Grande mostra. Così Villa Olmo si gioca il futuro
Test decisivo – Cavadini sulla graticolaE si attende il verdetto per i fondi Cariplo
O la va o la spacca. Si gioca gran parte della sua credibilità la giunta del sindaco Mario Lucini con la prossima mostra di Villa Olmo. Quella con cui l’assessore alla Cultura e al Turismo Luigi Cavadini punta al rilancio dopo “La Città Nuova. Oltre Sant’Elia” del 2013. Il flop economico (passivo di 217mila euro) e di pubblico (nemmeno 17mila visitatori contro i previsti 50mila) di quell’evento ha messo sulla graticola Cavadini. Che pur avendo
incassato la fiducia del primo cittadino, è ben conscio di giocarsi tutto. È ancora da capire come il Comune intende lanciare adeguatamente l’evento di quest’anno, visto che ha contribuito non poco al flop la comunicazione ritenuta unanimemente poco efficace. E c’è l’eredità pesante degli 80mila visitatori che in media le mostre di Villa Olmo hanno totalizzato dal 2004 al 2012, con la precedente amministrazione.Intanto la nuova mostra ha già creato scompiglio: è infatti slittata dalla primavera all’estate, costringendo il Comune ad anticipare la rassegna internazionale d’arte tessile “Miniartextil” da ottobre ad aprile, sempre a Villa Olmo. Infatti la grande mostra si terrà nelle nove sale al pianterreno dal 28 giugno al 16 novembre e si intitolerà “La Città Nuova. Ritratti di città”. Cambia il curatore: dopo Marco De Michelis, storico dell’architettura, si punta sull’esperto d’arte Flaminio Gualdoni.Con il suo apporto si intende indagare l’immagine della città moderna – tra utopia, mito e realtà – nell’arte italiana del XX secolo, con maestri quali Sironi e Boccioni. Ma sulla mostra di Villa Olmo pesa un’altra spada di Damocle: se la Fondazione Cariplo come probabile orienterà i suoi finanziamenti milionari per il Comasco dal Campus alla storica dimora neoclassica, si dovrà far convivere le attività culturali temporanee con il cantiere di restauro.