Forum delle famiglie e questioni irrisolte

di Adria Bartolich
Il recente Forum delle famiglie che si è svolto a Verona, a prescindere dalla condivisione o meno dei suoi contenuti, ha avuto l’effetto incontestabile di aprire una discussione sui temi dell’educazione e dei modelli ai quali riferirsi. Dal Forum, ma non solo, visto che da anni se ne parla, è emersa una grande preoccupazione per il basso livello di natalità del nostro Paese, collocato tra gli ultimi posti in Europa e addirittura nel mondo.
Un elemento che certamente influisce sulla composizione demografica della nostra società ma anche sull’economia, pensiamo alle pensioni, al sistema dei servizi (più case di riposo e meno asili e scuole) e sulla percezione del mondo e dell’esistenza: una società di vecchi è paurosa e senza capacità progettuale perché non guarda al futuro.
Ora, per sgombrare il campo da qualche semplificazione di troppo, non è vero che non si fanno più figli perché le donne si sono emancipate, anzi, nei Paesi sviluppati dove la natalità è alta le donne lavorano di più e i servizi di supporto sono più diffusi ed efficienti.
Mi pare invece che anche il Forum abbia sottovalutato un aspetto fondamentale che costituisce la ragione principale per la quale le persone scelgono di riprodursi (oltre, a volte, all’incoscienza): è l’ottimismo di base sul futuro, esattamente quello che vale anche per l’economia.
Perciò dobbiamo stare molto attenti ai messaggi che si veicolano. Se alla lunga crisi economica aggiungiamo le continue descrizioni che delineano il nostro come un Paese assediato e in preda a orde di ladri, delinquenti e stupratori, certo non possiamo lamentarci se le persone non fanno più figli.
Poi c’è il problema di come educarli una volta che ci sono. Posto che un ministro ovviamente va dove vuole, ma quando sceglie dove andare fornisce importanti indicazioni sul suo modo di pensare, bene ha fatto il ministro Bussetti a ribadire che il ruolo fondamentale, sotto questo profilo, spetta alla famiglia.
Non si può pensare che la scuola supplisca a tutto, anche alla carenza di modelli di riferimento e all’attenzione dei genitori, pena la sua trasformazione in un servizio assistenziale, invece di svolgere il ruolo che le è proprio, cioè quello di educare ed istruire; sapendo però, che non tutto può essere istituzionalizzato.
Anzi! Perché l’istituzione possa funzionare è necessario che alcune abilità sociali vengano acquisite prima della scolarizzazione, come ad esempio la coscienza di non essere unici ma parte di un gruppo, la capacità di rispettare gli spazi degli altri e quel minimo di autorità che consente di dare un ordine alle relazioni.