Como sede di tappa nel Giro d’Italia 2019. Tra le parole di apprezzamento, ieri alla presentazione ufficiale a Milano, sono giunte quelle diAndrea Monti, direttore della Gazzetta dello Sport.«Milano e Como sono parte di una stessa storia ciclistica, culturale ed umana – ha spiegato – Sono molto felice: andare a recuperare il circuito del “Lombardia” e farne un pezzo del Giro d’Italia è secondo me un recupero storico importantissimo per il ciclismo e per Como, che è una città che merita tutto il nostro affetto».Davide Cassani, commissario tecnico della Nazionale, ha ricordi lariani come corridore. Lui era in gara nel 1987, l’ultima volta in cui una tappa terminò sulle rive del lago. «Ed è anche un bel ricordo – spiega – visto che la mia squadra alla fine vinse con l’irlandese Stephen Roche. Per quanto riguarda l’appuntamento per il 2019, devo dire che si tratta di un percorso bello, spettacolare e difficile perché è il finale del “Lombardia”. Un tratto con salite e discese, una tappa che non deve essere presa sottogamba, dove ci potrebbero essere distacchi importanti per quanto riguarda la classifica generale della corsa».Parole di elogio per la scelta di Mauro Vegni anche daRenato Di Rocco, presidente della Federazione Ciclistica italiana.«Abbiamo ancora negli occhi l’ultimo Giro di Lombardia e gli arrivi degli scorsi anni, con le vittorie di Vincenzo Nibali e Paolo Bettini, sono ricordi bellissimi. Si tratta di una località storica per il ciclismo, di riferimento non soltanto nazionale ma anche mondiale. Una meta ambita per ogni ciclista per e il fascino del percorso, compreso il suo bellissimo rettilineo d’arrivo».Qualche numero sulla gara. In collegamento televisivo ci saranno 198 Paesi, con un pubblico di 850 milioni di persone. Sulle strade, è stato calcolato, almeno dieci milioni di appassionati.
Giro d’Italia 2019 a Como. L’entusiasmo di Andrea Monti, Davide Cassani e Renato Di Rocco

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