa Barbara Pozzo, direttrice del Dipartimento di Diritto, Economia e Culture dell’Insubria di Como è tranquilla: «Le misure cautelative sono sicuramente un bene. Per quanto riguarda il recupero delle lezioni, siamo attrezzati tecnologicamente su entrambe le sedi di Varese e Como, penso piuttosto che occorra soprattutto un coordinamento a livello nazionale. In ogni caso non sarebbe un problema se, per un anno, si prolungasse il semestre fino a giugno».«Nessun problema di rilievo se dovessimo ripartire la prossima settimana – conferma il professor Mauro Ferrari, delegato del Rettore per Didattica e Innovazione dell’Insubria – qualora si dovesse prolungare la chiusura valuteremo la possibilità di intervenire con metodologie alternative, per esempio attraverso la piattaforma di e-learning che è già attiva».
Coronavirus, scuola, compiti e lezioni anche a casa. E-learning all’Università dell’Insubria

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